Migliaia di chilometri sorvolando oceani e deserti per ritornare per la sesta volta consecutiva al nido sotto la veranda del bar Katiuscia, a Pomonte, piccolo borgo all’isola d’Elba. Il viaggio di Giò, una Hirundo Rustica, ha mandato in visibilio non solo gli ornitologi che giudicano eccezionale l’evento ma anche gli abitanti del paesino che ora sono in festa. Non rimane ora che attendere l’arrivo di Katiuscia, la compagna di Giò, e poi la coppia di rondini inizierà il corteggiamento per portare a termine il paio di covate previste per la stagione. E a Roma nord cosa succede?
Eccezion fatta per pochi esemplari non c’è traccia di un grande ritorno.
Troppo presto e troppo freddo? Chi lo sa, certo è che gli esperti ci avevano messo in guardia ipotizzando un arrivo limitato al 50% rispetto agli anni precedenti. Invece delle 16 milioni di coppie è stato stimato che in Europa ne arriveranno solo 8 milioni e in Italia tra 500.000 e un milione di esemplari.
L’anno passato, già il 6 di Aprile, numerose coppie di balestrucci volavano gioiose sull’Insugherata annunciando l’arrivo della primavera.
Se le rondini diminuiscono è colpa della distruzione sistematica dell’ambiente naturale: cambiamenti climatici, inquinamento, pesticidi, agricoltura intensiva, desertificazione dei siti di svernamento oltre al danneggiamento dei nidi e dei dormitori.
In Via Panattoni, una piccola e contorta via che congiunge la zona di via Cassia Antica con il quartiere Villaggio dei Cronisti, recentemente è stato ristrutturato un edificio di quattro piani e così sono andati distrutti i tanti nidi che da anni ospitavano una colonia di rondinelle.
Certo non si può chiedere ai costruttori di fare copertura ad uso e consumo dei volatili né si possono impedire le necessarie ristrutturazioni; il fatto poi che le rondini non si facciano più vedere non è una questione di rilevante importanza.
Tra disoccupazione, imprese che chiudono e recessione alle porte di casa i problemi che affliggono gli italiani sono ben altri: altro che rondini e rondoni, qui bisogna fare i conti con un bilancio sempre più magro e la benzina che costa quanto un vino doc.
Resta però il fatto che ancora una volta ci perdiamo un pezzettino di quelle cose che danno gusto alla vita: le rondini che volano nel cielo azzurro, le acque limpide di un ruscello, i fiori nei campi, il gracidare di un ranocchio o il canto di una civetta…
Cose che nel caotico puzzle della metropoli non trovano più il loro posto.
Francesco Gargaglia
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no dobbiamo dimenticare che le rondini mangiano insetti che ci infastidiscono e che le rondini, i loro nidi, le uova e i nidiacei sono protetti dalla legge n. 157/92 e dall’articolo 635 del codice penale che ne vieta l’uccisione e la distruzione. Se vedete qualcuno che distrugge i nidi o provoca qualsiasi forma di disturbo alla specie, segnalate l’evento al Corpo Forestale dello Stato al numero di telefono 1515