Home ATTUALITÀ Ponte Milvio: sfrattati, vivono in tre in una Punto blu

Ponte Milvio: sfrattati, vivono in tre in una Punto blu

Derattizzazioni e disinfestazioni a Roma

punto-blu.jpgUna famiglia romana è costretta a vivere in macchina sotto sole cocente di Ponte Milvio a causa di uno sfratto per morosità. Un’odissea che dura ormai da trentasei giorni. I protagonisti di questa difficile situazione sono Pasqualino Nania, 54 anni ex barista ora disoccupato, la moglie Eleonora Masi 54 anni diabetica, Emanuele, il figlio ventinovenne genio del pc, ed un boxer di nome Guma.

Con la loro auto, una Punto blu, si spostano tra il parcheggio dello Stadio Olimpico, dove trascorrono le giornate, e quello del commissariato di Polizia di Ponte Milvio, in via Orti della Farnesina, dove passano la notte.

Continua a leggere sotto l‘annuncio

Secondo l’Assessorato al Patrimonio, alla Casa e ai Progetti Speciali del Comune la famiglia, in attesa per l’assegnazione di una casa popolare, ha diritto a un alloggio provvisorio in un residence. Il problema è che i tempi per l’assegnazione dell’appartamento potrebbero essere lunghi e intanto il signor Pasqualino e la moglie disperati, fanno un appello a chiunque possegga una roulotte inutilizzata, dove potersi sistemare momentaneamente per riacquisire una condizione di vita dignitosa. Alcuni commercianti di Ponte Milvio si danno da fare quotidianamente per aiutarli.

“Voglio chiamarli gli angeli di Ponte Milvio – ha affermato a VignaClaraBlog.it la signora Eleonora, una donna socievole e affabile – sopravviviamo grazie alla loro grande umanità. Ogni giorno ci offrono un pasto caldo: primo, secondo, contorno e frutta. La signora Franca, proprietaria di un banchetto di frutta in Piazza, mi ha comprato addirittura i biscotti senza zucchero e ci regala spesso abiti puliti. Anche il parroco di Ponte Milvio ci aiuta e ci incoraggia. In questa Piazza – ha concluso – abbiamo trovato una grande famiglia. Molti dei nostri parenti, invece, ci hanno voltato le spalle”.

La signora Franca non vuole essere ringraziata per quello che fa ed è ben felice di essere utile.
“Bisogna intervenire urgentemente – ha sottolineato la commerciante – affinché queste persone trovino al più presto un tetto dove dormire. Non possono continuare a vivere in auto e devono pretendere un alloggio perché è un loro sacrosanto diritto. Finché saranno in queste condizioni – ha concluso- noi continueremo ad aiutarle e a sostenerle anche psicologicamente”.

La scorsa settimana Pasqualino ha commesso un atto disperato: si è incatenato per protesta dentro gli uffici del XX Municipio in via Cassia ed è rimasto lì dalle otto del mattino fino alle tre di notte, senza bere né mangiare. Si è arreso solo grazie all’intervento di Don Antonio, il parroco della zona.

Adesso è più calmo e spera di trovare un lavoro presto, magari con l’aiuto di qualche persona conosciuta in questi giorni. “Nella vita – ci ha raccontato – ho fatto diversi mestieri: barista, magazziniere e autista, sempre con serietà e onestà”.

Anche la signora Eleonora, che in passato ha lavorato come badante, accetterebbe qualsiasi tipo di lavoro nonostante i suoi problemi di salute.
“Nostro figlio – ha dichiarato alla nostra redazione – lavorava nell’amministrazione dell’Ospedale Sandro Pertini di Roma, ma ha è stato licenziato da pochi mesi. E’ bravissimo con il pc ed è anche un antennista. Ha un carattere introverso ed è abbastanza timido. Guma, la nostra cagnolina – ha continuato – è formidabile e sembra rendersi conto del disagio che stiamo vivendo. La notte dorme accovacciata sulle mie gambe, nel minuscolo spazio che abbiamo a disposizione e quando deve fare i bisogni mi dà un colpetto sul braccio, così capisco e le apro lo sportello della macchina. Nonostante ciò che stiamo vivendo – ha concluso la signora Eleonora – lei rimarrà sempre insieme a noi”.

La famiglia Nania trascorre le giornate nell’attesa, sperando in una telefonata che annunci la fine di un incubo che ormai sembra non finire più. Pasqualino, Eleonora, Emanuele e la loro Guma, si trovano in una delle zone più benestanti della città e nonostante il forte contrasto con la loro situazione di grande difficoltà, sono accolti e accettati da tutti con estrema umanità.

Maria Cristina Cusumano

                                              © riproduzione riservata – proprietà EdiWebRoma

© RIPRODUZIONE RISERVATA

10 COMMENTI

  1. Senza voler dare colpe a questa o quella amministrazione, ad ogni livello… mi domando se quello in cui accadono cose del genere sia un paese civile.

  2. Cara Redazione, ho aspettato qualche giorno per scrivere questa piccolo commento. Ci tengo a precisare che la mia non è assolutamente una polemica bensì una constatazione di quanto la gente voglia chiudere gli occhi davanti ad un fatto cosi spiacevole come è la situazione di queste tre persone..fa veramente male notare che nessuno si è preso la briga di lanciare una iniziativa a favore di tre persone che non riescono a mettere il pranzo con la cena….di tre persone che sono ormai arrivate al limite psicologico della sopportazione….di tre persone che ormai forse hanno perso anche la speranza di lottare.
    Allora il mio è un appello a tutte le persone che scrivono su questo blog)che sapete benissimo che io non condivido) ma innegabilmente per una situazione del genere puo portare i suoi risultati…il mio è un appello a pensare che una cosa del genere potrebbe succedere a tutti e forse in quel caso vorremmo trovare qualcuno che ci apra una porta, qualcuno che non si nasconda dietro la carità, qualcuno che si tolga quel sorriso beffardo e che prenda in ,mano la situazione cercando di darci una seconda possibilità….il mio è un appello a tutti quelli che non fanno altro che sparare a zero sul prossimo senza preoccuparsi del male che possono recare anche solo con le parole che scrivono…..Siete stati tutti bravissimi a polemizzare qualsiasi argomentazione…e da esterno, vergine , vi posso dire che raramente ho trovato delle idee costruttive nelle righe lette….ho solo notato quanta rabbia e quanta cattiveria alcuni di voi mettevano nelle loro parole nascondendosi molto spesso dietro ridicoli nickname( MI RIFERISCO SOPRATTUTTO AD UNA SIGNORA BIONDA CHE SPESSO VEDO QUI A PONTE MILVIO E CHE HO ANCHE NOTATO NELLE FOTO DELLA SEDUTA STRAORDINARIA DELL 11 LUGLIO, SPESSO HO NOTATO LA SUA MALEDUCAZIONE IN MEZZO ALLA STRDA NEI CONFRONTI DI OPERATORI COMMERCIai, semplici passanti.(sono queste le persone che non servono)….Questa volta però provate a metterci la faccia….alzate il telefono e chiamate la redazione per aiutare queste persone e mettete da parte per una volta la polemiche che regnano tra di voi.chiedo anche in prima persona al Dott. Bruno Rosi che tanto ha preso a cuore questa zona di intervenire in qualche modo in aiuto di una famiglia che potrebbe essere la nostra…il suo è un comitato di quartiere che mi pare di avere capito che vuole in qualche modo ripulire questa zona…allora cominciate a farlo allungando una ,mano al prossimo, credo che potrebbe essere un bel biglietto da visita per poi perseguire i vostri obbittivi che ritengo in parte interessanti e validi oltretutto.
    Per chi non lo sapesse sono il titolare del RERE WiNE Bar(meglio identificato nel bar dei marciapiedi fai da te)…!!!!!….Ci tengo a sottolineare una cosa…., il mio è solo un commento che vorrebbe trovare tante risposte quante quelle negli altri argomenti proposti dalla redazione…oggi è il primo, e SPERO VIVAMENTE CHE NON SIA L ULTIMo…Vi pregherei inoltre di non polemizzare e di cercare solo di dare una mano a queste persone…credo anche che non sia nemmeno utile scrivere qui sopra, ma contattare direttamente la redazione e dare la propria disponibilità
    Cordiali saluti a tutti
    BRANDO SERRA titolare del bar marciapiede fai da te:

  3. Tanto de cappello nessuna polemica , questo e’ o spirito che dovemo ave’.
    Io comunque ar posto Tuo nun c’avrei aggiunto artre cose all’rgomento c’hai trattato , sinno sembra quasi n’ pretesto pe polemizza cor comitato che sicuramente nun vole esse LAGNOSO .

    Pe me vabbene a parte BONA dell’argomento c’hai trattato come se dice
    (CONDIVIDO) .

  4. Vi aggiorniamo brevemente sulla situazione.

    Con il contributo delle istituzioni e delle associazioni di volontariato e di categoria qualcosa si sta muovendo per risolvere il problema abitativo della famiglia Nania.

    Sono in dirittura di arrivo soluzioni a breve ed a medio termine. Vi terremo informati.

    Grazie comunque a tutti i lettori per le mail e le telefonate di interessamento.

    La redazione di VignaClaraBlog.it

  5. Non mi ero sentito di lasciare alcun commento per un senso forte di vergogna.
    Vergogna di appartenere a questa società egoista, vergogna dunque per la mia innegabile parte di responsabilità.
    E’ intollerabile che nello stesso luogo ragazzini minorenni abbiano la possibilità di buttare tranquillamente denaro a piene mani per le loro birre, super alcolici e anche per la sniffata d’ordinanza, mentre una famiglia intera vive, con sofferenza e dignità, la propria mancanza di tutto oltre ogni limite.
    Atroce faccia della stessa medaglia.

    Ma l’appello di Brando Serra merita la piena sottoscrizione e il totale sostegno di tutti noi.

    Paolo Salonia

  6. scusi signor paolo, avevo letto paola…mi dispiace per l errore .ovviamente in buona fede.comunque la ringrazio per la sottoscrizione del mio intervento.grazie

LASCIA UN COMMENTO

inserisci il tuo commento
inserisci il tuo nome