Sulla Cassia a fine mese chiuderà l’INRCA, il Gemelli da qualche mese è in difficoltà, al San Pietro da ieri chiuso l’ambulatorio, si fanno solo visite a pagamento mentre il San Filippo Neri, sulla Trionfale, è a rischio chiusura ed è stato già dichiarato lo stato di agitazione. La spending review si fa sentire in modo drammatico, colpita dai tagli e con profonde ferite la sanità a Roma Nord è da ricovero in codice rosso.
Tempi duri per i cittadini residenti in zona Cassia e dintorni. Dopo l’annunciata chiusura dell’INRCA, che avverrà di fatto il 31 dicembre anche se già da tempo sta lavorando a ritmi ridotti, una brutta sorpresa per tutti gli utenti che in questi giorni intendevano avvalersi del S.Pietro.
A seguito dei tagli sui budget 2012, circa il 7%, imposti dal Commissario alla sanità della Regione Lazio Enrico Bondi, dal 3 dicembre all’ospedale San Pietro sono bloccate le prestazioni convenzionate di specialistica ambulatoriale. Ciò significa che gli esami ambulatoriali e i ricoveri urgenti sono stati sospesi e che le visite si fanno solo a pagamento.
Lo si deduce chiaramente da un avviso apposto all’ingresso: “A seguito dei tagli disposti dalla Regione e avendo superato il numero delle prestazioni l’ospedale si vede costretto a sospenderle fino al 31 dicembre”.
E se sulla Cassia si piange sulla Trionfale non si ride. Da ieri il San Filippo Neri è in stato di agitazione con i dipendenti che hanno dato il via a una raccolta firme per scongiurare l’ipotesi chiusura o di riconversione.
La chiusura del San Filippo Neri, assieme al Cto, all’Oftalmico e al Forlanini, pare sia al centro del piano di risanamento della sanità pubblica del Lazio varato dal commissario Bondi. Forse proprio chiudere no, ma accorpare, ottimizzare, concentrare, riconvertire, mettere a fattor comune insomma qualunque soluzione è buona pur di raggiungere l’obiettivo:cancellare l’un per l’altro un migliaio di posti letto. Lo impone la spending review.
Il personale è in subbuglio, non ci sta a subire questi colpi d’accetta. Le organizzazioni sindacali hanno dichiarato lo stato di agitazione immediato del personale sanitario di tutte le sigle sindacali e hanno già indetto per il prossimo venerdì 7 dicembre, alle 10 davanti il padiglione A, un’assemblea pubblica aperta a tutta la cittadinanza.
Nel frattempo, fa sapere una nota dela RSU, “tutto il personale sanitario sarà listato a lutto e da domani mattina all’interno dell’azienda ci sarà un presidio intersindacale per la raccolta delle firme a favore della sanità pubblica. Noi – chiarisce la nota – siamo contro la chiusura di ospedali pubblici e siamo contro anche il taglio di un solo posto letto”.
Anche la politica locale interviene. Fortunatamente in modo bipartisan, come meritano grandi temi come questi.
Maria Gemma Azuni, consigliera di Sinistra, Ecologia e Libertà al Comune di Roma, dichiara che “scongiurare la chiusura di due ospedali di eccellenza nazionale come il San Filippo Neri e il Forlanini” è necessario ed indispensabile perché “la razionalizzazione della spesa sanitaria non può mettere a rischio la salute dei cittadini romani, si cerchino altre soluzioni che garantiscano i livelli essenziali d’assistenza.
“Già troppi tagli alla sanità laziale sono stati attuati in questi anni eliminando pronti soccorsi, nosocomi, posti letto e riducendo le prestazioni nei servizi sopravvissuti, i cittadini e i lavoratori si sentono negare, giorno dopo giorno, due diritti costituzionali inalienabili come la salute e il lavoro.
Troppo denaro pubblico – sostiene Azuni – è stato sperperato con una cattiva gestione della sanità del Lazio senza una programmazione e un riordino dell’offerta complessiva e preventiva specialistica ambulatoriale sui territori. I tagli dei Commissari che si succedono sono troppo drastici mentre non si mettono in atto piani di riqualificazione e nuove strategie di utilizzo dei complessi ospedalieri formulate con trasparenza con il coinvolgimento dei cittadini”.
“Stipendi che non arrivano, risorse che scarseggiano e contratti non rinnovati. I conti pubblici rischiano di mettere in ginocchio la salute dei cittadini dell’intera Roma nord. Solo un intervento deciso del Ministro della Salute, Renato Balduzzi, può garantire un’adeguata soluzione per le problematiche che riguardano presidi come Cristo Re, San Filippo Neri, San Pietro, I.N.R.C.A. e Idi-San Carlo di Nancy, che ad oggi rappresentano dei punti di riferimento imprescindibili per la salute pubblica degli abitanti dei quartieri a nord della Capitale e non solo”.
Questo l’appello che Stefano Erbaggi, PdL, Assessore ai Lavori Pubblici del XX Municipio, rivolge al Ministro della Salute, Renato Balduzzi, aggiungendo:”C’è bisogno di un intervento chiaro, tanto nel rispetto di medici, personale ospedaliero e impiegati delle varie strutture che per i cittadini, che sono le vere vittime di questi tagli. Roma nord è un territorio molto popoloso e l’eventuale chiusura di alcuni presidi ospedalieri rischierebbe di congestionare e di rendere più farraginoso l’operato della sanità pubblica”.
E se pensavate di approfittare della calma apparente che sembra regnare al Gemelli vi sbagliate. L’organizzazione sindacale NURSIND ha proclamato una giornata di sciopero, dalle 8 di lunedì 10 dicembre alle 8 di martedì 11. “Si assicura che verranno rispettati i servizi minimi essenziali al fine di garantire la continuità delle prestazioni indispensabili, così come previsto dalla legge” sottolinea una nota del Policlinico Gemelli.
Fabrizio Azzali
© RIPRODUZIONE RISERVATA
La cosa più triste è che a nessuno è venuto in mente di chiedere ai medici operanti in queste strutture un parere, sono consulente all’Ospedale Cristo Re e dovrò aspettare domani per sapere se il mio ambulatorio sarà diventato privato!!!CREDO CHE DAVVERO QUESTO SIA ASSURDO,!!! un paese che taglia la Sanità non può essere considerato un paese civile.
e da domani anche al Cristo Re non verranno erogate prestazioni con il SSN, quello che non passa e che in pochi sanno è che non sono solo gli utenti a rimetterci ma anche la stragrande maggioranza degli specialisti come la sottoscritta che lavorano con contratti “a prestazione”……forse tra le notizie bisognerebbe far girare anche questa, da domani se non ho pazienti non guadagnerò e come me parecchi altri colleghi, mentre i soliti saranno sempre salvaguardati.
Personalmente sto pensando che visto e considerato che qui in ospedale dovrò venire in ogni caso visiterò comunque tutti GRATIS………almeno la mia giornata non sarà sprecata del tutto. grazie per questo spazio Cinzia Armelisasso
La cosa incredibile di questa situazione è che proprio i responsabili del disastro del nostro paese, ora, in prossimità delle elezioni, si affannano per farci sapere che la sanità è “malata” e bisogna intervenire!
– stipendio di un parlamentare 12.000 Euro; pensione di una signora sarda: 31 centesimi!
– finanziamento dei partiti 500 milioni; all’Ospedale San Pietro: solo visite a pagamento!
FACCIAMOLI PIANGERE!
E la “S”POLVERINI vorrebbe ricandidarsi !Quanti quattrini pubblici ha sperperato e lasciato sperperare( si parla di parecchie centinaia di migliaia di Euro!) e che invece avrebbero servito a tener in vita i presidi ed i servizi sanitari di Roma Nord e a pagare il relativo personale!!Non parliamo poi di Alemanno e Co. (anche lui si ricandiderà) con le varie Parentopoli , stipendi d’oro dei PAPAVERI TROMBATI, per non parlare delle liquidazioni d’oro per tutto quel gregge di dirigenti che sapeva solo dirigere il suo Profitto e quello dei suoi accoliti e parenti stretti.
Le elezioni si avvicinano e ricordate queste poche parole : “S”POLVERINI, ALEMANNO & Co, e poi il REDIVIVO, il RIECCOLO : San SILVIO!! e poi PARENTOPOLI e SPERPEROPOLI.
Bravo Franco Romani, hai ragione e poi tu sei diverso dagli altri. Mi riferisco ovviamente a tutti quelli che hanno commentato a proposito dell’occupazione di una scuola da parte di un movimento di destra (61 commenti) e che ora se ne stanno in silenzio davanti a fatti così gravi. Forse perchè sanno che la responsabilità non è solo della Spolverini, Alemanno e Silvio……ma di tutta la “casta” che da 60 spadroneggia…..D’altra parte i nstri politici (anche quelli del PD) quando hanno problemi di salute vanno nelle cliniche private che stanno ai Parioli, al Fleming o Vigna Clara dove, grazie ad una assicurazione, non sborsano una lira.
Difficile invece con 500 Euro di pensione fare una assicurazione!
Caro Strix, come al solito solo con le amministrazioni di destra ci sono dirigenti che prendono stipendi vergognosi… quando amministra la sinistra i dirigenti danno tutto in beneficenza.. di post come quello di Romani,da adesso in poi ce ne saranno tanti e faranno solo… sorridere… per non dargli molta importanza… Se qualcuno vuole accusare gli amministratori regionali si ricordi prima che i famosi 14 milioni dati come rimborsi elettorali sono stati votati all’unanimità, e che i fiorito sono in tutti i partiti… soltanto che a destra c’è stata un’autodenuncia da parte del partito,mentre gli altripartiti si sono chiusi in un silenzio tombale.
Quanti ancora di questi articoli? Sono infermiera e mi sono dovuta trasferire anche a causa di questi motivi di incertezza economica!..so solo che chi mangia continua a mangiare e chi ha fame continua a cercare…confido che un giorno ciascuno raccolga ciò che ha seminato! Per quel che mi riguarda farò il mio dovere anche al nord, lontano dalla città dove sono nata e che ho sempre amato…arrivederci Roma!
Trovo veramente assurdo che dopo innumerevoli servizi televisivi, in cui viene testimoniato l’affollamento in numerosi pronto soccorso con persone in gravi condizioni che rimangono giorni e giorni nelle barelle o addirittura nelle carrozzine perché non ci sono posti letto liberi nei reparti di degenza, la riduzione della spesa nella sanitá si possa fare soltanto chiudendo ospedali che in questi ultimi anni si sono distinti per l’impegno nel migliorare sia la preparazione e l’aggiornamento dei medici sia l’assistenza. Vorrei poter fare qualcosa per ridurre il numero dei politici e i loro stipendi,vitalizi, indennitá, a loro e a quanti gli razzolano intorno.
vabbe’ ma la polverini non problemi di degenza..per lei si riserva un intero piano…..non puo’ stare a contatto con la plebe!!!