C’è chi si schiera a favore del “Circolo Poligrafico”, ubicato nell’ex Cral del Poligrafico dello Stato al 35 del Lungotevere dell’Acqua Acetosa occupato lo scorso 26 marzo da gruppi riconducibili alla destra radicale (leggi qui) e sgombrato dalla Polizia all’alba di venerdì 26 luglio (leggi qui) a seguito di diversi esposti che denunciavano la non regolarità delle attività svolte all’interno dello stesso. A criticare aspramente l’intervento delle Forze dell’Ordine è Francesco De Salazar, neo consigliere del II Municipio.
“Spiace apprendere dalle agenzie di stampa dello sgombero dell’ex Poligrafico, spazio a costo zero frequentato da giovani adulti e anziani del quartiere Flaminio”, dichiara in una nota nella quale esprime “piena solidarietà ai ragazzi de La Destra che in questi 4 mesi hanno ravvivato un quartiere, privo di spazi sociali aggregativi, occupando una struttura in disuso lasciata all’incuria e degrado. Sarei felice se le forze dell’ordine utilizzassero le loro energie per spedire a casa i clandestini che bivaccano dalla mattina alla sera tra piazza Mancini, Cardinal Consalvi e piazzale Manila come gli stessi viados, senza regolare lavoro e permesso di soggiorno, che assillano ogni sera i residenti del Villaggio Olimpico consumando atti sessuali sotto le abitazioni di bambini e anziani.”
“Ancora una volta – conclude De Salazar – la sinistra alla guida di Roma e del II Municipio non tutela i cittadini romani, non sgombera gli insediamenti di zingari e ha una visione della sicurezza orientata a sopprimere ciò che di buono i cittadini romani costruiscono per il bene collettivo”.
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Un tempo la difesa della legalità era un valore condiviso.
Io ripropongo una riflessione di don Lorenzo Milani :
“Non posso dire ai miei ragazzi che l’unico modo d’amare la legge è d’obbedirla. Posso solo dir loro che essi dovranno tenere in tale onore le leggi degli uomini da osservarle quando sono giuste (cioè quando sono la forza del debole). Quando invece vedranno che non sono giuste (cioè quando sanzionano il sopruso del forte) essi dovranno battersi perché siamo cambiate. […] E quando è l’ora non c’è scuola più grande che pagare di persona un’obiezione di coscienza. Cioè violare la legge di cui si ha coscienza che è cattiva e accettare la pena che essa prevede”…