Altri 100 rifugiati politici troveranno alloggio a Roma Nord. Dovrebbero arrivare tra circa 15 giorni e vi resteranno per un anno; ad ospitarli sarà una struttura in via Casale San Nicola, a La Storta. L’hub nel camping Tiber, a Prima Porta, sarà invece chiuso a metà maggio. Queste le novità sul tema accoglienza.
Andiamo con ordine. La notizia è cominciata a circolare nella giornata di mercoledì 29 aprile complice, come al solito, il tam tam dei social dove si è iniziato a dibattere il tema dei prossimi arrivi di rifugiati politici, provenienti dal sud Italia, a Roma Nord. Anche la localizzazione del sito è apparsa subito univoca: una ex scuola ubicata in via del Casale di San Nicola, nell’area de La Storta.
Una strada di estrema periferia, scarsamente illuminata, poco servita da mezzi pubblici e di competenza, dal punto di vista amministrativo, del XIV Municipio pur se ai confini del XV.
La conferma ci arriva nella tarda serata dello stesso mercoledì al termine di un lungo incontro tenutosi in Prefettura. A seguito dell’aggiudicazione di un nuovo bando per la gestione dell’accoglienza a Roma e Provincia gli assegnatari con i Presidenti dei Municipi coinvolti erano stati infatti convocati in una riunione operativa.
Per quanto riguarda Roma Nord, due le novità dunque.
A Prima Porta, il centro di prima accoglienza per richiedenti asilo politico, aperto una decina di giorni fa nel camping Tiber sulla Tiberina e del quale abbiamo dato ampio resoconto nei giorni scorsi (leggi qui), verrà chiuso a metà maggio. E’ probabile che entro la stessa data un Hub molto più grande e più attrezzato venga realizzato nella Capitale. Non a Roma Nord, questo è certo.
A La Storta, appunto in via Casale di San Nicola, poco distante da dove sta sorgendo un nuovo e moderno complesso abitativo di appartamenti e ville, verrà realizzato un cento di accoglienza per cento persone.
A gestirlo sarà la cooperativa Isola Verde, la stessa che attualmente gestisce il campo nomadi River di via Tenuta Piccirilli sulla Tiberina, circa tre chilometri dopo Prima Porta.
Spetterà dunque al XIV Municipio e al suo presidente Valerio Barletta gestire la situazione. E infatti già nei prossimi giorni funzionari della Prefettura effettueranno un sopralluogo con i loro colleghi del XIV per verificare lo stato dello struttura e le condizioni a contorno.
Abbiamo raggiunto il presidente del XV, Daniele Torquati, che si dichiara soddisfatto per come si è evoluta la situazione ma soprattutto per come è stata gestita.
“E’ la prima volta – ci dichiara – che un’operazione così importante viene svolta con concertazione e partecipazione a livello cittadino. Prima, le decisioni calavano dall’alto. Oggi, grazie anche alla spinta del neo prefetto Franco Gabrielli, sono state prese in modo chiaro rendendone partecipi i Municipi. Un vero cambio di passo sulla strada della trasparenza.”
Ma cosa ne pensa l’opinione pubblica? Ancora una volta dobbiamo affidarci ai social, anzi al social per antonomasia, facebook, dove fin da ieri, al circolare delle prime voci, gli umori erano molto negativi. Chiamarle perplessità sarebbe un eufemismo.
Diciamo chiaramente che gran parte degli intervenuti ai dibattiti era fortemente contraria all’ipotesi di un nuovo centro di accoglienza a Roma Nord.
Poco importa che sia nel XIV o nel XV, poco importa che sia abbastanza lontano dai quartieri più popolati, è il fatto in sé che non viene accettato.
“Siamo sicuri che ci siano tutte le caratteristiche necessarie affinchè si possa aprire un centro del genere in una zona già così disagiata?” è la prima domanda che viene posta da un residente nella zona di San Nicola.
E altre, sempre a stessa firma, seguono velocemente. “Questo centro verrà gestito in maniera oculata e in massima sicurezza? O tra tre mesi ci ritroveremo come a Tor Sapienza con in più le difficoltà di una zona priva di ogni servizio?”
E chi si pone le domande si dà anche la risposta: “Io penso di no e così la pensano molti cittadini di San Nicola. Ci stiamo organizzando per far sentire la nostra voce”.
E un altro gli risponde: “Piuttosto di occuparci dell’inutile (impedire la cosa) mi occuperei per controllarla, se si fa che si faccia bene”.
Questo due esempi rappresentano il mood imperante fra i più: negativo con qualche sfumatura al possibilista, ma comunque ragionato e pacato. Spiace invece dover registrare che non mancano gli eccessi da caccia all’untore, come chi dice che i rifugiati andrebbero respinti con i forconi e se non bastano con i fucili. “Ipotesi di lavoro” poco condivise sullo stesso social dove restano isolate e non commentate. Meglio così.
Claudio Cafasso
riproduzione riservata – proprietà EdiWebRoma
© RIPRODUZIONE RISERVATA
35 Euro al giorno è quanto versa la Prefettura per ogni rifugiato; oltre che un “guadagno” per qualcuno anche una “spesa” per il contribuente. Ogni rifugiato costa annualmente alla comunità 12.775 Euro, il DOPPIO ESATTO di quanto lo Stato paga ad un pensionato medio che ha versato contributi per 30-40 anni……
Allora perchè non facciamo come al Nord dove in alcuni comuni i rifugiati sono stati impiegati in lavori socialmente utili?
Questi 100 rifugiati (costo mensile 105.000 Euro-costo annuo 1.260.000 Euro) usiamoli nel territorio del XV Municipio per la pulizia delle strade, per la manutenzione dei parchi e giardini, per la pulizia degli edifici scolastici, per togliere scritte e adesivi nelle strade, per la potatura degli alberi…….sarebbe un “do ut des” del tutto legittimo.
Caro Strix, concordo in pieno con te! al 100%! Speriamo che qualcuno ci ascolti…
l’integrazione a comando imposta, molto poco democraticamente, dall’alto!
Solo un chiarimento non polemico: l’articolo parla di “100 rifugiati politici” ma poi dice “richiedenti asilo politico”
Volevo solo sapere se lo status di “rifugiato politico” già gli sia stato riconosciuto oppure se potrebbe trattarsi anche di immigrati clandestini in attesa di riconoscimento.
E’ importante
Gentile Decio, se legge bene, nel nostro articolo il termine “richiedente” è stato usato solo in relazione alle persone ospitate nell’hub sulla Tiberina. Per le persone in arrivo a La Storta non è dato ancora di sapere qual è il loro status. Giustamente lei ricorda che in termini giuridici il richiedente asilo politico resta tale finchè non gli viene riconosciuta la posizione di rifugiato politico. In termini giornalistici però, dove si tende a semplificare, il termine rifugiato abbraccia sia l’uno che l’altro. Cordiali saluti.
La Redazione
Grazie alla Redazione per il chiarimento da cui deduco che potrebbero (condizionale) essere anche 100 clandestini qualora non fossero riconosciuti come rifugiati…. Ok
Sarebbe auspicabile una volta censirti, e visto che percepiscono soldi, adibirli a lavori di manutenzione del verde e pulizia.
I migranti, per quanto ne sappia (ma posso sbagliare) possono lavorare solo se e comunque dopo che abbiano ottenuto la status di rifugiato politico. Quindi anche se quelle 100 persone fossero disposte a lavorare e anche se tra loro ci fossero bravi artigiani o professionisti, non potrebbero fare assolutamente nulla fino a che non vengano riconosciuti come rifugiati politici. Quindi, sempre se sto dicendo il vero, coloro i quali vorrebbero impiegarli in lavori socialmente utili o comunque farli lavorare, devono aspettare che l’iter burocratico si compia. Insomma, alla fine se staranno un mese o un anno senza poter fare niente se non ammazzare il tempo, non sarà colpa loro, o quantomeno non solo colpa loro.
Camillo la tua è una questione di “pelo caprino”: bando alla ciance (non le tue). A fronte di 12% di disoccupati e di 1/3 di famiglie italiane sulla soglia della povertà non possiamo chiedere a chi viene lavato, alloggiato, mangiato, vestito, medicato di dare un contributo? Ma siamo pazzi?
DEVE ESSERE UN OBBLIGO E NON UN PIACERE (altrimenti possono andare altrove).
Di concertato c’è stato zero. Si è saputo attraverso i social network o con il passaparola. Qualcuno si è degnato di organizzare un incontro con i cittadini della zona ? Macché.
Speriamo solo che qualcuno di questi signori politici venga alla scuola Socrate e si renda conto dello stato delle strade, della mancanza di fogne e illuminazione pubblica; mancanze che però quando fanno i conticini per aumentare l’IMU e la TASI non vengono prese in considerazione !!!
Articolo 10 della Costituzione italiana
L’ordinamento giuridico italiano si conforma alle norme del diritto internazionale generalmente riconosciute. La condizione giuridica dello straniero è regolata dalla legge in conformità delle norme e dei trattati internazionali. Lo straniero, al quale sia impedito nel suo paese l’effettivo esercizio delle libertà democratiche garantite dalla Costituzione italiana, ha diritto d’asilo nel territorio della Repubblica, secondo le condizioni stabilite dalla legge. Non è ammessa l’estradizione dello straniero per reati politici.
Articoli scritti da persone che hanno conosciuto l’esilio e la sofferenza. Scuola di umanità che non va dimenticata. Per il come si ragioni e si chieda agli altri 27 paesi europei e ai 30 dell’OCSE di rispettare il Diritto internazionale come deve fare l’Italia.
facessero cose utili per la comunità..come trascorrono le giornate…bighellonano in giro??
Puntuale come un orologio svizzero è arrivato Pira a cui piace cosi’ tanto l’Africa che vuole portarla tutta in Italia.
Mi chiedo se in qualche piega della Costituzione non c’è qualcosa che tuteli anche chi da 3 anni E’ PRIGIONIERO, SENZA PROCESSO, IN INDIA…
e torquati è soddisfatto…..
@Simone , mi piace così tanto l’Italia che ne difendo i valori fondanti. Mi occupo di politiche internazionali (con attenzione particolare al fenomeno epocali delle migrazioni) e mi creda affronto il tema con la complessità che merita. Porre la questione con slogan polemici o parlare d’altro per fare la fatica di capire il dramma che sta vivendo una grande porzione dell’umanità non aiuta ad aumentare la consapevolezza e neanche contribuisce a trovare soluzioni adeguate.
“Capire il dramma che sta vivendo una grande porzione dell’umanità”…..e chi lo capisce? L’ONU e la CE? Sicuramente no….la Mogherini? A giudicare dai risultati ottenuti , sicuramente no….il Governo italiano, le Regioni, i Comuni….e quando mai!
A capirlo sono solo gli italiani a basso reddito che vivono nelle periferie e sostengono da soli il peso di questo fenomeno.
Abbiamo visto politici “di sinistra” alla Prima della Scala e abbiamo visto “gente di sinistra” per i 40 della Maison Armani…..ma non li abbiamo visti nei campi, nelle borgate, nelle periferie……….a me questa Italia non mi piace neanche un po’.
I governi si scaricano la coscienza accogliendo tutti e facendo bei discorsi solo teorici che poi non trovano alcuna applicazione nella realtà. Il dramma che vive una popolazione che poi è fatta da tante etnie e religioni e quindi non so se si può parlare di “popolazione” non trova alcun conforto nell’essere “raccolta” (anche con qualche rischio di infiltrazioni terroristiche) e poi lasciata marcire in campi di accoglienza fatiscenti per anni o in baraccopoli insieme ai rom. Le persone vanno aiutate nei loro paesi perchè nessuno lascia la propria terra volentieri, nemmo noi italiani che siamo costretti a lasciare uno Stato Patrigno che non ci vuole, non ci ama, non ci protegge e non ci offre nemmeno 35 al giorno per sopravvivere e che se perdi una gamba per un incidente decide che con 416 euro al mese di reddito personale puoi farcela tranquillamente da solo senza aiuti dello Stato, grazie!!! Politici fate schifo.
Sempre a guardare i drammi degli altri ma quelli che accadono a noi, ve ne accorgete? Della gente rapinata continuamente, delle donne violentate, della paura di uscire la sera, di lasciare casa, degli anziani vulnerabili e indifesi predati da malviventi e truffatori, ve ne accorgete? Di cosa poi fanno questi immigrati vi interessate? Se finiscono nella mani della malavita organizzata ve ne accorgete? e perchè una donna italiana deve essere sequestrata dal marito per una notte intera per “far divertire” un branco di uomini stranieri, ve lo chiedete? Del dramma della popolazione italiana, con il 13% di disoccupazione e 40 ragazzi su 100 a spasso? e della aziende che chiudono ogni giorno? e dei debiti che fanno le famiglie per andare avanti? Anche in Italia c’è un grosso dramma ma evidentemente non è abbastanza drammatico da muovere a compassione oppure non è abbastanza interessante per farne saggi o trattati
Concordo con tutto quanto scritto da Laura e in più fornisco anche la risposta (sempre che la domanda non sia retorica). Le conseguenze dell’immigrazione selvaggia a cui stiamo assistendo non sono tra le priorità di questo governo e quindi i problemi di ordine pubblico, di criminalità, di sostentamento economico e di degrado indotti da tale scelta sono totalmente a carico della cittadinanza.
Mi sembra si sia scatenata una competizione tra chi è più povero o disperato dell’altro. Il compianto massimo Troisi in una famosa gag risponde a chi gli dice che c’è sempre qualcuno più sfortunato e ultimo rispetto a lui, replica che quando si è girato per vedere chi c’era dietro si è scoraggiato tanto perchè dietro non c’era nessuno. Ecco, io non credo che, per fortuna, ci siano molti italiani che possano dire di stare peggio di uno qualsiasi dei migranti arrivati o che stanno arrivando in Italia. Per dire la verità, la mia sensazione è che di italiani messi così mali non ce ne siano affatto, e se mi sbaglio, amen, la palla di vetro non ce l’ho. La mia parrocchia si da molto da fare per aiutare in ogni modo i nostri fratelli più sfortunati e quando porto delle offerte, in natura o anche in denaro, o a volte lavorando io stesso con i volontari, non mi sono mai chiesto se questi fratelli poveri sono italiani, gialli, neri, stranieri, migranti o altro. So solo che hanno bisogno di aiuto, di ogni genere di aiuto. Non basta questo , o per meritare di essere aiutati bisogna esibire carta d’identità, residenza, stato di famiglia?
@Laura….pensavo di vivere a Roma, non in una favelas a Rio de Janeiro…
lei lavora in un commissariato quando scrive di “gente rapinata continuamente, delle donne violentate”???
lei non esce mai di casa per una pizza, un film o altro visto che “ha paura di uscire la sera, di lasciare casa”????…..
questo non vuol dire che cose brutte non accadano, si figuri, ma scrivere in questo modo come se fossimo davvero in una favelas mi sembra un tantino troppo….. lei è semplicemente vittima di gente che specula sulla paura…
Saluti
PS ma lei ha mai viaggiato?
@luca … Mi domando lei piuttosto dove vive, forse in un residence super sorvegliato? O forse di cosa accade in altre città d’Italia non le interessa? O forse non legge i giornali o non segue programmi di approfondimento? Forse per lei che ha viaggiato è normale per una donna essere violentata tutta la notte da 3 balordi dopo averle ammazzato il marito o finire tetraplegico dopo il pestaggio di una banda. Ne potrei citare ancora… E guardi non parlo neanche di nazionalità credo però che tanta gente inattiva e fuori controllo diventa pericolosa per se stessa e x gli altri. Ho viaggiato si, in molti paesi occidentali civilizzati e democratici dove le leggi vengono fatte semplicemente rispettare. Ma qui non si può fare vero? Dovesse offendersi qualcuno.. Non mi interessa cosa accade altrove dove lei è stato da turista o viaggiatore solo di passaggio immagino visto che ora è qui. A me interessa che qui in Italia le cose funzionino e funzionino ispirandosi ai paesi dove si vive meglio e non a quelli dove si sta peggio. Concludo segnalandole che le bidonville sono anche qui, ha presente la tangenziale? Li sotto c’è un mondo…. Pensi dalla parte opposta c’è il circolo Magistrati. Qualche anno fa da quelle parti una certa signora Giovanna Reggiani ci è morta ma ormai della povera donna si ricorda solo il suo vedovo, vero? Bisogna pagare con la propria carne per vedere il problema?
che palle con sti rifugiati, chiamiamoli con il loro nome, viaggiatori, che dopo aver pagato ad altri un salatissimo biglietto, vengono a vivere gratis alle nostre spalle, montagne di soldi, sono malati e ingolfano i nostri ospedali, hanno usi e costumi che non mi frega niente di conoscere, posso dirlo visto che sono a casa mia, pagata da me, e che gente è con che grado di istruzione, pensano che le donne siamo esseri inferiori e se qualcuno non lo pensa, meglio per lui ma fuori lo stesso.
Datemi la mafia, la camorra, l’andragheta, la sacra corona, la banda della magliana, anche Carminati, almeno sono autoctoni, ma altri, no!
Altro appunto: ne conosco di bravissimi, bellissimi e onestissimi, e chissenefrega, a casa loro saranno dei fenomeni, che ci ritornino.
E poi chi l’ha detto che una legge, quella sulla accoglienza, sia definitiva, se domani arrivano in 1.000.000.000 leggasi un miliardo, noi poveri deficenti che siamo quattro gatti al confronto, cosa facciamo ci trasferiamo nel deserto o invadiamo la Norvegia.
Non mi frega niente che queste siano in guerra tra di loro, si facciano una bella rivoluzione interna e non scassino le scatole a noi, altro che missioni di pace, a ramengo tutti e sempre.
@Laura…. guardi, le cose che lei cita succedono ahimè in tutto il mondo, non solo in Italia…io vivo a Roma da sempre e la sera giro tranquillo senza alcun problema.
Questo non vuol dire che in Italia le cose funzionino, anzi….
Comunque a scanso di equivoci anche io non sono per accogliere quei 100 migranti in una zona di Roma davvero senza alcun servizio.
@Carlo…. magari lei va anche a messa la domenica…
Luca: che c’entra la Messa, è una questione di logica. Ovvero: anche se vi è una legge che “impone” l’asilo, sono i numeri che sono ingestibili, io non capisco come lei e altri non lo comprendono. Sarebbe bello accogliere tutti ma non è possibile, si sta creando una situazione che in futuro sarà sempre più ingestibile e non è di destra o sinistra sono solo numeri.
La libertà si fonda sulle lotte dei popoli, e se il popolo non lotta per la sua libertà non la merita. E aggiungo: io voglio essere libero a casa mia, e situazioni di degrado in crescita esponenziale sono un pericolo come fate a non capirlo.
Alla Tiber arrivano e scappano subito, dove vanno cosa fanno, come mangiano se non rubando, sono malati di malattie tragiche e noi dovremmo pagarne il conto e non parlo “solo” di soldi parlo di spazi negli ospedali che non ci sono, inoltre se tu fai 10 figli io non voglio farmene carico, io ne ho fatti due perchè era quello che mi potevo permettere, ne volevo di più ma è andata così, altri italiani non ne fanno perchè non sanno se riusciranno a dargli un futuro degno.
Vi prego riflettete tutti su questo.
@Carlo, sono d’accordo sul fatto che non è possibile accogliere tutti ed ho anche scritto che quello sulla cassia non è il posto migliore.
Il suo ultimo post in diversi punti è condivisibile.
Fosse per me farei delle belle irruzioni in alcune zone della cassia conosciute a tutti a verificare chi abita certi loculi per mandare via chi non ha il permesso di soggiorno e per confiscare il bene a chi ha affittato delle bettole a questa gente.
Saluti.
Noi del comitato di Piansaccoccia siamo contrari a qualsiasi deriva razzista e troviamo assurdo che un territorio così opulento abbia paura di cento poveri esseri umani.
(il mio pensiero è condiviso anche dal segretario, presidente e gli altri membri del consiglio)
saluti
Dice un’antica filastrocca delle parti nostre : ” Favorite… nun v’accostate , er pane rotto nun lo toccate, quello sano nun lo rompete…. favorite come volete ! ”
Questa è la filosofia della miserabile accoglienza italiana, laziale,romana. Sembra che questi poveracci davvero li stiamo per coprire d’oro oppure che siano già entrati nelle nostre case e ci abbiano picchiato, derubato, violentato. Ma chi è sta gente che strilla a La Storta che se arrivano i rifugiati sarà guerriglia ?! Ma chi farebbe la guerriglia, gli abitanti delle ville e residence ? No, loro no, magari gente pagata da loro che si “sporcano” la bocca con quelle minacce, ma le manine no, quelle se le tengono inguantate e profumate. Che bella gente vero, complimenti agli aspiranti guerrilleros…………
Concordo pienamente con Camillo!! Ma dove la covavate tanta cattiveria, vergogna!! Studiate un po di storia d’Italia cari signori con la s minuscola!
Il servizio di REPORT su RAI 3 di ieri sera (17 maggio) ha chiarito una volta di più perché si continuano ad accogliere anche i migranti economici (e non richiedenti asilo che ne hanno diritto) e di come il processo di identificazione previsto dagli accordi internazionali faccia acqua da tutte le parti. Gli immigrati sono la gallina dalle uova d’oro per le cooperative che spesso prendono i soldi anche se gli ospiti nel frattempo spariscono (- spese + soldi !!). A fronte di 174.000 arrivi nel 2014 circa 60.000 non sono stati identificati perché si sono rifiutati di farsi prendere le impronte digitali e di farsi fotografare. E quindi sono stati liberi di andarsene via dai centri di identificazione. E così hanno fatto. Una parte certamente avrà lasciato l’Italia ma tanti altri sono andati ad ingrossare quell’esercito di disperati che vivono di espedienti nelle nostre oramai invivibili città.