Su quel jersey che blocca l’accesso all’ultimo tratto di via Cassia Antica qualcuno aveva scritto “mio nonno co’ ‘na pala aveva già finito“. Uno sfogo di uno delle migliaia di cittadini inferociti per i disagi patiti dal 31 gennaio oppure una pasquinata di qualche politico locale di opposizione? Resa subito invisibile spostando il jersey più in là, la scritta è stata sostituita ieri sera: “pure mi fijo co paletta e secchiello avrebbe già finito“. E anche questa già stamani è stata sottratta agli occhi dei passanti. Pasquino non ha vita facile a Roma Nord.
Ma al di là delle pasquinate la vita facile per davvero non ce l’hanno tutti coloro, e sono tanti, tantissimi, che provenendo da Roma Nord utilizzavano fino al 31 gennaio via Cassia Antica per dirigersi sulla Camilluccia, oppure a Vigna Clara, o verso Ponte Milvio per poi prendere il Lungotevere.
E sono tanti, tantissimi anche i genitori che tramite via Cassia Antica accompagnavano i loro figli dai 3 ai 18 anni alle scuole materne, elementari medie e superiori che sono subito al di là di Piazza Giochi Delfici.
Per carità, tutti consapevoli nelle prime due, tre settimane dalla frana della gravità del fatto e dell’impossibilità a rimuoverla in tempi strettissimi ma tutti inferociti per il fatto di dover incolonnarsi ogni mattina, partendo un’ora prima del solito, su via Cassia Nuova dove la fila inizia da via Due Ponti e finisce al viadotto di Corso Francia.
Tutti quindi a invocare l’apertura almeno di una piccola corsia su via Cassia Antica quanto basta a far passare le auto, apertura magari anche limitata a un paio d’ore al mattino, in direzione Centro, e un paio d’ore la sera in direzione esterna.
La prima doccia fredda arriva il 6 marzo con la conferenza stampa dell’assessore capitolino ai lavori pubblici, Paolo Masini. “I lavori inizieranno entro il mese di marzo, prevedono opere di calcestruzzo armato di contenimento al piede della scarpata e opere di rimodellazione del profilo della stessa e il tempo stimato è di sessanta giorni”. Ma di apertura di una corsia non si parla.
Ed è sempre Masini, il 10 marzo, ad annunciare: “Nella mattina di domani, martedì 11 marzo, inizieranno gli interventi preliminari; i tecnici inizieranno le operazioni di disboscamento della collina e di installazione del cantiere, e proseguiranno i monitoraggi e i rilievi già avviati nelle scorse settimane.” Ancora silenzio sulla corsia.
Ma la doccia gelata, quella che rende di ghiaccio gli animi anche dei più infuocati pasquini, arriva nella serata di mercoledì 13 marzo.
Questa volta a dare il colpo di grazia all’aspettativa degli automobilisti è una nota di Elisa Paris, assessore ai lavori pubblici del XV Municipio, che rendendo noti gli esiti dei sondaggi geotecnici e sismici annuncia che l’arretramento dei new jersey per l’apertura di una corsia al traffico sarà possibile solo nella seconda fase dei lavori, cioè dal trentesimo giorno successivo all’inizio degli stessi. E considerando che i lavori ancora non sono iniziati, lo “scoramento” è immaginabile.
Vedremo questa sera come il pasquino locale interpreterà l’umore dei residenti. In fondo, come si diceva una volta, “è sempre mejo ride che piagne“.
Claudio Cafasso
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Se avessero impiegato la stessa solerzia e velocità che hanno adesso a cancellare le pasquinate nel risolvere il problema della viabilità, cosa che non hanno gli abitanti (e sono tanti) del civico 240, nessuno si sarebbe lamentato. Ma questi signori amministratori sono solo APPARENZA e nulla più… avete voluto la bicicletta, adesso pedalate… e mi spiace molto dire ciò,ma è quanto hanno dimostrato finora..
….E’ stupefacente l’immobilismo per quanto riguarda la soluzione del problema – oltre 40 giorni senza “nulla di fatto” – rispetto alla velocità e al dinamismo con cui si cancellano/rimuovono le scritte.
Questa è la quarta che, in poche ore, viene immediatamente cancellata….
Lo sanno tutti che la Sinistra poco tollera la satira (specialmente quando la riguarda..) ma così diventa quasi “censura”…
mi piacerebbe sapere chi autorizza la spesa del muletto/ruspa/gru che sposta la barriera in modo che non si vedano le scritte contro marino e i suoi amici…
andassero a ripulire i treni e i monumenti dalle brutture dei taggaroli.
Ho letto bene “disboscamento” ?!?!? Per eliminare le frane?!?!? ‘Nnamo bbene…
Quindi colata di cemento (neanche rivestimento permeabile per le piogge) Ri- annamo bbene… ‘Nnamo, va!
perche non parlate della mancanza assoluta d illuminazione..che rende pericolosa la circolazione l attraversamento delle strisce…..e l attesa dell autobus,,,,.
Delle chiusure di rampe e corsie all’altezza delo svincolo viale Tor di Quinto-via del Foro Italico (Olimpica) si sa qualcosa ? Sono chiuse da mesi, e oltre gli sbarramenti non si vede l’ombra di lavori in corso e neanche, a dire il vero, di qualsivoglia impedimento sulla sede stradale. Ma che è successo? In ogni caso ricordiamo sempre che in Giappone riparano in 6 giorni un’autostrada che si è “spezzata” …
Benvenuto o bentornato a Roma Roberto, dove sei stato negli ultimi due mesi ?
Quelle rampe non sono chiuse da mesi ma dai primi di febbraio perchè sull’olimpica è caduta una frana. Forse sei l’unico a non saperlo in tutta roma !!