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Furti di rame nel cimitero di Prima Porta

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portafiori.jpgI ladri di rame, cosiddetto oro rosso, non conoscono sosta e i loro obiettivi si sono allargati. Ora hanno preso di mira anche i cimiteri, dove fanno sparire grondaie e porta-fiori. Non c’è oggetto di rame che nella Capitale non venga arraffato. E al cimitero Flaminio, a Prima Porta, hanno vita facile, vista l’incuria e la scarsa sorveglianza che lo denotano. L’ultima denuncia è di un nostro lettore che così racconta l’episodio di cui è stato vittima.

“Mi reco spesso al Cimitero di Prima Porta in visita alle persone più care che sono venute a mancare nel corso degli anni ed ogni volta non riesco ad essere indifferente al degrado in cui si trovano alcune strutture presenti all’interno: sporcizia,intonachi macchiati dall’umidità ed erosi dal tempo,scale difettose e/o comunque non controllate, escrementi nei pavimenti e zanzare onnipresenti nelle vicinanze delle vasche-lavabo e cassonetti maleodoranti, ma non finisce qui!”

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“La sorpresa è di pochissimi giorni fa: nell’edificio Q ho riscontrato che la cappella di mia madre (la numero 42, ma non escludo che sia accaduto anche in altre) è stata messa sottosopra unicamente per  rubare il porta-fiori in rame”.

“Trovo assurdo – conclude il nostro lettore – che si arrivi a questo senza alcun rispetto per il dolore altrui e trovo assurdo la mancanza di controllo e direi, di gestione da parte della società che se ne occupa a titolo pieno”.

Ma quanto vale il rame rubato? Una recente stima fatta da Il Messaggero dice che “un chilo di rame varia da un minimo di 4 a un massimo di 7 euro, con una media che si assesta sui 6 euro al chilo”. Un quintale di rame, facile da accumulare, vale dunque una discreta cifra. Una tonnellata diventa già un business. Ma “le valutazioni mondiali della borsa – aggiunge il quotidiano romano – segnalano che il rame raggiungerà proprio quest’anno il suo massimo storico, toccando i 9mila dollari per tonnellata.”

Ecco quindi che i ladri diventano una sorta di termometro di mercato, più cresce il prezzo, più crescono i furti. Ora anche nei cimiteri.

Dopo essersi dedicati alle grondaie dei palazzi, come accaduto due giorni fa nel quartiere Prati (leggi qui), e dopo aver profanato anche un cimitero, quale sarà il prossimo obiettivo dei ladri?
Forse converrà mettere in cassaforte le pentole e i tegami della nonna che in tanti ancora custodiscono nelle loro cucine come oggetti di antiquariato culinario.

Fabrizio Azzali

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13 COMMENTI

  1. anche a me è successo….oggi 18 agosto 2013 ho trovato i fornetti dei miei cari danneggiati… in quello di mio padre hanno sradicato il portafiori in ottone e rame..
    a mia madre hanno asportato alcune lettere e, nel tentativo di levare anche il portafiori , hanno rotto il basamento….non penso he sia difficile estirpare questo fenomeno…basterebbero controlli sui compratori di questi materiali ed accertare la provenienza……troppo difficile????????

  2. Perchè non mettono delle telecamere in tutto il cimitero anche perchè succedono cose bruttissime scippi linciaggi per portar via il portafoglio io ho paura di andare al cimitero da sola forse è il caso che si provveda visto che tutta Roma è piena di telecamere perchè anche nel cimitero non ne vengano istallate ?così finalmente forse possiamo andare a trovare i nostri cari con più tranquillità.

  3. Proprio due giorni fa al cimitero di Prima Porta hanno rubato un bel vaso di rame che a mia madre piaceva molto,ma anche un bouquet di fiori……che rabbia,ti senti impotente sapendo che è stato tolto qualcosa d’importante a chi non ha potuto fermare quelle mani!!!!!

  4. Mettereste mai degli intarsi di diamanti con pomelli d’oro sulle tombe dei vostri cari? No perchè durerebbero poche ore. Purtroppo l’amara realtà è che il rame sta diventando sempre più prezioso e questi oggetti facilmente a portata di mano sono una facile tentazione per i delinquenti di tutte le nazionalità. Cambieremo anche questa abitudine ahimè.

  5. @ Sig. Marinali, questo suo commento mi lascia allibito, provenendo poi a un uomo politico : ma cosa dice?? cosa vuol dire “cambieremo questa abitudine,ahimè..” ?? ma si rende conto della gravità di questa affermazione??
    Io ho “l’abitudine” di avere un’auto, ma forse per “la facile tentazione da parte di delinquenti” di rubare le auto, forse dovrei cambiare abitudine : doveva essere un po’ alticcio e non sobrio per scrivere queste amenità.
    Non cerchi poi di mettere in giro il pensiero che il rame è oggetto di tentazione da parte degli italiani, dica che i rappresentanti dell’illegalità di tutte le altre nazionalità sono interessati a quegli oggetti dei desideri (le colonne di fumo di via Salviati,via di Salone e Casilino 900 portano tutte la stessa firma…)
    Leggere che il rappresentante sul territorio del Partito Democratico in qualche modo cerca di giustificare queste azioni criminose, che vanno aldilà dell’atto materiale, perché il danneggiamento e la profanazione delle tombe dei nostri cari defunti tocca da vicino ognuno di noi, fa capire il buonismo che si sta attuando nella nostra città verso alcune categorie di persone.

  6. Si ve po esse utile .
    A Prima Porta hanno rubato li discendenti da delegazione proprio dopo avevano messo e telecamere che dovevano garanti a sicurezza .

  7. @nico ferri, le rispondo per educazione nonostante le sue provocatorie mistificazioni. Mio padre, operaio, trent’anni fa chiudeva sottochiave le matasse di rame utili nella riparazione di motori elettrici e mi insegnò che bande di malfattori, quasi sempre zingari, di giorno andavano per cantieri a raccattare rimasugli di filo elettrico e di notte provvedevano a rubarne le matasse nuove mal riposte. Tutte insieme periodicamente venivano bruciate per liberarle dalle guaine di plastica e rivenderle al mercato nero. 30 anni fa. Oggi, con l’aumento del del prezzo di questa materia prima la tentazione a facili quanto illegali guadagni è aumentata. Conclusione: 1) la mia convinzione che vada assolutamente (ri)vista la politica verso i nomadi, degli accampamenti abusivi, delle bidonville sotto i ponti, e del rispetto della legge da parte di tutti coloro vivano o transitano sul nostro territorio si rafforza nonostante partissi da basi già molto critiche 2) se il rame, per il suo costo e per la sua facilità ad essere rubato e riciclato, è diventato un materiale troppo prezioso va sostituito con altri materiali. Blindare con costose apparecchiature le tombe e i fornetti non mi sembra la migliore soluzione per la collettività. Pertanto confermo che diamanti, platino, argento, oro e ahimè rame non sono più materiali che si possano usare per ornare una tomba, una chiesa, la facciata di un palazzo, salvo non lo faccia nella sua casa a sue spese, come del resto l’esempio dell’automobile che lei protegge a sue spese.

  8. @ claudio marinali, ma allora non si rende proprio conto di ciò che dice!!!! Io posso sembrarle un provocatore,ma lei sta proprio fuori… e le chiedo scusa anticipatamente… Ma allora se domani diventa appetibile da parte degli zingari un altro metallo, ad esempio il bronzo, dovremmo togliere di mezzo tutti i monumenti che ci sono in Italia e sostituirli con delle copie di plastica (fino a quando non sarà valorizzata anche quest’ultima)??
    Sostituire il rame??? e cosa vuole metterci al suo posto?? e per i fili di rame usati per l’energia elettrica cosa propone??
    Ma le è proprio difficile dire che ha toppato??? Se per gli italiani è un dovere il rispetto della legalità, lo deve essere anche per TUTTI GLI OSPITI che vivono tra noi. Se un uomo politico ragiona come lei,si capisce perché la politica ha un grado così basso in questi tempi.

  9. @nico ferri ma si è accorto che nessuno interloquisce più con lei? E’ diventato una specie di Santanchè del blog. La mia unica colpa non è stata quella di affermare quanto scritto (giusto o sbagliato che sia) ma quello di averle risposto.
    Lei sta inaredendo il terreno di discussione di questo blog sul quale non scrive più nessuno per timore di essere inutilmente aggredito da lei e da quelli come lei.
    Cosa vuole che le dica? Buona giornata.

  10. @ claudio marinali, lei invece si è accorto (ma come no!!!) che non ha argomenti seri per supportare il suo pensiero??? Non ha risposto nessuno perché tutti si rendono conto della insensatezza del suo scritto, io ho avutio il coraggio di dirle apertamente ciò che ne pensavo. Poi scusi, io stavo rispondendo a lei, mica avevo aperto la discussione come invece ha fatto lei con il suo post. Lei è un uomo politico,dovrebbe avere la capacità di dialogare civilmente, ma vedo che è capace solo di affibbiare epiteti , sarà per il fatto che i radical chic cercano sempre di esibire una “cultura alta” , senza capacità dialettica, ma SOLO PER SENTIRSI SNOB… continui così…
    Saluti

  11. Sig. Marinali, non esageriamo! Il Sig. N.Ferri difende con ostinazione la sua posizione ma non è questa certo la ragione dell’assenza di un certo tipo di commenti. Il fatto è che da quando governo, regione, provincia, comune sono in mano PD, quelli che ad ogni “orrore” di ortografia di Giacomini strepitavano come matti, ora non si fanno più sentire. Insomma, adesso la situazione si è capovolta; ora tocca ai “destrorsi” strepitare per ogni uscita infelice di Marino & Co.
    Quanto alla storia del rame in effetti la sua uscita non è stata molto brillante; non si può dire leviamo il rame dai cimiteri perchè se lo fregano. Se mai avrei detto: facciamo come il buon Ahmadinejad e rifiliamo 100 frustate a chi viene beccato a fregarsi l’oro rossso. Perchè non è possibile che in un paese moderno e civile i treni partano in ritardo (o non partono proprio) perchè i rom si sono fregati i cavi della corrente.

  12. E’ vero, dove passa Ferri non cresce più l’erba. Rimarrà solo lui alla fine, intervenendo e rispondendosi, visto che non accetta mai le opinioni degli altri. Gli epiteti li affibbia lui, non so perché la redazione glielo lasci fare. Personalmente ormai guardo il blog rarissimamente e comunque non intervengo. Peccato perché quella di un blog di zona sarebbe un’iniziativa interessante per confrontarsi civilmente, conoscendo punti di vista diversi dal proprio. Non si può fare, purtroppo, per colpa di qualcuno.

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