Se Natale è la festa più “falsa” perché lo scambio d’auguri avviene perfino fra gente che si manda a “cagher” tutto l’anno, il Capodanno diventa la festa più retorica, incorniciata da frasi banali del tipo “buona fine e buon principio” e stucchevoli oltre che ripetitive declinazioni della speranza: “Più lenticchie mangi più soldi avrai nel nuovo anno”, “Questo sarà l’anno del….” (e al posto dei puntini metteteci qualsiasi nome o circostanza, tanto non fa differenza) e soprattutto “Chi vince a tombola il primo dell’anno vince tutto l’anno”.
Banalità scontate ma comunque facenti parte del vivere comune di ogni famiglia. Neanche a dirlo, fra poco leggeremo sui social network frasi sulla sfiducia nei confronti del discorso presidenziale e promesse da marinaio di qualcuno in vista, che possa essere un politico, uno sportivo o un qualsiasi “quaqquaracquà” poco importa, ci aspettiamo di tutto.
Può bastare, come preambolo, per accettare da parte di VignaClaraBlog.it un semplice augurio di buon anno, senza promesse né amarcord?
Speriamo di si. Dunque, buon 2016.
Massimiliano Morelli
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bell’articolo! come cominciare con ottimismo e serenità un anno nuovo! ahahah