Home AMBIENTE Quarto degli Ebrei, un cantiere nell’area protetta?

Quarto degli Ebrei, un cantiere nell’area protetta?

Galvanica Bruni

copertino240a1.jpgLa scoperta l’abbiamo fatta mettendo a confronto la carta di Roma Natura con una foto satellitare dove un grande cantiere (quasi sicuramente uno di quelli attrezzati per realizzare la terza corsia del GRA) è all’interno del Monumento Naturale Quarto degli Ebrei. Ma andiamo con ordine.

Tra le aree protette gestite dall’Ente Roma Natura ci sono anche i monumenti naturali Tenuta di Mazzalupetto-Quarto degli ebrei; si tratta di due ampi terreni compresi tra la Trionfale e il Grande Raccordo Anulare di proprietà dell’ARSIAL e rispettivamente di 40 (Quarto degli Ebrei) e 140 ettari (Mazzalupetto)

Continua a leggere sotto l‘annuncio

Le tenute istituite nel 2000 e salvaguardate con la loro destinazione a “monumenti naturali” sono ovviamente soggette a stringenti vincoli ambientali; nel 2010 secondo una convenzione stipulata tra la Regione Lazio, Legambiente e l’Associazione Acqua Sole Terra, due ettari dovevano essere destinati ad orti da dare in gestione a privati.

Piccoli appezzamenti di terreno di circa 70 mq da dare in comodato d’uso ai residenti per un periodo di 8 anni (4+4); di questa iniziativa però non ne abbiamo trovato traccia né sul sito dell’ARSIAL nè tantomeno sul terreno.

collage-quarto1.jpg

Invece abbiamo scoperto che c’è un errore sul Google-Maps; quello che viene identificato come Monumento Naturale Quarto degli Ebrei è in realtà la tenuta di Mazzalupetto; Quarto degli Ebrei è invece uno spicchio di campagna tra la Via Trionfale e Via San Giuseppe da Copertino.

E qui abbiamo fatto la seconda scoperta: mettendo a confronto la carta di Roma Natura con l’immagine satellitare risulta evidente come il grande cantiere sia stato realizzato all’interno dei confini dell’area protetta e precisamente nella parte più bassa. Ma le sorprese non finiscono qui perché guardando questa volta la carta del Servizio Patrimoniale e Tecnico dell’ARSIAL i confini dell’area protetta, come per magia, questa volta escludono il cantiere.

collage-quarto2.jpg
Magia o potenza della Terza Corsia del GRA?

Peraltro, anche se all’esterno dei confini dell’area protetta, di cantiere ne abbiamo scovato anche un altro, anche questo probabilmente utilizzato per l’ammodernamento del GRA e in totale stato di abbandono: una grande area con containers, silos e centinaia di cubi di cemento. Se quel cantiere non serve più sarebbe bene smantellarlo e riportare i luoghi allo stato precedente tenuto conto che siamo a poche centinaia di metri dalla magnifica area della Castelluccia.

collage-quarto3.jpg

Quale che sia il mistero del cantiere nell’area protetta resta il fatto che Quarto degli Ebrei è un ampio pianoro che merita sicuramente una visita; specie agli amanti del “birdwatching”. Il terreno pianeggiante e incolto con la presenza di roditori come il toporagno e l’arvicola rossastra evidentemente ben si presta come terreno di caccia dei rapaci. Mentre eravamo in zona ne abbiamo visti volare contemporaneamente almeno 5 di cui 3 nella caratteristica posizione dello “spirito santo” (sicuramente dei gheppi).

Per raggiungere il Monumento Naturale è molto facile; imboccando la Via Trionfale dalla Cassia, dopo il primo cavalcavia e Via della Castelluccia, si deve svoltare a destra in via di San Giuseppe da Copertino. L’auto può essere parcheggiata all’inizio della strada dove lungo i bordi crescono dei straordinari esemplari di Sughera; si tratta di alberi magnifici e sicuramente secolari. Si entra nell’area oltrepassando una sbarra metallica e seguendo il sentiero appena accennato.

Nell’area di Quarto degli Ebrei, è bene precisarlo, non c’è proprio nulla, neppure una tabella di Roma Natura; si tratta di un pianoro brullo che affaccia sulla bellissima campagna che degrada verso il mare.

Camminando tra le erbacce alte battute dal vento lo sguardo può spaziare però per chilometri, sino alle cime innevate del Monte Gennaro e del Monte Morra. E poi lo spettacolo di quei falchi, solitari o in coppia, che immobili nell’aria attendono di scaraventarsi sulla preda compensano la monotonia del terreno.

Sarà bene comunque portare al seguito una macchina fotografica o un buon binocolo: lo spettacolo della natura vivente è in ogni caso assicurato.

Francesco Gargaglia

© RIPRODUZIONE RISERVATA

2 COMMENTI

  1. se possibile avrei piacere di sapere perché si chiama Quarto degli Ebrei e la sua storia o quantomeno dove poterla approfondire. grazie in anticipo

LASCIA UN COMMENTO

inserisci il tuo commento
inserisci il tuo nome