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Erano spariti ma sono tornati. I lavavetri

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lavavetri.jpgQuanti “vaffa” ricevuti. Quante liti con gli automobilisti furibondi e sempre più insofferenti alle loro avance. Quante inzuppate dello stesso spazzolone in quell’acqua fetida che sembra fango. Quante auto al semaforo viste fermarsi e ripartire senza essere riusciti a lavargli il vetro. Quanti verde-arancione-rosso e poi ancora verde-arancione-rosso. Col sole e con la pioggia, in centro come in periferia. Sono tra noi ma facciamo finta di non vederli, sono come noi ma ci sembrano così diversi.

Ombre senza volto, sagome claudicanti che si muovono tra i parafanghi delle nostre auto pronte a ripartire, e che se anche crepassero in quell’istante, molti farebbero finta di non vedere e se ne andrebbero come se niente fosse.

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Sono loro, l’esercito dei lavavetri, un’orda di poveracci nuovamente tornati a Roma, provenienti da chissà dove, che per racimolare qualche spicciolo si piazzano agli incroci delle strade e tendono verso di noi il loro spazzolone grondante melma con la promessa di regalarci una visuale migliore.

Il rifiuto, però, è quasi sempre automatico. Il solo rapporto esistente tra noi e loro è quello che c’è tra l’uomo e le zanzare, ma più li scacciamo e più ritornano brandendo ogni volta con rinnovata determinazione il loro utensile da lavoro all’indirizzo del nostro parabrezza.
Spesso evitiamo addirittura di fermarci troppo a ridosso della macchina davanti per lasciare lo spazio necessario a ripartire quando si avvicinano. Lo capirà o no che lo voglio sporco il vetro ?

In principio erano i polacchi, memorie di fine anni ottanta, adesso vengono da ogni parte del globo.
Li trovi ovunque a Roma, ma in alcune zone la percentuale è decisamente più alta.

Il quadrante Nord della città, ad esempio, è una di quelle a maggiore densità. Una vera invasione.
Si spartiscono il territorio con la capillarità di un’organizzazione criminale, anche se a fine giornata il bottino sarà tutt’altro che pingue, e perfino il boss più sprovveduto realizzerebbe che il business non è dei più proficui.

Ma chi sono questi stakanovisti del semaforo ? Dove vivono, con chi vivono, cosa fanno quando non “lavorano” ?

All’incrocio tra Lungotevere Flaminio e Ponte Duca d’Aosta, in zona stadio Olimpico, poco prima di Piazza Mancini, chiediamo a uno di loro se gli va di raccontarsi. Ovviamente gli proponiamo un corrispettivo per il disturbo, non vorremmo causargli un danno da mancati incassi.
Ci accordiamo per cinque euro, anche se siamo convinti che neppure in un’intera mattinata di lavoro riuscirebbe a mettere insieme quella cifra.

Si chiama Ion, è un padre di famiglia di etnia rom e vive – ci spiega – nel campo nomadi di via Sebastiano Vinci, zona Trionfale-Torrevecchia, poco prima dei terreni dove una volta sorgevano le strutture ormai dimesse della A.S. Monte Mario.
Per la verità Ion non è il classico lavavetri, lui vende accendini, ma è lo stesso.

E’ basso, grassoccio e ha la bocca coperta da due enormi baffoni neri. Sembra Super Mario. Ha un fare sorridente, spigliato, e la faccia rassicurante da buon padre di famiglia. Lo osservi e te lo immagini la sera a casa, dopo cena, che si mette la figlioletta sulle ginocchia per farsi raccontare com’è andata a scuola.

“Ho cinquantaquattro anni, da diciannove vivo in Italia. Di giorno vendo accendini e la sera torno a casa da mia moglie e i miei figli. Non mi interessa quanti soldi faccio in una giornata, anche se cerco di vendere più accendini che posso, perché quello che conta alla fine è essere felici a casa con le persone che ami.”

Riesci a mantenere la tua famiglia con quello che guadagni ? “Da noi il concetto di famiglia non è come lo intendete voi. Noi siamo tutti una grande famiglia, ci si aiuta a vicenda, e quando uno non ce la fa gli altri gli vanno in soccorso. Siete voi quelli strani. Famiglie ristrette. Padre, madre, figli, e se uno dei due viene licenziato non gli rimane che sbattere la testa contro il muro. Sì, certo ci sono i genitori, i suoceri, ma se stanno male pure loro, o se sono morti, è finita. Da noi invece il problema non esiste. Se guadagno io aiuto gli altri, se guadagnano gli altri aiutano me.”

Non c’è che dire, una vera e welfare society in salsa rom.

Sull’altra sponda del Tevere, all’incrocio tra Ponte Duca d’Aosta e Lungotevere Maresciallo Diaz, c’è un altro semaforo dove incontriamo un lavavetri nel senso più tradizionale del termine.

Jeans macchiati, camicia a mezze maniche scolorita, pelle olivastra. Proponiamo anche a lui una breve intervista, ma stavolta il prescelto non sembra avere molta voglia di parlare, e a nulla serve la nostra proposta di un “onorario”.

Svoltiamo a destra e imbocchiamo la galleria Giovanni XXIII in direzione Trionfale.

In via di Torrevecchia, all’incrocio con via Commendone, tra l’area del mercatino e il parco pubblico, incontriamo un altro lavavetri al quale proponiamo la solita breve intervista. Anche lui non sembra molto propenso a “sbottonarsi”, però negli occhi gli si legge, oltre alla sorpresa per il fatto che qualcuno si interessa a lui, anche una voglia immensa di raccontarsi e chiedere aiuto.

E’ un ragazzone di colore abbastanza alto e robusto. Gli promettiamo che non ci vorranno più di cinque minuti e che gli faremo solo tre o quattro domande, ma riusciamo a vincere la sua riluttanza solo quando gli offriamo una colazione al bar lì vicino.

Non parla per niente l’italiano, solo l’inglese. Ci chiede preoccupato se la sua faccia finirà in TV ma lo rassicuriamo dicendogli che siamo della carta stampata (non ci avventuriamo a spiegargli cos’è un quotidiano on-line, anche se magari già lo sa) e che non faremo foto.

“Mi chiamo Benson, ho 32 anni e vengo dal Ghana” – ci spiega – “vivo sulla Prenestina insieme ad altri come me, e mangio e dormo grazie alla Caritas.”
Gli chiediamo da quanto tempo vive in Italia. “Sono arrivato un anno e mezzo fa. Nel mio paese ho perduto padre, madre e tre fratelli, tutti morti per malattia. Adesso mi rimangono solo un fratello e una sorella, che vivono ancora lì, anche loro in povertà.”

Alla domanda su come è giunto qui da noi non vuole rispondere, però prosegue: “Sto cercando un lavoro, un lavoro vero intendo. Va bene tutto, fare le pulizie, fare le consegne, cucinare in un ristorante. Qualsiasi cosa. Sono una persona onesta” – conclude – “e vorrei tanto dimostrare che di me ci si può fidare.”

Di più non ci racconta, anche perché forse di più non c’è molto. Con gli occhi sembra implorarci di fare qualcosa, è triste, affranto. Ci chiede di sentire in giro se cercano qualcuno. Vorremmo dirgli che non siamo in America, vaglielo a spiegare che è già difficile per noi.

Lo guardiamo con una pena pari almeno alla voglia che avremmo di aiutarlo, però non abbiamo il coraggio di sbattergli in faccia la cruda realtà e spezzare così quella breve illusione.

Perché in fondo, perdere la speranza è un po’ come morire. E qualcuno che ti chiede come stai, può aiutarti ad arrivare al giorno dopo.

Valerio Di Marco

riproduzione riservata – proprietà EdiWebRoma

 

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47 COMMENTI

  1. un romanzo più che un articolo. complimenti al redattore che mi ha fatto riflettere: non potrò più ignorare o peggio esserne infastidita, i miei occhi si fisseranno su di loro con ritrovata considerazione.
    grazie valerio

  2. Concordo con Loredana, un bel reportage, ma su una cosa voglio soffermarmi (e se qualcuno non è d’accordo,m’interessa poco,dato che già questo signore mi dice che sono strano…) : vivranno pure in una sorta di comune, ma uno che vive da 19 anni in Italia con famiglia numerosa al seguito, da quasi 20 anni grava sulla società, ha l’assistenza sanitaria gratuita,non paga ticket, non conosce la parola tassa, non sa cos’è la tares… e ci credo che si sente anche felice e non sbatte la testa al muro come l’italiano strano che vive in casa ristretta perché non può permettersi di più (con mutuo sulle spalle)… a lui non arriva nessuna associazione ad aiutarlo, si sente frustrato e sfruttato perché deve pagare le tasse anche per chi gli dice che è strano…
    Il secondo caso invece fa capire che c’è chi ha voglia di lavorare ed integrarsi,non come il primo caso che per differenziarsi da noi ci chiama caggè…. il secondo è da apprezzare ed aiutare..

  3. Prof. Vigna, se invece di essere un caggè come presumo lei, fossi figlio di quel rom , mi troverei un posto di lavoro come vuol fare il ragazzo ghanese, e consiglierei lo stesso a “mio padre rom”. Se un paese straniero ci ospita, non possiamo vivere sulle loro spalle per 19 anni, lei lo farebbe??
    p.s. : stamattina tornando dall’ospedale e cambiando tre autobus, ho notato che erano molto affollati, da pochi italiani e molti extracomunitari e un paio di signore rom : sarà strano, ma a vidimare il biglietto siamo stati in due, entrambi italiani… gli altri tutti “abbonati”… certo che sti romani so’ veramente strani, pagano anche il biglietto dell’autobus…

  4. Il titolo di quest’articolo è un buon riconoscimento implicito all’amministrazione uscente di Alemanno, perché se erano spariti, vuol dire che qualcuno ha provveduto a quel compito. Di contro è un bruttissimo inizio per l’amministrazione del sor Marino, perché se “l’esercito dei lavavetri, un’orda di poveracci nuovamente tornati a Roma, provenienti da chissà dove”, sono tornati, vuol dire che adesso il clima politico per loro è molto favorevole.

  5. @ Nico Ferri… perchè, lei aveva visto miglioramenti con Alemanno? Alemanno, l’unico sindaco uscente che è riuscito a prendere un cappotto clamoroso alle elezioni perdendo contro un candidato poco carismatico come Marino…. eh già, uno che ha lavorato molto bene….

  6. @ LucaV. , se non è d’accordo,se la prenda con il giornalista che ha fatto il reportage, è lui che afferma che erano scomparsi, non cerchi puerilmente di farmi dire cose dette da altri…

  7. Un problema così complesso non si risolve certamente in 5 anni, però in 5 anni si possono mettere in campo delle azioni che mirino ad un miglioramento (difficile la soluzione) . Le persone non spariscono, ma si spostano: se non sono più al semaforo X sono al semaforo Y , così nel quartiere X si tengono i voti e in quello Y magari non se ne hanno da perdere. Così siamo capaci tutti a risolvere i problemi. Non si risolvere dicendo “mandiamoli via!”: via dove? E come impedire che rientrino? Siamo pratici , democratici, allarghiamo l’orizzonte oltre il nostro naso, guardiamo al futuro. Non piacciono a nessuno: sono sporchi , puzzano, rubano, danno fastidio, ma esistono e vanno gestiti . L’unica via di uscita che in parecchi anni porterà un miglioramento è “COSTRINGERE” i bambini rom a frequentare le scuole, non ghettizzarli anzi mescolarli il più possibile, usando persino incentivi economici per chi manda quotidianamente i figli a scuola, perché tanto ci costano molto di più allo stato attuale, in termini di sicurezza, salute, mantenimento dei campi etc. Probabilmente tra 10-15 anni i neonati rom di oggi saranno ragazzi integrati, e migliori futuri genitori, e probabilmente la catena viziosa si spezza.Non parliamo con gli slogan: via i rom, perché co gli slogan ci campano i politici e ci hanno portato dove siamo, nella M……

  8. p.s. @ LucaV , se voleva un miglioramento fatto da Alemanno, gliene fornisce uno il ministro Del Rio, che non è sicuramente di destra : ha dichiarato che “l’unico sindaco uscente che è riuscito a prendere un cappotto clamoroso ” è riuscito ad abbassare il debito della capitale in tre anni di ben 7 MILIARDI DI EURO… proprio noccioline… http://www.liberoquotidiano.it/news/1308522/Roma-Delrio-da-224-mld-del-2010-debito-calato-a-155-mld-euro.html

  9. @ LucaV , vedo che davanti a fatti incontestabili, se ne esce con una frase senza senso e gratuite … e poi gli altri sarebbero fanatici….
    p.s. : i debiti fatti dal comune di Roma hanno un colore politico, ma quando a pagarli siamo tutti noi , i romani che si guadagnano con fatica la giornata, ringraziano di cuore chi è stato capace di abbattere in 3 anni il debito per ben 7 MILIARDI di euro, che si chiami Alemanno o altro..

  10. @ Nico Ferri… non sono fatti incontestabili, le faccio l’esempio di Catania, in bancarotta, che ha potuto ripianare il suo debito con i soldi che Berlusconi, allora premier, ha dato al Sindaco, che guarda caso era il suo medico personale… insomma, il debito si, è stato ripianato…..

  11. Signori, l’argomento dell’articolo è il fenomeno dei lavavetri e più in generale quello dell’integrazione. Vi invitiamo a restare sul tema con commenti più attinenti. Grazie.
    La Redazione

  12. Ringrazio la Redazione, ma la mia non è stata una digressione dall’argomento : il mio riferimento al sindaco Alemanno era pertinente al fatto riportato in articolo che i lavavetri erano scomparsi : UN MERITO DELLA VECCHIA AMMINISTRAZIONE.

  13. Non uso quasi mai l’automobile, ma non mi sembra che lavavetri e simili siano mai spariti da Roma, tranne per qualcuna delle settimane successive a quell’inutile ordinanza. Ad esempio mi è capitato di incorciare spesso quell’educatissimo signore che vende fazzoletti e accendini al semaforo C.Francia/v.Bodio o il “barbone” (che ha davvero una folta barba) all’incrocio di via Valdagno.. Peraltro nell’articolo (molto ben fatto) non c’è alcun accenno a quanto “strillato” nel titolo, anzi si dice che sono tanti, soprattutto nelle nostre zone e che sono molto ben organizzati, quindi non sembrerebbe una novità delle ultime settimane…

    Mi sia consentita un piccolo ringraziamento al signor Nico Ferri, il quale, qui sopra (il 12 settembre), inserisce un link del berlusconiano “Libero” in cui si afferma che il debito del Comune di Roma è passato dai 22,4 mld € del Luglio 2010 ai 15,5 mld € di agosto 2013 e porta questo dato come un successo del Sindaco Alemanno. Ora però questo signore dimentica che ha passato gli ultimi 5 anni a lanciare su Vignaclarablog accuse alla Giunta Veltroni la quale avrebbe, secondo lui, lasciato un “buco di bilancio” di 12,3 mld € . In realtà non si trattava di un buco di bilancio ma della situazione debitoria complessiva (in gran parte dovuta ai mutui sulle opere pubbliche). La cosa interessante è che grazie a “Nico Ferri” si fa luce sul fatto che con l’ex Sindaco Alemanno i debiti del Comune sono passati dai 12,3 mld € del giugno 2008 ai 15,5 mld € dell’estate 2013; un aumento del debito comunale quindi di oltre 3 miliardi di Euro (il costo di una linea “romana” di metropolitana…), senza che però si sia progettata e realizzata nessuna opera pubblica degna di menzione….Ciò rappresenta l’ennesimo esempio dell’incapacità di Alemanno a gestire la nostra città. Per questo dico grazie al sig. Nico Ferri.

  14. Salve Valentina F. , va tutto bene , non preoccuparti.
    Ne avrei però le scatole piene ( eufemismo ) di attendere che questi signori si decidano a comportarsi civilmente.
    Dei bambini poi , è un problema loro , ne abbiamo tanti noi che non possiamo addossarci anche quelli degli altri ( che tra l’altro NON vogliono mica risolvere o affrontare perchè altrimenti dovrebbero LA-VO-RA-RE , cosa a loro ignota o quantomeno indigesta ).
    Altrimenti LEVIAMOGLIELI.
    Altrimenti rispediamoli in Bosnia , Slovenia , Albania o dove meglio gli aggrada con un visto di indesiderabili. Si può. Anche se esiste la libera circolazione , tu non entri più perchè indesiderabile.
    Punto.
    Ma pensa te se un sindaco di destra avesse fatto quello che zitto zitto sta facendo Marino in zona Ponte Marconi facendo sloggiare gli zingari che avevano da tempo un loro mercato di roba ovviamente rubata. Si lamentano che sanno fare solo questo , un energumeno – intervistato . ha dichiarato che zolo guesto pozzono fare che aldro non zanno fare e non vogghiono fare male gente. Ma io ti prendo a calci nel sedere altro che questo ricatto di far male alla gente !
    In tutto questo poi – a livello di immigrazione – ci si mette pure il buon Bergoglio che pensando di stare a casa sua , invita tutti i rifugiati dichiarando di voler usare i conventi abbandonati. Moh , va bene tutto ma che pure il Papa commetta peccato contro l’ottavo comandamento , non ci sta !
    E che fa , invita tutti a casa nostra sapendo che col cavolo verranno messi a disposizione i conventi ? Li ospitasse nei locali dello Ior.
    Senza contare gli ormai innumerevoli appelli della nostra Kashetu Kyenge.
    Pensa che l’Italia sia una espansione africana ?
    ( Pare che abbia affermato che il suo cartoon preferito è Calimero , che non usa detersivi dell’omino bianco , che dalmati e zebre con pois e/o strisce neri sotto la percentuale del 70% debbono essere abbattuti e che Balotelli è il prototipo del maschio latino ed italiano in particolare ).
    Ma battute più o meno serie a parte , i conventi diamoli alle nostre famiglie disagiate , se proprio vuole darli , i soldi spendiamoli prima per gli operai dell’Ilva o della Marangoni.
    I vetri me li lavo da solo.

  15. Signori, per cortesia, chiediamo nuovamente di restare sul tema. Debiti del Comune e buchi di bilancio non hanno nulla a che vedere col fenomeno di cui qui si discute. E poichè si discute del fenomeno a Roma, anche gli esempi varesini paiono fuori tema.
    Grazie. Cordialmente,
    La Redazione

  16. Spett.le Redazione, chiedo scusa, ma perchè l’esempio varesino dovrebbe essere fuori tema, in entrambi i casi si parla di accattonaggio, ed in entrambi i casi i proventi di queste azioni finanziano il racket… se per voi è fuori tema… vuol dire allora che bisognerà seguire il consiglio dell’articolista del Fatto Quotidiano che,parlando di rom e di come vivono , ha asserito che alla fine conviene fargli fare i loro traffici illegali.. per quieto vivere…. esempio classico di falso buonismo..

    p.s. : come al solito, non rispondo alle stupide provocazioni…

  17. .. come al solito non risponde quando vengono smascherate le sue… incoerenze.

    Io non provoco (da che pulpito!), io constato, riportando in questo caso esclusivamente delle SUE dichiarazioni e dei SUOI link.
    Quindi se c’è qualcosa di STUPIDO sono le sue affermazioni. Se ne faccia una ragione.
    Saluti e complimenti ancora.

  18. …. io potrò anche essere incoerente ai suoi occhi (capirai chi se…),ma sono in buona compagnia, dato che i famosi 12 miliardi e passa di debito comunale sono stati attestati dal Comune di Roma http://www.comune.roma.it/wps/portal/pcr?contentId=NEW182176&jp_pagecode=newsview.wp&ahew=contentId:jp_pagecode .
    Constati pure… e si diverta…

    p.s. : chiudo qui perché già ho perso tempo , in tutti i casi io non ho affermano nulla, ho riportato una cosa detta da un ministro del Pd , se i dati non sono veritieri, è un suo problema..
    Ringrazio di nuovo la redazione per la degressione…

  19. Salve aragon. Il problema non è vero che è loro, ma è anche nostro, perché pochi o tanti ci saranno sempre e se i pochi sono gestiti male aumentano e diventano tanti, se i tanti vengono gestiti male entriamo in un vortice dal quale è difficile uscire e forse siamo arrivati a questo punto. E’ chiaro che i delinquenti rumeni, sloveni etc, clandestini con denunce al seguito vanno rispediti nel loro paese (e attivare relazioni con i paesi per evitare che rientrino), ma i rom dove vanno spediti se non hanno un paese di origine?Se rubano devono essere perseguiti, senza dubbio. I bambini, che comunque non hanno colpe, devono essere espulsi anche loro e trattati come criminali oppure sarebbe piu giusto fornigli una opportunità di diventare persone migliori?
    Problema dei soldi: invece di spendere soldi per le catastrofiche e controproducenti missioni in afganistan, iraq etc, non sarebbe piu opportuno utilizzare i soldi per gestire in maniera prospettica, democratica (e questo non è buonismo) il problema dell’immigrazione e tanti altri problemi? O meglio, visto che siamo in Europa, perché non ci battiamo in sede UE per avere fondi per gestire l’immigrazione magari causata da gestioni sbagliate della politica internazionale di UE e stati uniti? Perché non dimentichiamo che c’è anche il problema degli immigrati che fuggono da guerre civili (libici per es.). se in Italia scoppiasse la guerra civile io fuggirei sugli stessi gommoni che vediamo sbarcare a Lampedusa per proteggere la vita della mia famiglia. Ci sono tanti aspetti, tanti casi e non si può fare tutta un erba un fascio; non tutti i lavavetri sono ladri, non tutti sono onesti, non tutti fuggono da guerre, ma tutti vivono in condizioni indigenti per TANTE ragioni e questo crea senza dubbio un grosso problema di legalità e sicurezza che va gestito con un programma serio e con parte di fondi UE. Ne beneficieremmo anche noi Italiani; è pragmatismo e non buonismo.

  20. @ Aragorn…. il problema è che chi dice che le cose si risolvono “facilmente” mandandoli a casa, NON HA PRODOTTO alcun risultato, perchè SONO SEMPRE LI…. Si ricorda che Alemanno parlò di migliaia di persone da “cacciare” ? A me sembra che l’unico “cacciato” sia stato lui…. non condivide?

  21. Dio mio, ma questo non capisce proprio! O prova a buttarla in caciara come al solito….

    MultiNico, provi a concentrarsii per due minuti: io non sono entrato nel merito della veridicità dei dati, ho solo MESSO IN FILA i dati che LEI ci ha fornito (e che quindi secondo lei sono esatti se no starebbe prendendo in giro tutti i lettori citando dati che lei non reputa esatti!!):

    2008 (inizio mandato Alemanno): 12,3 miliardi di debito
    2010 (ancora con Alemanno): 22 miliardi di debito
    2013 (fine mandato Alemanno): 15,5 miliardi di debito

    QUINDI SECONDO I DATI CHE LEI HA FORNITO, ALEMANNO HA PEGGIORATO LA SITUAZIONE DEBITORIA DEL COMUNE DI ROMA DEL 25% (3,2 MILIARDI DI EURO) IN UN SOLO MANDATO!

    Grazie ancora per questa illuminante informazione!

  22. Dopo il nostro invito a restare sul tema abbiamo tollerato nuovi interventi non attinenti all’articolo. Gentili Nico e Prof. Paolo ora siete due pari. Basta qui, grazie.
    Cordialmente,
    La Redazione

  23. Valentina F. forse lo ignori ma la guerra non è mica un pic-nic……in guerra si muore e le operazioni militari costano un sacco di soldi. La “catastrofica e controproducente” missione ISAF (è internazionale e vi partecipano 50 paesi) serve per combattere il terrorismo internazionale (quello, per intenderci, che ha fatto i morti a NY, Londra, Madrid, Boston, Bengasi……….).
    L’unica cosa catastrofica e controproducente che mi viene in mente è la politica italiana e i suoi costi (….le tre pensioni di Amato, le case degli Enti acquistate dai politici ad 1/3 del valore, la pensione di 90.000 Euro dell’ex-manager Telecom che pagano gli italiani……). Io i “lavavetri” li metterei in regola così lo stato italiano dopo il gioco d’azzardo e il grattaevinci potrebbe fare cassa con i parabrezza lavati……ciao.

  24. Luca V. Alemanno non c’entra nulla in questo discorso.
    E’ semplicemente stato un mediocre sindaco che ha pagato lo scotto della disaffezione al voto dell’elettorato del centro-destra.
    Mediocre tanto quanto ( forse anche meno ) dei vari Rutelli e Veltroni che pure godevano di stampa favorevole e poco o nulla hanno fatto.
    Tutto qui.
    Blindato il centro , tutti in bicicletta con lo zainetto d’ordinanza ma di economia locale guai a parlarne , segno di ignoranza ed incapacità ?
    Mah , vediamo che fa mo’ questo.
    Al momento nulla di serio , dopo 8 mesi.

  25. Valentina F. , livello europeo ?
    La nostra presidente della camera boldrini , ci ha costruito la sua fortuna con gli immigrati ; la caritas invece un impero ; le varie onlus un diverso tipo di lavoro esentasse.
    Il fatto è che questi non vanno in galera. C’è sempre l’imbecille di turno che paventa razzismo e scarso impegno degli italiani per l’ integrazione.
    Ci costano solo a Roma circa 28milionidieuro/anno !!!
    Non vogliono far scolarizzare i loro figli , non potrebbero sfruttarli; non vogliono documenti , dovrebbero dare un domicilio di reperibilità ; vogliono i loro camper così possono poi lamentarsi di non avere casa ; tanto se gliela danno , l’affittano e tornano in baracca. Più sicuro se vuoi stare sottotraccia.

    E’ questa la prima minaccia che porterebbe lo ius soli.

    Gli immigrati non vogliono che venga presa la loro impronta digitale ? E che è questa la vigna dei cojoni ? Entri ed esci quando ti pare ? E magari paghi la “trasferta” portando droga od altro ?

    Capisco la guerra , la carestia , la povertà ma capisco pure i maltesi.
    Seppoi dovessimo andare lì a rovesciare il dittatorucolo di turno , saremmo colonialisti. Chiaro che molti di questi dittatorucoli sono in combutta con tante società ed aziende occidentali e/o cinesi e/o russe eccetera.
    D’accordo con la cessazione delle missioni militari all’estero. Usiamo quei soldi per costruire lì , il loro futuro. Ma spariamo senza problema a chi tenta di farli rimanere in stato di povertà ed ignoranza per poter sfruttare queste condizioni a loro favore.
    Non è facile ovviamente ma continuare a dare solo pane invece di vanga e semi, non ha futuro.
    In più alimenta l’insofferenza verso queste persone; insofferenza che viene poi scambiata per razzismo.

  26. Aragorn, 8 mesi fa le elezioni comunali?? Dunque Gennaio… E io pensavo che fosse Giugno. Però! Eravamo vestiti leggerini per essere in pieno inverno!
    Vabbé è la settimana del derby… ‘me faccio solo una risata…. t’abbraccio.

  27. Sono d’accordo con l’ultimo intervento del sig. Aragorn : qui sono tutti caggè che non conoscono proprio il problema, parlano e spesso sparlano senza conoscere nulla della cultura e tradizione rom , di come considerano i diversi da loro, a loro non interessa proprio la scolarizzazione, la vedono come un’imposizione , non hanno alcuna intenzione d’integrarsi : mi racconta un amico , Vero Professore (non troll) in una scuola superiore, che ha in classe il nipote quindicenne di un capo clan, non ha alcuna voglia d’imparare, disturba la classe e non fa andare avanti le lezioni, si alza e va in giro in qualsiasi momento, si mette a cantare mentre gli altri stanno lì per imparare qualcosa, e se l’amico Professore o i colleghi chiamano i parenti, questi si scagliano contro accusandoli di razzismo. Questa è la realtà, il resto sono chiacchiere buoniste di chi pensa d’integrarsi ad altri popoli senza chiedere loro se vogliono tale integrazione.

  28. Che ai rom non interessa la scolarizzazione è lapalissiano. Se gli fosse interessato sarebbero tutti sui banchi di scuola, tanto è gratuita. Siamo noi che dovremmo “costringere” i bambini che vivono qui ad andarci!!!!! eppure mi pare di ricordare che nel mio primo messaggio ho scritto proprio COSTRINGERE. Le statistiche fatte su un singolo caso che si conosce non sono statistiche. Così come noi miglioriamo andando a scuola (forse non tutti ma una buona parte) migliorerebbero in parte anche i rom, perchè non credo che abbiano un potenziale inttelletivo inferiore agli altri dalla nascita.

  29. Sai Prof. a prescindere dalla tempistica ( sulla quale hai ovviamente ragione ed io ho sbagliato numero ) , credo che avendo tutti lavorato certe dinamiche dovremmo conoscerle.
    Mi spiego , se io ho un importante incontro di lavoro , mi preparo.
    Cerco di reperire il massimo delle informazioni , cerco di costruire un piano di azione , cerco di prevenire obiezioni ed ostacoli.Mi preparo insomma.
    Se mi candidassi sindaco , mi preparerei sui problemi , sulle strutture , sulle soluzioni , sulle persone giuste da inserire , sui conti , sui debiti , sulle mancanze e/o eccessi , sui problemi reali e da affrontare subito e quelli da poter posticipare eccetera eccetera.

    Se questa preparazione avesse e godesse di una tempistica di mesi e mesi , dovrei essere alla fine adeguatamente preparato e supportato.
    Ed il giorno dopo l’insediamento dovrei essere in grado di mettere sul piatto cose già pronte da “mangiare”.
    Invece l’unica cosa è stata la pedonalizzazione.
    Cascato dal pero per la Metro C , cascato dal pero per Atac , cascato dal pero per la viabilità , cascato dal pero per il deficit , o forse non è proprio mai sceso dal pero ?
    Mi sembra incompetente ed impreparato come tutti i suoi precedessori. Pronto ad addossare colpe ai precedenti.
    D’altronde se la qualità del suo operato riflette l’espressione del suo volto , se tutto va bene siamo rovinati.

  30. @ Valentina F. , guardi che di casi del genere sono pieni tutti i giorni i giornali, forse è poco informata : ha sentito di quei genitori che hanno portato i bambini in un altro paese perché nel loro i bambini italiani erano una minoranza e l’hanno fatto non per razzismo,ma perché convinti che in simili classi non ci sarebbe stata alcuna istruzione??? Vada a convincere quei genitori, senta un po’ come la pensano gli italiani che pagano le tasse. Poi vada a parlare con tutti i genitori dei bambini non accolti alle materne perché sono in fondo alla graduatoria, pur vivendo in affitto e con un solo stipendio, e non possono permettersi le rette degli asili privati.
    Ma tornando alla scolarizzazione, lei può costringerli per legge ad essere presenti fisicamente fino ai 16 anni , ma non convincerà le loro menti che una costrizione, cioè fare qualcosa contro la propria volontà, è un’azione libertaria e non coercitiva. Rimarrà una guerra persa in partenza e danneggerà gli altri alunni.

    p.s. : glielo dice uno che ha insegnato a bambini rom tanti anni fa, e le cose non sono cambiate.

  31. nico ferri: non ho bisogno di chiedere agli italiani che pagano le tasse e che hanno bambini non accolti ai nidi visto che le tasse le pago tutte, sono trattenute in busta paga, ho un bimbo iscritto al nido privato e devo pagare una tata perchè se lavoro non posso certo andarlo a prendere alle 16 a scuola. Ma non dò la colpa ai rom per questo, ma alla politica italiana che da sempre ha sottratto soldi pubblici alla società, non ha mai speso correttamente tutti i soldi che gli italiani versano, non ha saputo combattere davvero l’evasione fiscale e quindi non ha costruito scuole, non ha costruito asili, non ha incentivato ed efficentato il pubblico-privato (asili e scuole private ma convenzionate), non ha creato posti di lavoro, bla..bla.. Se non c è lavoro in italia non è colpa degli immigrati, perchè la maggior parte degli italiani non vuole fare la “badante” o la “colf” o il panettiere.Non bisogna innescare la guerra tra “poveri”, ma combattere e pretendere che ci sia giustizia sociale e non graduatoria razziale.

  32. @ Valentina F. , lei ha ragione, ma generalizza troppo dando la colpa alla “politica”, bisognerebbe vedere quale parte politica non è capace di fare ciò : e non deve andare molto lontano, basta vedere cosa accade nel nostro municipio, veda l’articolo sulla scuola Case e Campi, si spendono soldi per radicali ideologizzazioni (vedi falsa pedonalizzazione dei Fori, in realtà è una preferenziale…) , ma non si riescono a trovare i soldi per farla funzionare,dato che tutto il resto è stato già fatto..

    p.s. : ha altresì ragione che gli italiani non vogliono più fare certi lavori, ma converrà che per noi (è brutto dirlo,ma è così), diventa sempre più esorbitante il costo di questa convivenza, non richiesta…

  33. Non è neanche vero che gli italiani non sono disposti a fare certi lavori, semplicemente non sono disposti a farli per le cifre che accettano gli “stranieri”. Si sta favorendo l’instaurarsi di un nuovo modello di schiavitù……

  34. Fanno bene gli italiani a non andarci; i giovani dovrebbero fare i/le badanti per 500 euro al mese quando l’On. Amato, che già percepisce 3 (tre!) pensioni (per 30.000 Euro al mese), da nuovo giudice della Consulta guadagnerà altri 120.000 Euro?
    Comunque se dovesse servire potete sempre andarci VOI che predicate bene…..

  35. Il mio intervento era volto a sostenere che dire che “gli stranieri servono perchè gli italiani non fanno più certi lavori” è una vulgata. Gli italiani fanno e farebbero tutti i lavori, se retribuiti in modo consono. Ma siccome i soldi del Fondo Sociale Europeo sono tanti (chissà che ci hanno fatto in Italia?), serve avvalorare la tesi dell’indispensabilità dei lavoratori extracomunitari. Se avete visto stamattina il servizio su Rai1, era chiaro che questi lavoratori sono degli schiavi. Lo stesso vale per le Aziende italiane che delocalizzano la produzione in quegli Stati dove la manodopera è in condizione di schiavitù, togliendo posti di lavoro agli italiani ed eccellenze alla produzione italiana.

  36. Io tutta questa BONTA’ proprio non la vedo. Ieri al semaforo di C.so Francia (dove c’è quel vecchio barbuto che chiede l’elemosina) chi chiudeva il finestrino, chi faceva finta di leggere i messaggi sul telefonino, chi scattava in avanti e chi, senza tanti complimenti, lo mandava a quel paese. Certe dimostrazioni di solidarietà mi sembrano allora sfacciatamente ipocrite.

  37. Sig. Nico, proprio l’articolo che lei cita conclude:” Tuttavia è difficile credere che non ci siano ragazzi che vogliono “imparare un mestiere”: sono in tanti a fare quotidianamente lavori altrettanto faticosi, ma che possono essere svolti senza una specifica preparazione. Quello che manca, molto probabilmente, sono la formazione e l’informazione: basti pensare che due giovani su tre non hanno avuto alcun contatto con il mondo del lavoro durante gli studi”.
    Scelgono quindi lavori anche duri ma non specializzati. Siccome non credo che i posti vacanti di pasticceri o sarti vengano poi coperti da personale preso tra i lavavetri, sono più propensa a credere che in finale poi si assuma comunque personale despecializzato ma a “nero” e sottopagato.

  38. Signora Perina, la confartigiano organizza corsi per giovani con contratto di lavoro,penso sfruttando proprio le leggi che lei citava, ma vengono sistematicamente disertati : la formazione c’è, manca il materiale umano. Chiudo qui perché non è inerente…

  39. Io non ho citato alcuna legge ma solo fatto delle considerazioni. Sono stata parte del personale docente in alcuni corsi regionali di formazione e le assicuro molto frequentati, purtroppo poi l’inserimento al mondo del lavoro ha dei meccanismi che penalizzano chi é “sovradimensionato”…..

  40. Io ho visto che quando c’era Alemanno non cerano più tutti questi lavavetri e le baracche di cartone e legno sotto i ponti della Flaminia. Prima di lui trovavi in ogni semaforo chi chiedeva soldi per rose…fazzoletti…lavavetri ecc. e se ben ricordo uno di loro ha aggredito una donna perchè non aveva dato un moneta ad un lavavetri!!! Quacuno ricorda questo fatto? Il problema è che noi dobbiamo pagare tutto e tutti e mantenere tutta questa gente anche se non abbiamo più soldì per farlo! Ora sono di nuovo tornati protetti dai politici di ora.. ma a noi chi ci protegge!

  41. Fazzoletti,lavavetri,di tutto e di piu’ e’ una vergogna prima di me leggo tante parole ma pochi fatti andate a Vienna Parigi Madrid ci siete stati tutti ,questo spettacolo non non esiste, Alemanno aveva incominciato bene ma alla fine e’ caduto come i predecessori ma almeno un po’ di prostitute le abbiamo portate fuori al raccordo.

  42. Tre mesi in Canada, tra Toronto e Monteal; un solo lavavetri di colore nella seconda città (che per la cornaca, si è pure irritato perché gli ho dato solo monete e non banconote…)

    Zero lavavetri e vucumpra a Berlino, Vienna, Barcellona e Parigi e perfino nelle città brasiliane che ho visitato …

    Lasciamo perdere la Svizzera …

    Dicaimoci la verità: Roma fa davvero schifo, anzi è proprio rivoltante e disgustosa.

    Gli Italiani poi sono maestri dell’ipocrisia.
    Buonisti solo a parole, nei fatti pronti a tollerare lavori sottopagati e prossimi alla schiavitù, basta che non tocchi a loro o ai loro figli.
    Delle vere lingue biforcute.

    Secondo Gandhi, “la mia ahimsa (nonviolenza) non tollererebbe di offrire un pasto gratuito ad una persona sana che non abbia lavorato in modo onesto per ottenerlo e, se ne avessi il potere, farei cessare ogni sadavrata (elemosina) in cui si distribuiscono pasti gratuiti. Il sadavrata ha degradato la nazione e ha incoraggiato la pigrizia, l’ozio, l’ipocrisia e perfino il delitto.”

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