“Si è riunita per ben due volte la Commissione Sicurezza Urbana, precisamente nel mese di novembre 2008 e ad aprile 2009, per affrontare la questione di totale illegalità, causa di problematiche di ordine abitativo, sociale, edilizio ed ambientale, del Residence di Via Mastrigli. Alla luce di quanto emerso dagli incontri – dichiara Fabrizio Santori, Presidente della Commissione sicurezza urbana del Comune di Roma – abbiamo provveduto ad inviare una nota, datata 27 aprile 2009, al Capo di Gabinetto del Sindaco di Roma e per conoscenza al responsabile dello staff del Sindaco, all’Assessore alle Politiche sociali, all’Assessore all’urbanistica, al Vice Capo di Gabinetto, al Presidente del Municipio XX, al Prefetto Mori ed al Comandante della Polizia Municipale del XX Gruppo per richiedere l’istituzione di un tavolo istituzionale di lavoro per la risoluzione definitiva del caso, ma ad oggi non abbiamo ottenuto ancora risposta. Richieste di intervento sono state indirizzate anche alla Questura di Roma, all’Arma dei Carabinieri ed alla Guardia di Finanza.”
“Nel mese di novembre 2008 – continua Santori – personale della commissione sicurezza si è recato in sopralluogo nel sito in questione, congiuntamente al Nae del XX Gruppo della Polizia Municipale, per accertare le situazioni di criticità legate alla presenza di una discarica nell’area parcheggio ed alla indecorosa vivibilità di extracomunitari in affitto nella struttura, stipati in monolocali in condizioni igieniche a dir poco indecenti. Con l’occasione si era riscontrata la necessità di un sopralluogo congiunto da parte dell’Asl RME, dei vigili del fuoco, della Polizia municipale, nonché dell’autorità giudiziaria per la verifica delle violazioni alle norme di abitabilità, la sussistenza di illeciti nell’affitto degli immobili a persone non in possesso di regolare permesso di soggiorno e l’applicazione di pene severe alla proprietà, come il sequestro dell’immobile stesso. Per la verifica della validità dei permessi di soggiorno degli extracomunitari in affitto nel Residence si è accertato che ad oggi gli abitanti sfuggono facilmente ai controlli, alle notifiche e ad accertamenti di ogni sorta in quanto vivono in più persone all’interno dei monolocali e negli edifici non sono presenti citofoni, né cassette della posta che permettano la loro identificazione.”
“Le generali condizioni igienico-sanitarie dei locali sono apparse precarie, poiché molti appartamenti sono senza finestre e manca il riscaldamento. Fornelli elettrici ed a gas sono ubicati sui ballatoi del Residence, dove vengono preparate le pietanze tra la sporcizia e la promiscuità più completa. Nelle palazzine non sono presenti ascensori e non ci sono zone di fuga. In caso di incendio si rischia un disastro di enormi proporzioni, considerata la densità abitativa registrata. Questo aspetto rende ancor più inabitabile tale area, viste le violazioni ai requisiti edilizi ed alle norme di sicurezza sugli immobili. Considerato, poi, che all’interno del residence si sono verificati anche episodi di accoltellamenti, disturbo della quiete pubblica, alcolismo e prostituzione – conclude Santori – intendiamo portare avanti la battaglia per la riqualificazione e messa in sicurezza dell’area, rendendoci disponibili a collaborare per la risoluzione definitiva del problema.” (red.)
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