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Cesano, polemiche e molotov in via di Baccanello

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baccanello.jpgDopo quaranta giorni dallo sgombero, fra ieri e oggi strascichi, e pure pesanti, in via di Baccanello, quella strada di Cesano dove, lo scorso 18 ottobre, uno stabile fatiscente ed abusivo, per decenni affittato a famiglie straniere a 400 euro al mese per un misero appartamentino in una struttura in rovina e circondata da pattume di ogni genere, è stato sgomberato dal Comune e dal XX Municipio.

Alle prime luci dell’alba di quel 18 ottobre intere famiglie, in prevalenza di origine nigeriana, sono state allontanate e i loro mobili ed oggetti caricati su camion e portati via. Una scelta dovuta e doverosa dopo che la Commissione per la Verifica delle Condizioni Statiche degli Edifici Comunali aveva dichiarato l’inagibilità dello stabile e sottolineato le condizioni di igiene critiche nell’edificio.

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Ma sembra che c’è modo e modo di effettuare uno sgombero e di allontanare forzatamente bambini e adulti da una casa. L’Unione degli Inquilini, a seguito dell’episodio, sta infatti decidendo quali azioni intraprendere contro il Comune e il XX Municipio per aver violato il Patto Internazionale sui diritti economici, sociali e culturali (Pidesc) dell’Onu.

“A seguito di controlli incrociati dei documenti concernenti lo sgombero delle famiglie risulta violato l’art. 11 (Diritto alla casa) del Pidesc, come precisato dai Commenti Generali n. 4 e 7 del Comitato Desc Onu” ha dichiarato ieri al Corriere della Sera Fabrizio Ragucci, dell’Unione Inquilini, spiegando che “queste famiglie pagavano un regolare affitto alla proprietà ma adesso sono impossibilitate a chiedere le case popolari perché dopo lo sgombero non hanno infatti ricevuto nessuna notifica e questo non permette loro di presentare la documentazione necessaria per chiedere un nuovo alloggio.”

Nel frattempo alcuni hanno trovato ospitalità presso amici, altri vivono in roulotte, compresi otto bambini. E tutti insieme, coordinati dall’Unione Inquilini, stanno decidendo come rivalersi nei riguardi del Comune e del XX Municipio per aver violato il loro “diritto alla casa”.

E la palazzina pericolante? Dopo lo sgombero, su richiesta del XX Municipio, era stata presidiata H24 dall’Associazione Nazionale Carabinieri Roma Ovest e dall’Associazione di Pronto intervento CB in attesa della demolizione. A tal fine, le due associazioni avevano installato una roulotte come ricovero per gli uomini impegnati nei turni di guardia.

La bottiglia incendiaria

Nel mettere insieme il racconto sulle iniziative dell’Unione Inquilini con la cronaca di quanto accaduto questa notte precisiamo subito che non c’è alcuna intenzione né velata né esplicita di far supporre un legame fra i due eventi. Si tratta solo di una coincidenza squisitamente temporale.

E’ dunque accaduto che nella notte fra il 26 ed il 27 novembre ignoti abbiano lanciato una bottiglia incendiaria contro la roulotte dove dormivano due volontari di guardia che fortunatamente sono riusciti a fuggire. Nell’incendio sono andate distrutte tute, caschi di protezione, un’idrovora, uno spargisale e altro materiale. Fortunatamente non ci sono state conseguenze più gravi anche grazie all’immediato intervento dei Vigili del Fuoco.

Chi, come e soprattutto perché abbia fatto questo sconsiderato gesto è tutto da capire ed è ciò su cui stanno indagando i Carabinieri della stazione La Storta.

Bipartisan le condanne dei due esponenti politici locali. Giuseppe Mocci, assessore all’Urbanistica del XX Municipio, nello stigmatizzare l’accaduto, dichiara che l’evento “evidenzia la grave situazione di insicurezza presente sull’area sgomberata” e quindi auspica “che si possa procedere al più presto all’abbattimento dello stabile ridando ai cittadini di Cesano la serenità che meritano”.

Daniele Torquati, capogruppo PD al XX Municipio, condivide le preoccupazioni affermando che la tranquillità non potrà tornare “se non si demolirà definitivamente lo stabile” ma nello stesso tempo chiede al presidente del Municipio, Gianni Giacomini, “di verificare la situazione degli sgomberati al fine di evitare anche dei drammi sociali di quelle famiglie e di quei bambini che non hanno responsabilità rispetto a tutta la vicenda e che si trovano collocati in situazioni fortuna”.

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9 COMMENTI

  1. ma perchè quel rudere abusivo è ancora in piedi e non è stato raso al suolo 40 giorni fa, invece di abbatterne solo una parte? Ogni giorno che passo li mi chiedo cosa ci stiano a fare le persone “di guardia”. Avevanoi addirittura addobbato le tende e roulotte con luci natalizie….
    Senza considerare che il loro servizo ha un costo per la comunità !
    Adesso dopo la molotov spero prorpio che si proceda all’abbattimento definitivo e si esca da questa situazione ridicola,

  2. Io mi domando come facevano le famiglie di Via Baccanello 111/113 a pagare un regolare affitto visto che il proprietario è il Comune di Roma dal 2003 e non ha mai stipulato nessun contratto con loro?
    Soprattutto mi chiedo come si può parlare di regolarità quando si vive in una struttura realizzata abusivamente, che ha avuto il rigetto del condono, che quindi non è sanabile ed è stata dichiarata inagibile dalla commissione stabili pericolanti del Comune di Roma? No comment quanto detto sulla richiesta delle case popolari… e completamente falso il fatto che le famiglie non hanno avuto la notifica dello sgombero in atto.
    Sicuramente il Sig. Ragucci non sa di cosa parla e le sue affermazioni sono FALSE E TENDENZIOSE!

  3. Egregio assessore, mi consenta una domanda: se lo stabile era di proprietà del comune fin dal 2003 perchè l’amministrazione ha atteso ben nove anni per sgomberarlo visto che la situazione di precarietà igienica e di instabilità erano note da tempo ? La ringrazio.

  4. Non posso entrare nel merito della controversia.

    Quel che è certo è che Il ritardo con il quale la Pubblica Amminbistrazione tarda nel repirmere le violazioni delle norme urbanistiche comporta pesanti strascichi oltre a strumentalizzazioni di ogni sorta.

    Bisogna quondi avere il coraggio di fare anche scelte scomode (sempre nell’ambito della legalità, si intende) se si vuole riportare questo paese a un livello minimo di decenza.

  5. Gentile Sig. Urbano, lo stabile è stato acquisito dal Comune di Roma nel 2003 per opere abusivamente realizzate. Il problema è che il vecchio proprietario aveva presentato ben 3 richiesta di condono precedentemente all’acquisizione (1 Condono del 1985 e 2 Condoni del 1994) che fin quando non c’è stato il definitivo rigetto (3 Luglio 2012) non si poteva procedere all’abbattimento.
    Ora, con la reiezione dei condoni presentati, il vecchi proprietario non ha nessun titolo sull’area, non può fare neanche ricorso per rientrare in possesso del terreno espropriato, quindi è possibile procedere per l’abbattimento definitivo.
    Al Sig. Francesco rispondo che per abbattere un manufatto di proprietà Comunale, che è quindi della collettività, occorre l’approvazione del Consiglio Comunale con apposita deliberazione. Queste sono le ultime problematiche che stiamo risolvendo per chiudere definitivamente questa annosa vicenda. Nel frattempo abbiamo dovuto anticipare lo sgombero dell’immobile in quanto è intervenuta la Commissione Stabili Pericolanti Pubblici di Roma Capitale che ha dichiarato l’inagibilità del manufatto e l’imminente stato di pericolo. Questo lavoro, promosso dal sottoscritto nel Luglio 2010 (data in cui sono stato nominato assessore) se fosse stato iniziato prima dai miei predecessori, ora si sarebbe sicuramente concluso con la risoluzione del problema.
    I Volontari della Protezione Civile stanno facendo un servizio gratuito per la collettività in quanto fanno parte del Quadrilatero Roma XX e per questo esprimo i miei più vivi ringraziamenti.

  6. Dopo un mese e mezzo di duro sacrificio prestato spontaneamente e gratuitamente per la collettività, oggi, dopo l’inverosimile accaduto dell’incendio doloso nel campo dove io e altri Volontari prestano servizio di Protezione Civile, leggo con amarezza i commenti di questo articolo.
    Accolgo quanto già scritto dall’Assessore Mocci, il primo ad aver espresso solidarietà nei nostri confronti per un gesto vile e sconsiderato, aggiungendo che questo accaduto è da me considerato non solo un atto grave nei confronti di chi anonimatamente si sacrifica per la tutela del cittadino e dell’ambiente, ma anche un tentato omicidio. Quei Volontari turnati, ad oggi, vivono uno stato di angoscia per la grave perdita dei beni materiali di proprietà delle Associazioni di Protezione Civile acquistate con anni di duro servizio con i pochi contributi che riceviamo e una forma di nervosismo ed ansia per aver vissuto quegli istanti di terrore.
    Dal giorno in cui siamo stati chiamati a vigilare sulla struttura in modo che nessun curioso o ex residente vi entrasse – questo è il motivo della nostra presenza – ed evitare che costoro si facciano del male tra le innumerevoli ed impervie macerie, abbiamo ottemperato a diversi interventi di pubblica calamità, tra cui la frana di via di Baccanello adiacente alla struttura posta sotto sequestro installando la segnaletica e ripulendo il letto del canale di raccola acqua, abbiamo salvato per un pelo la vita umana di una ragazza diciottenne scivolata con la sua vettura sul fango che aveva invaso detta via e precipitata in un fossato che a sua volta stava soffocando per via del gas spigionato dall’aiberg, abbiamo effettuato altri interventi in occasione dell’allerta Tevere della scorsa settimana che ha inondato zone periferiche di Roma Nord.
    Detto questo sottolineo che i Volontari festeggieranno il Natale e le Festività nel Campo della Protezione Civile di Via di Baccanello 111, pertanto ho pensato di illuminarlo a festa per sentirci vivi nello spirito Natalizio.
    Inviterei i cittadini a venirci a trovare per conoscerci, per capire cosa facciamo e come ci sosteniamo economicamente, gradirei davvero tanto, una volta tanto e dopo l’accaduto, avere un sostentamento di solidarietà e di amicizia.
    Noi siamo per la gente e tra la gente, senza alcuna distinzione di razza e religione. Gente comune al servizio dei Cittadini.

  7. Non voglio aprire in questa sede una polemica che sarebbe ovviamente più adeguato, nel caso, affrontare altrove.
    I contratti di locazione di cui parlavo sono stati stipulati ben prima del 2003 e direttamente con il proprietario, sig. Capriotti, e sono per altro regolarmente registrati presso l’Agenzia delle Entrate.
    Non ho infatti mai sostenuto che gli inquilini sgomberati avessero avuto un rapporto locativo con il Comune di Roma, la nostra azione e il senso delle parole riportate dall’articolo sono infatti esclusivamente rivolte contro il proprietario, che ha concesso in locazione degli immobili abusivi e evidentemente poco confortevoli.
    in tal senso, il nostro ufficio legale ha già avviato una procedura ai danni del sig. Capriotti affinché gli inquilini da lui truffati possano veder equamente risarciti i propri legittimi diritti.
    Ovviamente condanno nel modo più fermo, anche a nome dell’Unione Inquilini, il vergognoso attentato ai danni dei volontari della protezione civile, ai quali va tutta la nostra solidarietà e il nostro ringraziamento per il lavoro da svolto.

  8. In aggiunta a quanto sopra, ci tengo inoltre a sottolineare che l’Unione Inquilini non ha intenzione di chiedere alcun trattamento di favore per gli inquilini sgomberati da parte degli uffici preposti all’assegnazione di alloggi popolari.
    Noi non vogliamo che siano assegnati loro degli alloggi in barba alle regole, ma solo che possano regolarmente chiederne uno come qualsiasi altro cittadino.

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