Magicamente trovato il sistema per raddoppiare gli spazi consentiti alle pubblicità. E’ semplice, il Regolamento comunale in vigore fissa un limite alle superfici delle affissioni di 4×3 metri, ma basta affiancare due plance regolari per ottenere uno spazio utile doppio di 8×3 metri. Detto fatto, sulla Salaria, all’altezza della tangenziale, due cartelloni affiancati ospitano una lunga pubblicità di una nota casa automobilistica. Ma c’è di più.
Già un mese fa Legambiente segnalò quella stessa pubblicità con un esposto, l’affissione svanì di lì a breve e ne comparve una nuova “in regola”, ma ora, non si sa come, sui cartelloni è ritornata di nuovo la stessa vecchia pubblicità.
“I furbetti delle pubblicità se ne inventano di tutti i colori, pur di guadagnare di più in spregio alle norme per le affissioni” dichiara Lorenzo Parlati, presidente di Legambiente Lazio. “Tutti frutti avvelenati della procedura assurda della banca dati del Comune di Roma, che ha incamerato decine di migliaia di impianti irregolari e ora con una lentezza esasperante sta demolendo quelli abusivi, mentre si è persa qualsiasi traccia del Piano Regolatore per gli Impianti Pubblicitaria.”
Legambiente non molla, dopo l’esposto che era già il seguito della diffida inviata alle autorità competenti a marzo scorso, insieme ad un corposo censimento dei cartelloni irregolari intorno a villa Ada.
“Nei prossimi giorni invieremo una nuova segnalazione ai Vigili e alle istituzioni, chiedendo che sia multata in modo salato anche la concessionaria che si sta rendendo complice dello scempio, come prevede la norma” afferma Cristiana Avenali, direttrice di Legambiente Lazio.
“Quei manifesti, per di più sono nel bel mezzo di un grande incrocio e quindi a nostro avviso del tutto fuori norma secondo il Codice della Strada. Ci chiediamo anche – conclude Avenali – spente le luci delle telecamere dove sono finite le poche demolizioni di cartelloni abusivi fatte?”
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