Giallo a Cesano. Durante i lavori per il rifacimento del selciato sono state rinvenute sotto la scalinata esterna della Chiesa di San Nicola delle ossa umane che aprono un interrogativo circa la struttura originaria dell’edificio e la sua datazione. E che fanno riflettere su quanto ancora ci sia da scoprire all’interno di quel piccolo gioiello che è l’antico borgo di Cesano.
La macabra scoperta è avvenuta mercoledì 6 marzo, ed è stata subito resa nota destando l’interesse della popolazione; nel frattempo, venerdì 8, è stato effettuato un primo sopraluogo al quale hanno preso parte gli archeologi delle due Soprintendenze (del Comune di Roma e dell’Etruria meridionale) che hanno competenza sul sito.
Le ossa saranno analizzate per fornire una datazione certa, ma ciò che più conta è che il loro ritrovamento costituirà la spinta a uno studio più approfondito della Chiesa di San Nicola e di tutta la zona vecchia di Cesano, che a dispetto delle dimensioni riserva a ogni indagine nuove e interessanti scoperte.
Ma quali sono i lavori che hanno portato a tale scoperta?
Si tratta degli interventi per il rifacimento del selciato della maggior parte del borgo ad esclusione di quelli di più recente costruzione. Per l’occasione si provvederà a rivestire la parte interna del selciato di una imbottitura di cemento che avrà lo scopo di assorbire le vibrazioni delle automobili e di proteggere così gli edifici circostanti. Allo stesso tempo si procederà alla costruzione di un impianto per il raccoglimento delle acque.
Ma i riflettori per il momento sono tutti puntati sulla piccola chiesa che segna l’ingresso nel borgo.
A differenza della chiesa di San Giuliano, che la segue di qualche metro, l’edificio intitolato a San Nicola è aperto solo in determinate occasioni (per lo più matrimoni e feste religiose) ed è pertanto visitabile solo su richiesta da quando nel 1992 è stata dichiarata monumento nazionale.
Il riferimento a San Nicola, patrono dei commercianti sulle strade di pellegrinaggio, non è un caso: il borgo è infatti attraversato dalla Via Francigena, fin dal Medioevo percorsa da innumerevoli pellegrini provenienti da tutta Europa e diretti a Roma. Ancora oggi la Francigena è opera di un progetto di rivalutazione che prevede il recupero delle aree che la circondano, aree spesso caratteristiche e inserite in contesti tutelati per il loro valore storico e artistico.
San Nicola è inoltre patrono di Cesano dal 1050, periodo a cui risale la costruzione della chiesa che conserva ancora l’originaria struttura medievale con un’unica navata absidata .
I restauri che si sono succeduti nel tempo (i più importanti nel XV, VXII e XIX secolo) hanno permesso il buono stato di conservazione degli affreschi interni, collocati sulla sola parete di sinistra. Sulla destra due archi poggianti su una sola colonna fanno presumere che in origine la chiesa dovesse essere a più navate, e che quella di destra sua stata distrutta o sia franata dove oggi si apre una magnifica visuale della valle del Baccano.
Ma è la scalinata che da qualche giorno attira gli sguardi dei visitatori.
Qui, all’altezza del primo gradino, sono state scoperte le prime ossa che solo successivamente, quando gli scavi sono proseguiti fino al portale, sono risultate appartenere a tre scheletri umani rinvenuti in posizione regolare.
Ed è proprio tale posizione che ha portato gli studiosi a fare una prima ipotesi.
Se infatti le ossa fossero state trovate in posizione casuale, sparse nei dintorni dell’ingresso della chiesa, avrebbero probabilmente fatto parte di materiale di riempimento. Al contrario, essendo stati trovati tre scheletri in posizione supina si pensa che sotto la chiesa di San Nicola sia situato un intero cimitero di età rinascimentale (uno dei tre restauri principali risale infatti alla fine del ‘400) che sarà oggetto di scavi approfonditi per verificare in modo più dettagliato la situazione.
Non è raro rinvenire, in occasione di scavi o restauri, delle ossa umane all’interno e nell’immediato esterno di edifici sacri (lo stesso caso si è verificato pochi giorni fa a Borgetto, in Sicilia). Se anticamente i membri delle famiglie illustri venivano sepolte all’interno delle chiese, all’esterno, nel recinto consacrato, cittadini con meno disponibilità economica potevano ottenere una sepoltura più o meno anonima.
Allo stato delle cose sembra essere questo il caso della Chiesa di San Nicola.
Ma le scoperte non si fermano qui.
Il ritrovamento di alcune parti di setti murari antichi molto estesi ha fatto ipotizzare per la prima volta che la chiesa fosse in origine molto più lunga di quanto appare oggi (il che sembra suffragare la tesi di un edificio a più navate), e se a tale ritrovamento aggiungiamo quello di tre monete romane di Età Tardo Antica (400 d.c.) capiamo perché le Soprintendenze abbiamo chiesto alla stazione appaltante di Roma Capitale di procedere con scavi più approfonditi.
Il borgo di Cesano riserverà forse nuove sorprese.
Ma considerando i tempo lunghi cui sono oggetto gli scavi archeologici, ci domandiamo se avranno delle ripercussioni sulla normale viabilità della zona.
A questa domanda risponde l’ex Assessore all’Urbanistica del XX Municipio Giuseppe Mocci, residente a Cesano, che sottolinea come i lavori siano a una fase avanzata (un buon 60% del selciato è stato rifatto), mentre per quanto riguarda gli scavi della chiesa la risposta è data dalla logistica: trovandosi l’edificio in una piazzetta laterale gli scavi non intralceranno in nessun modo la percorribilità del borgo e dei suoi residenti che potranno continuare a dormire sonno tranquilli come quelli che per secoli, fino a pochi giorni fa, hanno dormito gli anonimi scheletri di San Nicola.
Adriano Bonanni
riproduzione riservata – proprietà EdiWebRoma
© RIPRODUZIONE RISERVATA
bella sorpresa, il borgo di cesano dovrebbe essere più valorizzato e invece se ne parla solo quando viene fatta qualche scoperta o peggio quando cede qualche struttura…
Per un Paese come il nostro, in cui ognuno di noi potrebbe vivere di cultura, dobbiamo ringraziare il cielo se solo se ne parla di scoperte come queste…Se siamo fortunati si affidano gli scavi a dei volontari presi qui e là, come se il mestiere dell’archeologo fosse una perdita di tempo, una cosa da tutti. Vi fareste mai curare da un meccanico? (con rispetto parlando, mio padre è meccanico) mi auguro di no! Allora perchè chiunque può scavare? Perchè non si dà lavoro alle figure adatte? Dove sono i soldi per la cultura, che è uno dei settori che tiene in piedi il nostro sgangherato paese? La subacculturazione non è quella del Terzo Mondo: è quella di chi ha tanto come noi e non capisce di esser seduto su una miniera d’oro. Quanti alberghi, ristoranti, bar, lavoratori in musei e luoghi di cultura, negozi di souvenir, boutiques di moda vivono dei soldi del turismo? Mi vergogno immensamente di essere parte di questo Stato ignorante, fatto di vallette e politicanti della domenica privi dell’amore per la propria terra. Uomini senza storia e senza orgoglio, state rovinando un Paese che E’ cultura. Un Paese che è il cuore del Mediterraneo. Solo se ammettiamo di dover valorizzare ciò che abbiamo già potremo rinascere. Senza cercare altrove:le nostre risorse sono queste!Valorizziamole!