“Il nuovo “minibando” pubblicato in questi giorni dal Comune e dal XV Municipio, definito dall’assessore municipale alla Scuola Alessandro Cozza come “un gesto concreto per aiutare i nostri cittadini”, sarebbe in realtà la riprova del fallimento delle politiche scolastiche e sociali municipali e più diffusamente su Roma”. A sostenerlo sono Giorgio Mori e Marco Perina, esponenti dell’opposizione nel XV Municipio.
Secondo loro, “I nove posti rimasti liberi al termine delle iscrizioni e del successivo esaurimento delle graduatorie negli asili nido del XV sono la conseguenza diretta del crollo delle iscrizioni di quest’anno negli asili nido municipali. Tale crollo, a detta di tutti gli operatori del settore, è dovuto principalmente a due fattori: da un lato ci sono i forti aumenti recenti delle rette per le iscrizioni agli asili comunali e l’abolizione di tutti gli altri benefici per le categorie meno abbienti (ad es. eliminazione esenzione per il terzo figlio), dall’altro ci sono le sciagurate politiche nazionali che hanno riformato i criteri di produzione dell’ISEE, spostando molti genitori, che già facevano grandi sacrifici, nelle fasce di reddito che pagano di più (ad es. la categoria che paga la quota massima è passata, nella fascia 8:00 -16:30 da 303 a 398 Euro) e, conseguentemente, a trovare maggiori vantaggi rivolgendosi agli asili privati.”
Il minibando, concludono Mori e Perina, “non è, pertanto, l’effetto di politiche “virtuose” dell’Amministrazione, ma solo dell’aumento della tariffa media degli asili e questo fatto provoca l’effetto deviato di favorire una sorta di “privatizzazione” dei servizi offerti dalle politiche scolastiche, intesa come fuga verso il privato, e depotenziare l’offerta pubblica, alla faccia delle tanto sbandierate politiche di sinistra attente ai più deboli e alla tutela dei servizi pubblici.”
© RIPRODUZIONE RISERVATA