Alla presenza di migliaia di fedeli Papa Francesco ha celebrato questo pomeriggio la messa per i defunti nel cimitero Flaminio, a Prima Porta. Ad assistere alla cerimonia anche il sindaco di Roma Virginia Raggi e l’assessore capitolino all’Ambiente Paola Muraro.
E’ la prima volta che un Papa celebra il 2 novembre al cimitero Flaminio poichè gli altri Papi prima di lui hanno sempre scelto il cimitero monumentale del Verano, il più antico della capitale. Ma nel contempo è la quarta volta che in tre anni Papa Bergoglio si reca nella periferia di Roma Nord.
A concelebrare la messa diversi rappresentanti della Curia, anche padre Zbigniew Golebiewski, parroco della chiesa intitolata ai Santi Urbano e Lorenzo di Prima Porta, era fra loro.
Prima di raggiungere l’altare, Papa Bergoglio è passato davanti ad alcune tombe in muratura deponendo un mazzo di rose gialle e rosse.
“La commemorazione dei defunti – ha osservato il Papa nella sua omelia – ha questo doppio senso: un senso di tristezza, il cimitero è triste, ci ricorda i nostri che se ne sono andati, ci ricorda anche il futuro, la morte, ma in questa tristezza noi portiamo dei fiori, come un segno di speranza, anche posso dire festa, ma più avanti, non adesso. E la tristezza si mischia con la speranza e questo è quello che sentiamo tutti noi oggi in questa celebrazione, la memoria dei nostri davanti alle spoglie, e la speranza, ma anche sentiamo che questa speranza ci aiuta, perché anche noi dobbiamo fare questo cammino, tutti noi faremo questo cammino, prima o poi tutti, col dolore più o meno dolore, ma tutti, – ha aggiunto – col fiore della speranza, con quel filo forte che è ancorato aldilà, ecco questa ancora non delude, la speranza della resurrezione“.
“Torniamo a casa oggi – ha concluso il Pontefice – con questa doppia memoria, la memoria del passato, dei nostri che se ne sono andati, e la memoria del futuro, del cammino che noi andremo a fare. Con la certezza, la sicurezza, quella certezza uscita dalle labbra di Gesù, ‘io lo risusciterò nell’ultimo giorno’“.
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