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AMA al giro di boa

Galvanica Bruni

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L’Ama al giro di boa. Promette maggiore efficienza, servizi migliori e maggiore tempestività. Insomma, un cambio di rotta ed un traguardo, il 31 gennaio 2010. In questa data infatti entrerà in vigore il nuovo modello organizzativo nel quale trova spazio una particolarità: 60 carabinieri in pensione saranno impiegati per sorvegliare e multare chi sporca la città.

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I programmi della riorganizzazione sono stati illustrati ieri in Campidoglio dall’amministratore delegato di Ama, Franco Panzironi, alla presenza del Sindaco Alemanno e dell’assessore all’Ambiente Fabio De Lillo.
“L’organizzazione del nuovo servizio per la raccolta dei rifiuti si baserà sul modello quartiere – ha spiegato De Lillo – riporteremo a Roma il netturbino di quartiere, grazie alla suddivisione della città in 400 aree, piccoli territori in cui ci saranno responsabili e operatori che lavoreranno lì senza andare in giro per la città, con mezzi dedicati solo a quell’area. Ma non basta, ci sarà anche un metodo di controllo con la gestione mista tra personale Ama e l’Associazione dei carabinieri in pensione che andranno a controllare se il territorio è pulito adeguatamente e andranno a sanzionare i cittadini che non faranno il loro dovere”.

Nel corso della conferenza è stato fatto il punto sulla riorganizzazione dei servizi per alcuni versi già in atto. Servizi che vengono erogati sulla base del vecchio contratto di servizio oggi inadeguato a fronteggiare le nuove esigenze della città. Ed è per questo che, pur se fra numerose difficoltà, in attesa del nuovo contratto da sottoscrivere con il Comune, il nuovo management dell’AMA, già da febbraio 2009, ha messo in campo numerose attività sperimentali partendo da una situazione gravemente deficitaria: bassa produttività dei servizi di raccolta, sottoutilizzo delle risorse umane e tecniche, circa 2000 cassonetti al giorno non svuotati, assente l’attività di controllo solo per citare gli aspetti più evidenti.

Ma quali sono le principali attività già avviate o previste a breve dal nuovo management? Innanzitutto è stato studiato ed attuato un nuovo modello di servizio che già coinvolge 11 municipi e che andrà a regime entro gennaio in tutta la città. Il modello è basato sulla semplificazione dei servizi di pulizia in tre tipologie (base/globale/mirato), sull’istituzione di “aree elementari di servizio” (il cosiddetto “spazzino di quartiere”) e su una rigida attività di monitoraggio. Questo modello organizzativo servirà anche ad individuare e stabilire responsabilità univoche sull’erogazione di tutti i servizi sul territorio.
La razionalizzazione ha già consentito di aumentare dell’11% la produttività dei servizi di raccolta. In tema di cassonetti, entro i primi mesi del prossimo anno 8400 contenitori verdi per l’indifferenziato e 8000 bianchi e blu per la raccolta differenziata manderanno in pensione altrettanti cassonetti guasti.
Ma parte fondamentale della riorganizzazione sarà il rinnovamento del parco mezzi con conseguente dismissione di quelli ormai obsoleti. Sono 250 i nuovi mezzi già operativi a cui andranno ad aggiungersene altri 300 entro la fine dell’anno, gli ultimi 150 entro marzo 2010. Tra i nuovi mezzi da segnalare le spazzatrici in grado di effettuare contemporaneamente operazioni di lavaggio stradale e spazzamento. Verranno inoltre introdotte minispazzatrici cabinate in grado di percorrere vicoli particolarmente stretti e 70 minispazzatrici manuali che andranno ad integrare quelle già attive. Prevista anche l’entrata in servizio di 20 spazzatrici alimentate a metano, che saranno operative sulle arterie della grande viabilità.
E per finire, un accenno alla raccolta differenziata che riceverà nuovo impulso dall’espansione del sistema di raccolta “porta a porta” che verrà esteso fino a 790mila abitanti entro il 2013 per raggiungere così l’obiettivo di portare la percentuale della raccolta differenziata di Roma allo stesso livello delle grandi metropoli europee, e cioè fino al 35%.

 

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