Home LA STORTA Inaugurato a La Storta il primo “Muro della Gentilezza” della capitale

Inaugurato a La Storta il primo “Muro della Gentilezza” della capitale

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Galvanica Bruni

Sabato 19 marzo gli studenti del liceo Marymount International School hanno realizzato il primo “Muro della Gentilezza” della Capitale. Si trova in via Cassia 1761, a La Storta, su una facciata della locale sede dell’AMA.

Il progetto, realizzato con il patrocinio del Municipio XV, prende ispirazione dai “Muri della Gentilezza” sorti in Iran lo scorso anno e seguirà lo stesso principio: “Lascia quello che non ti serve, prendi quello che ti serve”, formula che è visibile sul murale che abbellisce il “muro”.

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Dal 19 marzo e nel futuro, ognuno potrà quindi appendere al muro abiti, cappotti e indumenti che non utilizza più, per donarli a qualcuno che ne ha bisogno. Un progetto che darà la possibilità ai cittadini di mostrare “gentilezza” e responsabilità sociale nei confronti di una parte della comunità più disagiata.

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Muro della Gentilezza

Com’è nata questa idea? Ogni anno gli studenti di letteratura italiana del primo liceo lavorano a un progetto che li porta fuori dai confini della scuola, per trovare collegamenti e correlazione tra quello che studiano durante l’anno, in questo caso il dolce stil novo e la parola gentilezza, e quello che li circonda.

Giovanna Iorio, che dirige il dipartimento di Italiano presso la Marymount International School, ha accolto le riflessioni dei suoi studenti sull’emergenza sociale che l’Italia (e il mondo) sta vivendo, e da qui nasce l’idea di creare un “Muro della Gentilezza”: una risposta concreta al bisogno di gentilezza nel quotidiano, specialmente nei confronti di chi ha più necessità.

La settimana prima dell’inaugurazione, il 9 marzo, gli studenti del primo liceo della Marymount International School avevano organizzato un Bake Sale (vendita di torte e dolci) di raccolta fondi per acquistare le vernici e altri materiali per dipingere il murale e creare il “Muro della Gentilezza”.

La scelta del disegno per il murale è avvenuta con la partecipazione di Mario Damico, street artist e fondatore dell’associazione senza scopo di lucro “Pittori Anonimi Trullo”, intervenuto anche per assistere gli studenti nella creazione del murale il 19 marzo.

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l’inaugurazione

“Ringraziamo la Marymount International School, e in particolare la professoressa Giovanna Iorio, per la bella iniziativa improntata sul sociale, e Ama Roma per la concessione della sede di Via Cassia – dichiarano Daniele Torquati, Presidente del Municipio Roma XV, e Marcello Ribera, Presidente Commissione Ambiente -. Ringraziamo anche il Gruppo Scout Agesci Roma 2 che ha aderito all’iniziativa e che ha dato la propria disponibilità a prendersi cura del “Muro” e mantenerne il decoro. Il “Muro” sorge in una zona particolare, sulla Via Francigena, ed è un bellissimo simbolo di solidarietà per i pellegrini in arrivo a Roma per il Giubileo della Misericordia.”

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6 COMMENTI

  1. Bella iniziativa, peccato solo che un locale storico della zona come il Dazio non venga valorizzato e fatto conoscere ai ragazzi per il suo reale valore e ciò che ha rappresento in zona. Con questa iniziativa si rischia di far perdere memoria storica di un pezzo importante del quartiere e non di valorizzarlo. Infatti credo che se avessimo chiesto ai ragazzi cosa rappresentasse quel locale non avrebbero saputo rispondere. Sarebbe stato meglio fare la stessa iniziativa in altra location a dargli il giusto lustro senza rovinare un pezzo storico. Mi permetto anche di sottolineare che il richiamo alla francigena nell’articolo mi sembra inappropriato visto che nel murales non c’è nessun riferimento alla via.

  2. Gentile Mirko, sono felice che l’iniziativa sia per lei importante e che ne riconosca il valore. Come fa ad essere così sicuro che i ragazzi non conoscessero il valore di questo edificio? Solo perché non ne hanno parlato nell’articolo? Le dirò di più, l’etimologia che appartiene alla storia di questo edificio dazio, «il dare, il consegnare», è anche il messaggio che coloro che hanno partecipato al progetto vogliono affidare a questa opera. Il Muro della gentilezza è anche un simbolo, il fatto che sorga in un punto importante della città ci fa molto piacere, ovviamente, ma ci sono state anche altre riflessioni sull’importanza del contributo dell’AMA e degli Scout di zona al successo di questa iniziativa. Volevo anche dirle che venerdì pomeriggio due pellegrini sono passati proprio davanti a noi mentre preparavamo il muro. Si sono fermati come se fosse qualcosa di speciale e quegli occhi pieni di rispetto e meraviglia ci hanno aiutato a proseguire. Mi piacerebbe che quella luce negli occhi l’avessero altri. E mi creda, non è una luce divina quella di cui parlo, ma quella che rende una persona un vero cittadino. Spero davvero che ci aiutino tutti a rendere questo muro un luogo di gentilezza e decoro. Grazie per il suo commento.

  3. Sono passata questa mattina. Certo, qualche vestito non è ben attaccato alla parete e un paio di scarpe sono a terra, ma non c’e’ niente che possa far anche lontanamente pensare ad una discarica.

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