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Franco Battiato al Foro Italico

Galvanica Bruni

battiato.jpgAl Centrale Live del Foro Italico, lunedì 14 luglio, l’attesissimo concerto che Franco Battiato terrà insieme all’Orchestra Filarmonica Arturo Toscanini. Il programma includerà molta della produzione ispirata al misticismo e alla spiritualità, alcuni estratti dalle opere scritte dall’artista siciliano e altre musiche che presentano affinità con il tema.

69 anni compiuti lo scorso 23 marzo ed una discografia sterminata che va dall’elettronica alla musica d’autore, dal progressive all’avanguardia, dal pop al rock, con incursioni nella musica classica e nell’opera lirica.

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Autore, interprete, pittore, regista, uomo colto, sensibile e saldamente ancorato alla tradizione, eppure sempre pronto a sperimentare nuovi stili e a plasmare nuove forme espressive, a combinare la propria voce e le proprie visioni con gli artisti più disparati, come Alice e Giuni Russo, come Carmen Consoli ed Antony and the Johnsons, tanto per citarne alcuni ed evitare l’elenco della spesa.

Franco Battiato è un paradigma in continua evoluzione, è un artista dalle radici solide e dai movimenti fluidi, è un filosofo che scava nell’anima e ambisce all’universo, un uomo di pensiero che scruta un orizzonte differente, senza che tutto questo lo conduca a disprezzare la leggerezza e l’ironia.

Il Maestro siciliano sbarcherà a Roma – al Centrale Live del Foro Italico – il prossimo 14 luglio. Ad accompagnarlo ci saranno i 36 elementi dell’Orchestra Filarmonica Arturo Toscanini, che quest’anno celebra il decennale della propria esistenza, e alcuni suoi musicisti: Davide Ferrario (chitarre), Carlo Guaitoli (pianoforte e direzione orchestra) e Angelo Privitera (tastiere e programmazione).

Come abbiamo scritto in precedenza, la scaletta (o, per i più colti, il programma) sarà incentrata/o sulla produzione ispirata al misticismo e alla spiritualità: oltre ad alcuni estratti dalle opere scritte da Battiato, ascolteremo, quindi, fra le altre, “L’Ombra della Luce” (da “Come un Cammello in una Grondaia”, 1991), “E Ti Vengo a Cercare” e “L’Oceano di Silenzio” (“Fisiognomica”, 1988) e “Lode all’inviolato (“Caffè de la Paix”, 1993).

Inoltre, nutriamo fondate speranze che nell’arco della serata troveranno spazio anche “La Cura” (da “L’Imboscata”, 1996), “Il Re del Mondo” (“L’Era del Cinghiale Bianco”, 1979) e “Tutto l’Universo Obbedisce all’Amore” (“Fleurs 2”, 2008). E, magari, andremo tutti a casa canticchiando “Centro di Gravità Permanente”?

Lo show sarà aperto dall’esecuzione di un concerto per santur – uno strumento a corde della tradizione classica iraniana – violoncello e archi di Lamberto Curtoni, un giovanissimo musicista piacentino allievo del violoncellista Giovanni Sollima. Accompagnato dagli archi dell’Orchestra e da Alireza Mortazavi al santur, lo stesso Curtoni suonerà il violoncello.

Giovanni Berti

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