Mentre anche nel XX Municipio è forte il dissenso sulla nuova discarica in località Quadro Alto (leggi qui), una dozzina di chilometri prima, in via Pietro Gentili 32, a Prima Porta, qualcuno ha risolto il problema rifiuti utilizzando il giardino di una casa disabitata. Da tre anni, infatti, al limite di questa strada chiusa, si consuma questo scempio che prima che ambientale possiamo definire civile.
Vecchio laboratorio di un falegname, alla morte dell’artigiano il locale è stato venduto a tre acquirenti che non lo hanno mai utilizzato né, dicono i vicini, “si sono mai visti in giro”.
E così dall’incuria dei compratori e dall’inciviltà di tanti è nata la piccola discarica ad personam. Sì, ad personam, perché pur essendoci i cassonetti a poco più di 100 metri, qualcuno preferisce gettare i propri rifiuti organici in questo angolo di terra, tra i calcinacci del laboratorio abbandonato.
Oppure, visto che è impossibile che un cittadino si trovi di passaggio e getti lì la propria spazzatura, si può ipotizzare che vi si arrivi proprio con l’intento di deturpare per sfregio la casa e con essa l’intera via.
Inoltre gli intervistati ammettono di non aver mai visto persone o automobili “sconosciute” percorrere la strada in direzione della nuova discarica di Prima Porta.
Che chi fa uso improprio di tale giardino lo faccia ingiuriosamente o per pura comodità personale, però, non cambia il risultato dell’operazione.
L’abitazione accanto ha un romantico affaccio spazzatura e condivide con tutte le altre un profumato odore di decomposizione e una salutare esalazione di aria malsana.
Gli abitanti della strada combattono da mesi con l’amministrazione comunale chiedendo di essere liberati da questo supplizio.
Qualcuno, l’abitante della casa più vicina alla discarica e memoria storica della strada, ricorda perfettamente il giorno della prima chiamata alla polizia municipale, era il 18 settembre 2008.
Da allora numerose altre telefonate sono state fatte all’amministrazione ed alle autorità che però, fino ad oggi, non hanno mai dato l’idea di voler prendere “il toro per le corna”.
Il malumore di molti residenti è tangibile tanto che si lasciano andare a conclusioni sconfortate “aspetteranno le prossime elezioni per risolvere il problema!”.
E mentre ci sono cittadini più battaglieri che chiamano, interpellano, organizzano delegazioni, o alzano barricate tra le loro abitazioni e la discarica a cielo aperto, altri si rintanano nelle proprie case e alla richiesta d’appoggio degli “indignati” fanno orecchie da mercante.
Da tre anni queste famiglie, composte anche da anziani e bambini, sono costrette a vivere in preda ai cattivi odori, in un ambiente insalubre sperando quotidianamente che almeno il tempo non giochi loro brutti scherzi.
Ma l’imprevedibilità delle condizioni atmosferiche ha colpito e affondato anche via Pietro Gentili.
Alcuni residenti hanno riferito a VignaClaraBlog.it che durante il nubifragio del 20 ottobre “l’intera zona si è allagata a causa del non azionamento delle idrovore presenti nel vicino depuratore. Malfunzionamento? No, solo perché il custode è andato in pensione e non è stato mai sostituito”.
Così oltre a essere saltati i tombini facendo fuoriuscire l’acqua delle fogne, gli abitanti si sono trovati in strada anche quei rifiuti portati fuori dal cancello della vecchia falegnameria. Come si dice, oltre il danno anche la beffa.
Francesca D’Angelo
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