Dal Comitato per via Gradoli riceviamo e pubblichiamo – “Il Comitato esprime la propria solidarietà al sig. Antonio Panci, ex dipendente della Pubblica Amministrazione preposto, per ultimo, alla verifica della corretta applicazione delle norme edilizie nel centro storico di Roma Capitale. Già nel 1986 il sottosegretario di Stato alla sanità dovette rispondere a una interrogazione scritta in relazione ad alcuni trasferimenti discriminatori subìti dal medesimo.”
“Recentemente – continua la nota – il rag. Panci, a sua insaputa (questa volta per davvero!), quale misura evidentemente ritorsiva per il costante operato di denuncia, si è visto cancellare da ignoti la propria iscrizione dall’anagrafe in quanto «emigrato» dall’Italia, con l’effetto di vedersi dichiarato detentore abusivo dell’alloggio a lui già assegnato dal Comune. A seguito della denuncia dei fatti operata da Rita di Giovacchino sul blog pubblicato sul sito de «il Fatto quotidiano» e ripresa dal Movimento 5 Stelle di Roma, il rag. Panci ha riottenuto la residenza, ma corre ancora il rischio di vedersi sottratto l’immobile, nonostante l’acconto già versato.”
“Ognuno – chiosa il Comitato concludendo la sua nota – deve domandarsi se desidera un’Italia che protegge i Fiorito e umilia i Panci o una nuova. La risposta sta nella semplice considerazione per la quale dobbiamo temere non il Fiorito in sé, ma il Fiorito che giace in ognuno di noi”.
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