Se qualcuno aveva dei dubbi sul fatto che tutto il mondo è paese dopo aver messo a confronto la Stazione di Cesano con Via dei Due Ponti, può tranquillamente ricredersi. Anche se i lavori per il collettore sono in dirittura di arrivo e quel fosso schifosissimo che immetteva liquami nella Crescenza sembra essere stato sistemato, la situazione lungo la via è davvero preoccupante. In questo viale e nelle strade adiacenti la mano pietosa dell’uomo sembra non essere mai passata.
Lo stato di abbandono e trascuratezza è una componente del paesaggio e il fatto che si tratti in definitiva di una tratta di scorrimento non può certo giustificare il degrado.
La vegetazione, rigogliosa grazie alla forte umidità della zona, invade marciapiedi ed asfalto mentre le erbacce si sono radicate tra il guard-rail e le barriere metalliche; i rami degli alberi arrivano sino al manto stradale fiancheggiato da una gran quantità di rifiuti.
Almeno per i rifiuti non ce la sentiamo di dare la colpa all’AMA (quest’inverno li abbiamo visti più volte all’opera già alle tre di notte) perché in questo caso la responsabilità è della cattiva educazione degli automobilisti.
Secondo una recente inchiesta almeno il 60% degli italiani si disfa del superfluo attraverso il finestrino dell’auto; pacchetti di sigarette e mozziconi, fazzoletti, cartacce, bottigliette di plastica e anche oggetti più grandi.
Su Via dei Due Ponti questa percentuale, già piuttosto alta, sembra raggiungere un picco vertiginoso.
Al degrado si aggiunge anche l’anarchia più completa perché auto e scooter oltre ad occupare i passaggi pedonali vengono regolarmente parcheggiate sull’unico marciapiede disponibile costringendo così i pedoni a camminare sull’asfalto con grave rischio per l’incolumità.
Insomma dopo l’incrocio con Via di San Godenzo sembra di entrare nella “repubblica delle banane” dove non c’è norma che valga e l’unica legge è quella dell’automobilista più forte, anzi più veloce.
Perché come se non bastasse ad aggravare ulteriormente le cose c’è anche la velocità folle con cui si affrontano quelle strade; vuoi la fretta o le lunghe attese per arrivare alla Cassia ma su Via dei Due Ponti si va veloce in barba a tutti i divieti.
Come per Dodge City forse è arrivato il momento di far arrivare i fratelli Earp sotto forma di Comune, XV Municipio, ANAS, AMA per ristabilire una volta per tutte l’ordine andato perduto.
Francesco Gargaglia
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Sono contenta che si parli di questa strada un po’ bistrattata.
Aggiungerei che all’ altezza della camera mortuaria del San Pietro c’ è una sorta di staccionata in lamiera veramente indecente sia dal punto di vista estetico che della sicurezza. Già in passato, infatti, in occasione di un forte acquazzone, è risultato insufficiente a contenere il terreno su cui, tra l’altro, si erge un palazzo.
Dal punto di vista della sicurezza stradale, ribadisco quanto scritto a proposito di un altro articolo: occorrerebbe fare la striscia continua che delimiti le due carreggiate, in modo tale che gli automobilisti si accorgano che la strada é a doppio senso e non a senso unico ( spesso in prossimità delle curve si rischia il frontale). All’ altezza del supermercato, inoltre, ci sono i cassonetti della spazzatura che tolgono la visibilità a chi esce da esso. Andrebbero pertanto spostati.
Infine, la notte é buio pesto. É vero i tagli alla spesa prevedono anche la riduzione dell’ illuminazione, ma è pur vero che l’ attigua San Godenzo non mi sembra cosí buia. L’ austerity riguarda solo alcune strade?
Quella situazione è preoccupante, una ripida scarpata argillosa, sulla quale nessuno sta intervenendo. Anche io prevedo problemi molto seri quest’inverno. La via ha altri problemi: di fronte ad una frutteria, verso via Signa, di pomeriggio, si fermano dieci o più persone a bere birre sul marciapiede. sedute per ore sui muretti. Una sorta di “piazza” che andrebbe gestita, prima di avere problemi…
A chi ci possiamo rivolgere per risolvere questi problemi?