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Labaro – Incroci stradali tra regole e anarchia

Derattizzazioni e disinfestazioni a Roma

Continuano le indagini di Vignaclarablog.it nel mondo del malcostume automobilistico; sembra sempre più inutile lamentarsi dei nostri disagi quotidiani alla guida quando siamo noi i primi a non rispettare un codice scritto, che è stato creato perché certi atteggiamenti sono risultati deleteri. Le regole non esistono per danneggiare il cittadino, ma perché il cittadino non è riuscito ad autoregolamentarsi ed ha usato dei comportamenti nocivi.

Siamo a Labaro per scoprire che, come altre zone della capitale, non è immune dal malcostume automobilistico e dai problemi di viabilità che intasano le strade; carreggiate strette e incroci coperti, voragini aperte e mai richiuse, manto stradale dissestato, auto parcheggiate in doppia fila e stop non rispettati sono solo il degno proseguo di ciò che si vede appena si accede al quartiere: l’incrocio tra via del Labaro, via Bellagio e via Flaminia e quello tra via del Labaro e via Veietana Vetere.

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Il primissimo punto di accesso a Labaro è regolato da un incrocio a tre vie di cui due vengono dalla medesima direzione mentre la terza è la trafficatissima via Flaminia. Provenendo da Roma quindi, incontriamo in rapidissima successione, prima l’incrocio con via del Labaro, immediatamente dopo, quello con via Bellagio.

Ciò che accade ogni giorno è che coloro che provengono da via Bellagio affiancano le automobili provenienti da via del Labaro bloccando completamente l’accesso a questa strada e impedendo, così, il passaggio alle auto provenienti da via Flaminia. Questa disattenzione di molti non crea difficoltà solo a chi deve entrare a Labaro, ma anche a chi deve proseguire lungo via Flaminia in entrambe le direzioni.

Entrando a Labaro dalla via che porta il nome del quartiere la situazione viaria non migliora. Lungo il lato destro della strada il muro pericolante ha costretto a issare una bassa rete di protezione, mentre sul lato sinistro sfila una coda di auto parcheggiate sino all’incrocio con via Veietana Vetere.
Via del Labaro è percorribile in entrambi i sensi di marcia per 50 metri circa, ma così ristretta permette il passaggio in doppio senso solo a due auto di piccole dimensioni, peccato che lungo quella strada passi anche l’autobus 039.

Il tutto si complica in prossimità dell’incrocio con via Veietana Vetere, qui il parcheggio selvaggio impedisce le manovre ad automobili, autobus, e camion. Non è raro, infatti, restare bloccati lungo via Veietana Vetere in attesa che qualche camion scarichi la sua merce e permetta all’autobus di svoltare o che venga rimossa l’auto lasciata anche in doppia fila.

Inoltre le macchine parcheggiate in divieto creano problemi di svolta poiché limitano la visibilità che ha di via del Labaro chi proviene da via Veietana Vetere il quale è costretto a girare verso destra invadendo la corsia opposta e rischiando un incidente.

Il malcostume alla guida unito ad una viabilità a volte trascurata generano un caos stradale che snerva e rende irascibili tutti, un maggior rispetto delle regole unita ad una maggiore attenzione eviterebbe non solo situazioni di disagio come traffico o incidenti, ma anche quello sgradevole inquinamento acustico creato dai clacson che strombettano il disappunto degli automobilisti.

Forse, nonostante le nostre frenetiche e stressanti giornate, prima di commettere un’infrazione o creare un’orrenda sinfonia con i clacson basterebbe ricordarsi che il più furbo non è chi non rispetta le regole, ma chi le osserva perché in tale modo non recherà danni né ad altri né a se stesso.

Francesca D’Angelo

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5 COMMENTI

  1. Vi ricordate il vigile di quartiere ? Dov’è finito ? A Labaro i vigili non esitono. Un quartiere di 30 mila abitanti Il non rispetto totale delle norme del codice stradale e l’inciviltà degli automobilisti che parcheggiano dove vogliono … Per tutto il resto c’è la giunta Giacomini.

  2. Lei pensa solo alle macchine, ma non ha idea di quanto sia difficile vivere da pedoni quell’incrocio. A questo poi aggiunga che il pedone è un non vedente che, mattina e sera, tutti i giorni dell’anno, percorre a piedi quel tratto per andare a prendere il trenino. Prima o poi ci scappa il morto, e temo che quel morto potrei essere io. Ho scritto anche al Municipio, per segnalare il probleam, ma se ne fregano. Mi domando e vi domando: a quell’incrocio non si potrebbe mettere un cavolo di semaforo?

  3. Signor Francesco, una sua dipartita non farebbe che agevolare il transito dei pedoni, diminuendone il numero. La prego disperatamente,rimanga con noi. Se proprio dovesse succedere, che almeno la veda coinvolto sotto una Suzuki 1870 fuori strada o un Mercedes, una Maserati, una Ferrari ecc. Insomma macchine di un certo valore. Anche le nostre andate senza ritorno, devono avere una loro dignità! A occhi chiusi avrà, forse, occasione di vedere qualche Vigile. Ci provi, almeno.

  4. Diverse le mie segnalazioni al comando della XX evidenziando analoga situazione in Via Fosso del Poggio , e loro fanno quello che possono con le risorse a loro disposizione, Purtroppo e dico purtroppo bisognerebbe tornare ad insegnare educazione civica nelle scuole, ma non ai ragazzi , ma ai loro genitori .

    Enrico

  5. riguardo al problema sopra indicato ,vi racconto cosa mi e’ successo ieri pomeriggio alle ore 17,45.tornando a casa dopo una giornata di lavoro entrando a labaro ho ritrovato la situazione di sempre, cioe’ invivibile per l’intralcio delle macchine parcheggiate selvaggiamente COME SEMPRE. dopo l’ennesima bisticciata, l’ennesimo suono di clacson finalmente arrivo a casa dopo mezz’oa, chiamo i carabinieri, perche’ penso i vigile come al solito non mi rispondono, sperando di trovare dall’altra parte del filo qualc’uno che essendo gia’ a conoscenza del problema condividesse con me quell’attimo di ira, dandomi ragione. ma invece no,al pronto appena ho spiegato la situazione, mi sento rispondere signora visto che lei sta parlando da sola, puo’ anche continuare cosi’ e chiude il telefono.
    non dico altro,chi leggera’ queste righe trarra da solo la conclusione. solo che vergogna.

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