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Cassonetti gialli, la retromarcia di Monsignore

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Ultimi fotogrammi della nota vicenda. Il camion che nell’estate 2010 ha distribuito nelle strade del XX Municipio circa un centinaio di cassonetti gialli per conto della Chiesa Ortodossa Bielorussa Eslava Catholica Apostolica do Rito Bizantino, di cui è vicario monsignor Lucas Rocco Massimo Giacalone, ha innestato la retromarcia. Ripercorrendo a ritroso lo stesso tragitto, uno ad uno i cassonetti vengono ritirati ed accatastati in un deposito di via Flaminia. Non se ne conosce l’uso futuro.

“Il Direttore del Municipio sta per firmare la revoca della concessione. Questi 60, 80, dicono addirittura 100 cassonetti devono sparire dal nostro territorio” ebbe a dire a VignaClaraBlog.it il presidente del XX Municipio, Gianni Giacomini, lo scorso 6 dicembre dopo aver clamorosamente smentito mons. Giacalone che lo stesso giorno, in un’intervista a Fabrizio Peronaci del Corriere della Sera, aveva affermato di sentirsi in regola grazie all’autorizzazione ricevuta dal XX Municipio, anzi che un supplemento di documentazione era stato addirittura consegnato alla segreteria del presidente poche ore prima.

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“E’ tutto falso” fu la risposta di Giacomini affidata a VignaClaraBlog.it spiegando che l’autorizzazione data a Monsignor Giacalone era stata rilasciata “facendo salvi gli eventuali diritti di terzi e fatta salva la revoca per eventuali rilievi degli organi competenti. Se Monsignore ha leso i diritti di altri e visto che è stato pure denunciato dalla polizia provinciale, al XX Municipio non resta che revocargli l’autorizzazione”. Sic et simpliciter. Amen, ci sarebbe da aggiungere.

Perché in un amen, o poco più, è stata formalizzata la revoca della concessione che intima la rimozione dei cassonetti dal suolo pubblico, cosa che sta avvenendo in questi giorni.

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La revoca firmata dal XX Municipio, a onor del vero, va ad aggiungersi alla denuncia “per attività illecita di raccolta e di smaltimento rifiuti a carico di Mons. Giacalone e altre quattro persone” effettuata dalla Polizia Provinciale unitamente al sequestro del magazzino di via Flaminia, dove confluivano gli indumenti usati e dove venivano costruiti i cassonetti.
Parola di Luca Odevaine, comandante e direttore dell’Ufficio Extradipartimentale della polizia provinciale di Roma: fa testo il Messaggero del 5 dicembre 2010.

L’avevamo detto che questa storia non avrebbe avuto una rapida fine e non ci siamo sbagliati. Ci sono voluti quasi tre mesi dal 20 ottobre 2010, giorno in cui per primo VignaClaraBlog.it ha sollevato il velo sulla vicenda, per vedere cassonetto dopo cassonetto tornare in deposito, chiudersi il caso e, una volta tanto, vincere la legalità. Meglio tardi che mai.
Un ite missa est suona bene per chiudere questo ultimo articolo?

Claudio Cafasso

NdR: Chi volesse ripercorrere tutte le tappe della vicenda potrà farlo leggendo i nostri precedenti articoli: clicca qui.

© riproduzione riservata – proprietà EdiWebRoma

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8 COMMENTI

  1. Probabilmente potrà prelevarli su un banchtto di porta portese e portarseli a casa…almeno ipotrà regalarli direttamente…tanto di poveri se ne vedono sol che li si voglia cercare…

    Comunque leggete cosa scriveva il giornale il 20 agosto 2009, in tempi “meno” sospetti….

    http://www.ilgiornale.it/interni/il_racket_business_vestiti_usati/20-08-2009/articolo-id=375181-page=0-comments=1

    Quale sanzione per coloro che uccidono la fiducia e l’affidamento nel terzo, così importanti non solo nel diritto, ma anche e soprattutto nella vita sociale?
    Come può un paese prosperare se ogni suo membro vede nell’altro un impostore, un mentitore, un bugiardo, un vile senza etica?
    A sentir Dante i traditori meritano l’ultimo girone dell’inferno
    Ma la giustizia in questa vita si può avere?
    A proposito,

  2. Veramente e’ appena apparso un nuovo cassonetto giallo all’angolo di via del Podismo, proprio in curva …che non e’ il massimo della sicurezza.
    Forse li stanno solo spostando?

  3. @ daniela
    Quello di via del podismo é un cassonetto autorizzato.
    La posizione in effetti non è delle piú felici in quanto vopre la visuale della curva.

  4. I Cassonetti gialii continuano a fiorire in zona Vigna Clara e dintorni: Non so se sono gli stessi collocati per conto di “Monsignore”, certo è che NON HANNO TARGHE O ISCRIZIONI CHE INDICHINO L’ENTE PREPOSTO ED AUTORIZZATO A RACCOGLIERE ABITI ECC:, ne l’uso che verrà fatto della raccolta. Forse sarà meglio portare in Parrocchia quello che si ritene donare….

  5. I famosi cassonetti gialli sono stati tolti da dove erano stati collocati ma ne sono spuntati altri nelle vie limitrofe e nella via in cui abito (Via Fratelli Durante – tra Olgiata e Isola Farnese) ne è spuntato uno della NEW ORIZONS Onlus. Ho ricercato nelle pubblicazioni precedenti ma la New Orizons non l’ho trovata: eppure ricordo di averne letto il nome da qualche parte. Potrebbe qualcuno farmi sapere se questo è della stessa Organizzazione del fantomatico Giacalone o no?
    Grazie

  6. la new horizons è la cooperativa sociale che gestisce la raccolta dando lavoro a persone svantaggiate e socialmente disagiate…lo fa per conto ama, che lo fa per conto caritas.

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