Olio e gomme in via Due Ponti; non si tratta però della solita richiesta che ci viene fatta ad ogni rifornimento di carburante, stiamo parlando invece dell’olio sversato e dei tanti pneumatici abbandonati nella solita cunetta della trafficata rotabile.
Già il 25 maggio ce ne eravamo occupati denunciando come un grosso fusto ripieno di olio esausto fosse stato scaricato a Via due Ponti insieme ad altri rifiuti e detriti (leggi qui).
Una denuncia grave perché l’olio, fuoriuscito dal bidone, aveva contaminato il terreno; una denuncia che aveva fatto tuonare i vertici del XV Municipio che avevano invocato dal Comune un più deciso intervento nella pulizia e bonifica delle strade.
Il bidone, dopo alcuni giorni, era stato rimosso ma non così l’olio e gli altri rifiuti.
Ora a quello scempio se ne aggiunge un altro rappresentato sempre da materiali potenzialmente inquinanti: non solo sacchetti contenenti calcinacci ma anche una dozzina di vecchi pneumatici abbandonati nottetempo grazie alla presenza di una larga piazzola.
Ai rifiuti non rimossi (mobili, un water, vetri frantumati, detriti) ora va ad aggiungersi quel treno di gomme usate, giusto per completare l’opera e quasi per ufficializzare la “vocazione” di quel sito alla raccolta di rifiuti pericolosi.
Che la responsabilità sia di qualche ignobile disgraziato è fuor di dubbio resta però il fatto che creare una discarica abusiva a Roma Nord è molto facile; la certezza dell’impunità permette a chiunque di disfarsi di rifiuti ingombranti e pericolosi con estrema semplicità.
Il caso del Consigliere municipale lanciatosi all’inseguimento di uno di questi scaricatori di professione resta purtroppo un caso isolato.
Fino a quando non verranno adottate misure severissime (prevedendo anche l’arresto in caso di flagranza) e non verrà istituita una rete di sorveglianza elettronica continueremo a restare ostaggio di maleducati ed incivili.
In attesa che questo avvenga (ma quando?) andrebbe anche sollecitata in vari modi la collaborazione dei residenti e delle associazioni di quartiere al fine di dare vita ad una vera e propria attività di vigilanza.
La brutta espressione “Colpirne uno per educarne cento” evoca tempi bui eppure nel caso degli inquinatori di mestiere forse potrebbe servire a qualcosa; procedere all’arresto, al sequestro del mezzo, alla revoca delle licenze potrebbe essere un valido monito e deterrente.
Francesco Gargaglia
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Reputo che sia opportuno da parte dell’amminstrazione al fine di reprimere il fenomeno attivare procedura per installazione telecamere, dopo l’illuminazione è unico mezzo atto