Quando vi capita di vedere un mezzo, anche abbastanza grande, con il logo del Comune di Roma parcheggiato bellamente sul marciapiede bloccando oltretutto in pieno giorno l’ingresso a un parco pubblico, quali pensieri vi vengono spontanei? E quando sul mezzo oltre al logo c’è una scritta che dice “Centro operativo e deposito per lavori di manutenzione strade, fogne e fossi nel territorio del Municipio XX” cosa vi fa venire in mente? Ve lo diciamo noi.
Quel mezzo è uno di quelli in carico al deposito comunale a uso del XV Municipio che si trova all’incrocio tra Via Taormina e Via dell’Acqua Traversa, zona Cassia Antica. Un deposito a tutti gli effetti ubicato all’interno della Riserva Naturale dell’Insugherata che, nonostante ciò, anziché contenere attrezzature ed essere utilizzato per quel che è, un lembo di Riseva, viene usato come una discarica.
Anche in questi giorni giacciono al suo interno cumuli di calcinacci, pezzi di asfalto, rifiuti e materiali vari. Ne abbiamo parlato proprio pochi giorni fa (leggi qui).
Ancora tu, non mi sorprende lo sai, ancora tu, ma non dovevamo vederci più? (Lucio Battisti, 1976).
Pensavamo di non doverne più parlare, che quell’irrispettoso comportamento verso l’ambiente e le regole da parte di chi lavora per il Comune e per il Municipio in quel deposito fosse un caso isolato.
E invece no. A distanza di pochi giorni ecco che quella scritta ci ritorna sotto gli occhi: “Centro operativo e deposito per lavori di manutenzione strade, fogne e fossi nel territorio del Municipio XX” ancora abbinata a un episodio intollerabile.
Quella scritta era ben leggibile sulla fiancata e sul retro di un camion che alle 12.30 di oggi, venerdì 11 luglio, era parcheggiato sul marciapiede antistante il Parco Atleti Azzurri d’Italia, in via Orti della Farnesina angolo via della Maratona.
Non solo parcheggiato per tutta la lunghezza del marciapiede impedendo così il passaggio ai pedoni, ma anche posizionato in modo da ostruire l’attraversamento pedonale e, parzialmente, l’ingresso. Ma nessuno stava lavorando all’interno del Parco né vi erano tracce di lavori in corso.
Na’ tazzulella e’ cafè, ca sigaretta a coppa pe nun verè… (Pino Daniele, 1977)
E allora dov’era, anzi dove erano i tre che l’hanno parcheggiato lì? Dall’altra parte della strada, in pausa caffè e sigaretta nel vicino bar.
Fabrizio Azzali
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