Home ARTE E CULTURA Il fontanile di Pio IX, gioiello nascosto di Monte Mario

Il fontanile di Pio IX, gioiello nascosto di Monte Mario

Galvanica Bruni

val240.jpgIl triangolo compreso tra piazza di Monte Gaudio, la chiesa di San Francesco e il fontanile di Pio IX è uno dei punti più ricchi di storia di Monte Mario, anche se a prima vista non sembra. L’area in questione si trova in via Trionfale poco distante da piazza Igea. Oggi è un anonimo incrocio di vie, una volta era la porta del paradiso, o quantomeno della sua anticamera.

Perchè qui, in passato, non c’erano strade e palazzi, e dove oggi sfrecciano le macchine un tempo c’era il selciato corrispondente all’antica via Francigena, quella che collegava la Francia (da qui il nome di “strada dei franchi”) a Roma e che nell’ultimo tratto coincideva con l’attuale via Trionfale. Era questa la strada che i pellegrini provenienti da tutta Europa percorrevano per venire in visita alla tomba dell’apostolo Pietro.

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Ebbene, su quella che oggi è piazza di Monte Gaudio, un tempo sorgeva Borgo S.Onofrio (poi Borgo Clementino), un piccolo nucleo abitativo rurale sorto tra il 1700 e il 1800 attorno alla chiesa di San Francesco d’Assisi. Qui i pellegrini si fermavano per l’ultima sosta prima di raggiungere la Città santa.

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Nel medioevo, Monte Mario si trovava lungo il tragitto della via Francigena (che proveniva dal Borgo Leonino e proseguiva per La Storta e successivamente per La Giustiniana). I pellegrini lo definivano “Mons Gaudii” in omaggio alla gioia provata nel vedere per la prima volta la città meta dei loro sogni.

Si è molto dibattuto su quale fosse il punto esatto da cui avveniva questa visione.

“Da quel che sappiamo – ci spiegano all’associazione Amici di Monte Mario – il nome assegnato alla piazza non indica il luogo esatto; da esperti abbiamo appreso, e non abbiamo motivi per dubitarne, che il luogo dal quale i pellegrini che scendevano lungo la via Francigena vedevano finalmente la basilica di S.Pietro era (ed è tuttora) il punto panoramico presso i Casali Mellini, luogo dove sorgeva la Cappella della Santa Croce. Oggi, la basilica si avvista entrando dal cancello di accesso al Parco di Monte Mario che si trova su viale del Parco Mellini, a poche decine di metri dalla Trionfale. Inoltre, ammesso che la cima della cupola potesse essere avvistata da più lontano quando non c’erano costruzioni, bisogna tener presente che la denominazione è più antica della costruzione della cupola, a fine 1500”.

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Dalla piazza, passiamo adesso alla chiesa di San Francesco a Monte Mario che vi si affaccia. Essa è conosciuta anche col nome di Sant’Onofrio in Campagna al Borgo Clementino. Finita di costruire nel 1676 su progetto di Pietro Passalacqua, fu consacrata il 2 luglio 1728 da papa Benedetto XIII.

Infine, ecco il Fontanile di Pio IX. Già, ma dov’è ? Dalla strada non si vede, si trova ad un livello più basso rispetto a via Trionfale. Perchè ? Ce lo spiega l’Atlante dei Beni Culturali delle Aree Naturali Protette di RomaNatura.

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“Il fontanile fu fatto edificare da Pio IX nel 1866 per l’approvvigionamento idrico della Borgata S.Onofrio. Gli abitanti del borgo, infatti, avevano ripetutamente chiesto al Municipio di realizzare un’opera che consentisse loro di utilizzare le acque dell’Acquedotto Traiano-Paolo, che correva a circa un chilometro di distanza. Pio IX decise di intervenire chiamando l’architetto Antonio Sarti, esperto in materia idraulica, a dirigere l’esecuzione dell’opera. Il fontanile fu edificato vicino alla Chiesa ed alla scuola, lungo via Trionfale, ma ad un livello inferiore rispetto alla strada, per assicurare la necessaria pressione dell’acqua.”

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“Il luogo fu prescelto per la vicinanza alle case, che lo rendeva accessibile e sicuro soprattutto per le donne che ne erano le principali frequentatrici. La costruzione, rettangolare, è realizzata in mattoni e poggia su sei pilastri che creano altrettanti archi. All’interno si trova un bacino rettangolare che serviva per il lavaggio dei panni ed il rifornimento idrico; un secondo bacino, posto all’esterno, doveva avere la funzione di abbeveratoio per gli animali.”

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“Sulla facciata del fontanile si conserva una lapide marmorea con lo stemma pontificio che reca omaggio al Papa finanziatore dell’opera. Nel 1969 la via Trionfale fu purtroppo rialzata di qualche metro, rendendo così il fontanile quasi invisibile dalla strada ed oggi sconosciuto ai più, anche se oggetto di frequenti atti vandalici”.

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E in effetti, sono proprio l’incuria e l’abbandono a caratterizzare questa piccola meraviglia nascosta di Roma Nord alla quale si accede percorrendo a piedi una discesa che costeggia via Fornelli. Rifiuti, erbacce e scritte vandaliche la fanno da padroni e certo non rendono giustizia ad un luogo che meriterebbe ben altra considerazione. Anche perchè Pio IX, beh insomma, non è che fosse uno qualunque: è stato “solo” l’ultimo sovrano dello Stato Pontificio…

Valerio Di Marco

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4 COMMENTI

  1. grazie!

    Proprio ieri sono passato alla Nazario Sauro per iscrivire mio figlio alla materna. Guardando il plesso, il Forte, le vicine costruzioni di inizio secolo – ormai al di sotto del livello stradale – ho provato ad immaginare l’evoluzione della zona e il passaggio da agro-romano a zona sub-urbana. Ne ho tratto un senso di malinconia e rabbia…

  2. Abitando qui, ci passo spesso…e vi assicuro che è sempre peggio …..chissà quando avrà un giusto ONORE…Negli anni 70 con l’ampliamento della Trionfale è stato sottomesso alla strada originale ed ABBANDONATO senza speranza

  3. Questo quatiere con le sue bellezze naturali e la sua storia avrebbe bisogno diun atto d “amore da parte delle istituzioni per valorizzare le sue risorse e renderlo vivibile ai suoi cittadini .

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