Approvata ieri dal Consiglio della Provincia di Roma una mozione per favorire iniziative di sensibilizzazione sulle malattie sessuali e sulla distribuzione di preservativi nelle scuole. Con la mozione il Consiglio chiede al Presidente Zingaretti ed alla Giunta provinciale di impegnarsi a “sostenere campagne d’informazione ed iniziative nelle scuole per sensibilizzare i ragazzi sulle malattie sessualmente trasmettibili e sull’ uso del preservativo” ed in tale ambito “ad installare distributori automatici di preservativi nei licei e nelle universita’”
Sul sito della Provincia di Roma Nicola Zingaretti, recentemente intervistato da VignaClaraBlog, dichiara che “la mozione approvata dal Consiglio impegna l’Amministrazione provinciale a promuovere campagne per la prevenzione dell’Aids e opportunità per gli istituti, che volessero avvalersene, di progetti per l’ informazione sessuale. Rientra in questo ambito il sostegno, agli istituti superiori e alle Università che ne faranno richiesta, di installare distributori di preservativi. Si tratta di un’altra scelta di innovazione dell’ amministrazione provinciale. Credo quindi che l’iniziativa del Consiglio provinciale sia positiva e che si inserisca in un quadro di rafforzamento di un intervento più generale a sostegno delle scuole.”
Poi, per confutare errate interpretazioni, Zingaretti ha invitato tutti “a leggere con attenzione il contenuto della mozione“. Ma nello specifico, nonostante l’invito del Presidente a considerare la mozione nella sua intierezza, ciò che più ha colpito l’opinione pubblica è l’avvento dei distributori di profilattici nei licei che, ricordiamo, saranno liberi di farne richiesta.
Ed oggi il NO del vaticano è stato secco. Il cardinale vicario del Papa Agostino Vallini ha condannato tale ipotesi come un tentativo di “banalizzare nuovamente i temi dell’affettività, della sessualità e dell’educazione giovanile, proprio in un tempo in cui è al centro dell’attenzione di tutti la questione dell’emergenza educativa”. La mozione approvata dal Consiglio provinciale “non può trovare consenso nella comunità ecclesiale di Roma e nelle famiglie cristiane seriamente preoccupate dell’educazione dei loro figli. Sorprende che una simile iniziativa affidata alla scuola possa essere considerata come meritevole di favore in nome della cosiddetta informazione e prevenzione”. Secondo il Cardinale Vallini il solo strumento valido adottabile a riguardo è “l’educazione alla responsabilità delle persone, specialmente dei più giovani, nell’uso della sessualità che è un dono dell’amore di Dio.”
Si comincia a settembre. Incurante, Gianluca Peciola, consigliere provinciale di maggioranza, ha rilasciato oggi una dichiarazione nella quale si afferma che già da settembre si inizierà nelle scuole, insieme alle associazioni che hanno animato la campagna, “a spiegare gli obiettivi della mozione e la possibilità di inserire nei piani formativi interventi di sensibilizzazione rivolti ai ragazzi, insieme alla possibilità di installare i distributori automatici di preservativi.”
Ma qualche ponderata perplessità è stata manifestata in Regione. Di avviso contrario è infatti l’assessore all’Istruzione della Regione Lazio, Silvia Costa (PD) la quale ritiene “discutibile e poco opportuna” l’idea di installare distributori di profilattici all’interno delle istituzioni scolastiche, idea “che corre il rischio di banalizzare la sessualità tra ragazzi e di legittimare un approccio consumistico”.
Diviso il PdL. Si sono espressi a favore due ragguardevoli esponenti: il vice ministro alla Salute Ferruccio Fazio e il responsabile Sanità del Pdl Cesare Cursi. Secondo Fazio, per contrastare l’Aids “tutti i mezzi sono utili” mentre per Cursi l’iniziativa è positiva e “va vista nel contesto della prevenzione”. Contrari alla mozione, in Provincia sono invece Simonelli, capogruppo, che l’ha bollata come un “tentativo di celare l’inerzia della giunta Zingaretti rispetto al a quelle che sono le reali esigenze degli istituti superiori di competenza della Provincia” e Iadicico, presidente della commissione cultura e politiche giovanili, che ha dichiarato che “questa vicenda dei distributori di preservativi nelle scuole sarebbe comica se non avesse l’aria di un’operazione strumentale”. Contraria anche Laura Marsilio, assessore alla Scuola del Comune di Roma, secondo cui “i distributori di preservativi nelle scuole rischiano di dare un messaggio sbagliato e di non raggiungere l’obiettivo”.
Tutto ciò nelle prime 24 ore. Riteniamo che della mozione si parlerà ancora a lungo. (red.)
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C’era da giurarci! Ogni volta che in Italia una pubblica amministrazione mette in campo delle politiche moderne, laiche, che guardano alla realtà senza pregiudizio e che tentano di favorire l’emancipazione (dei giovani, delle donne…) e, allo stesso tempo, di risolvere problemi concreti e gravi… ecco che spunta la “condanna divina”, pregna del peggior oscurantismo.
Quanta ipocrisia nelle parole del cardinal Vallini! Davvero pensa che per combattere l’HIV basti “l’educazione alla responsabilità nell’uso della sessualità”? E che vuol dire, forse castità? A 17-18 anni?? Ma vive sul pianeta Terra o altrove? E che inocoerenza! Da una parte si tutela la vita di una cellula pretendendo di darle dignità umana, dall’altra si vuol negare qualsiasi precauzione, contro la malattia e la morte, agli esseri umani in carne e ossa.
Mi domando poi quanto peso possano avere le indicazioni sulla sessualità e sull’educazione dei figli, che provengono da chi non ha figli e non ha avuto nessuna esperienza sessuale (o almeno così dovrebbe essere). E mi domando a quale titolo il cardinale si senta legittimato a rappresentare il sentire “delle famiglie cristiane seriamente preoccupate dell’educazione dei propri figli”! E’ un’affermazione molto presuntuosa che non tiene conto della differente impostazione di ortodossi, protestanti, evangelici, ecc nonché di quei (tanti) cattolici che hanno un’idea meno “sanzionatoria” e vendicativa di Dio e della religione.
E complimenti a Simonelli, Costa (Assessora all’Istruzione!!) e Iadicico (presidente della commissione cultura e politiche giovanili !!!) per essersi fatti meri portavoce di posizioni integraliste e lontane dagli interessi reali della collettività.
Forse in Iran riusciranno a ridurre l’ingerenza della religione in politica. Qui la strada sembra molto più lunga.
Se solo le alte sfere del Vaticano ascoltassero un po’ di più le voci che si levano dalla base – dai parroci di Scampia e San Luca, ai missionari impegnati in Africa, ad esempio – forse i loro proclami non suonerebbero più così distanti dalla vita quotidiana delle persone e probabilmente le loro parole potrebbero essere davvero di supporto ai tanti che cercano una guida spirituale che li aiuti nelle difficoltà della vita terrena…
bè io sinceramente credo che per la prevenzione sia fondamentale coinvolgere prima di tutto i ragazzi che vanno educati ad assumere comportamenti responsabili…
una bella iniziativa a tal proposito, mi sembra quella del concorso HIVideo, un concorso per ragazzi dai 16 ai 26 anni sulla prevenzione dell’AIDS e delle Malattie Sessualmente Trasmissibili. Basta girare uno spot vodeo o audio sull’argomento e pubblicarlo sul sito hivideo.it!