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Corradino Mineo a colloquio con VignaClaraBlog

Derattizzazioni e disinfestazioni a Roma

mineo1.jpgCorradino Mineo, direttore di RaiNews24, e’ uno dei volti storici del giornalismo Rai. Da Marzo 2007 da’ “la sveglia” ai telespettatori mattinieri con la rubrica “Il Caffè di Corradino Mineo” in onda ogni giorno dalle 6,20 su Rai News24, sia sul digitale terrestre che su Rai3. In precedenza e’ stato corrispondente da Parigi e da New York. Mineo possiede una vasta esperienza giornalistica dei fatti nazionali ed internazionali. Lo abbiamo incontrato ieri sera a Ponte Milvio, al termine della presentazione di un libro di estrema attualita’.

Rai News 24 è un po’ il modello italiano della CNN statunitense. Quali differenze ha trovato tra il nostro giornalismo e quello USA? Non mi piace mitizzare l’informazione d’oltre Oceano. Certo nessun intervistatore, neppure il piu’ ben disposto nei confronti dell’intervistato, si sognerebbe di non fare la seconda domanda. Insomma se Obama dicesse “voglio puntare su eolico e solare”, anche un giornalista notoriamente ecologista gli chiederebbe “ma quanti posti di lavoro perderemo nel settore petrolifero?”. E poi li’ non c’e’ l’ordine dei giornalisti. Noi vediamo le star, ma dietro c’e’ il lavoro dei producer, preparano le trasmissioni, le interviste, curano la documentazione, sono fior di professionisti, orgogliosi di quel che fanno. Qui da noi molti vogliono soprattutto “metterci la faccia” anche quando c’e’ poco da raccontare.

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Nella Sua esperienza di Direttore di Rai News24 qual’e’ stata l’evoluzione dell’informazione televisiva che proponete? Credo che una “all news” non possa essere un collettore di giornali e programmi (giornalistici) precotti. No, in una all news tutto e’ giornale, anche il giornalista che da’ conto del flash d’agenzia appena battuto. E contemporaneamente tutto e’ approfondimento: ogni notizia deve essere sottoposta al dubbio “questo dice la fonte, sara’ vero? Che c’e’ dietro?”, dar conto delle diverse opinioni, rimandare al lavoro di scavo della propria redazione e delle altre. La struttura del Tg  (lancio del conduttore, mineo5.jpgservizio, lancio, servizio) e’ vecchia persino per il Tg1. Noi vorremmo proporre documenti in diretta (il giuramento di Obama, la conferenza stampa Berlusconi-Sarkozy), interviste in diretta, immagini e inchieste. Vorremmo fare il contrario del Tg che pretende di mettere le mutande al mondo. Basta “messe cantate”. Ma ci vorrebbero piu’ mezzi per le dirette, qualche soldo per le inchieste, un atteggiamento meno rigido (e corporativo) della categoria dei giornalisti.

Quali sono stati i personaggi che piu’ l’hanno interessata tra i tanti che hanno partecipato alla Sua rubrica quotidiana? Tanti. La novita’ degli ultimi mesi e’ che ora c’e’ e si vede in Italia una classe dirigente di destra. Lupi, Quagliarello, Beatrice Lorenzin, se volete dei nomi. Tutto costretto dalla coppia mediatica berlusconismo-anti berlusconismo. Ma se si scava un po’ le posizioni sono molto meno ovvie (e stantie) di quanto non appaiano dalla nota politica delle 20.

Cosa ritiene che sia cambiato nelle abitudini dei telespettatori con l’avvento del digitale terrestre?  Ancora poco. Qualcosa si comincia a vedere in Sardegna, la bella sorpresa della rete creata (senza un soldo) da Carlo Freccero. In futuro scenderanno gli ascolti delle sei principali reti (e diminuira’ un po’ il fatturato pubblicitario). Mediaset (se capisco bene) si sta orientando a usare il digitale terrestre per rimpiazzare una parte degli introiti pubblicitari con la vendita di calcio e film (in concorrenza con Sky). E la Rai? Trasformera’ (spendendo un po’ di quattrini) Rainews24 in un vera, grande, All News? Costruira’ canali tematici sfruttando appieno il suo straordinario repertorio? Costruira’ un modello produttivo più agile e meno costoso?

Col passaggio di Fiorello a Sky pensa si possa interrompere il duopolio televisivo Rai-Mediaset? Il duopolio non c’e’ più, ma l’oligopolio resta dietro l’angolo. Rai e Mediaset hanno l’interesse comune di sviluppare il digitale terrestre (contro Sky) e stanno costruendo una piattaforma satellitare comune. Forse potrebbero ritirarsi dalla piattaforma Sky. Ma il punto e’ un altro. Ci vorrebbero almeno un altro paio di aziende (e invece Telecom sembra volersi ritirare da “la7”). Ci vorrebbe un mercato, giornalisti che passano da una testata all’altra. Mentre rischiamo di lasciare in panchina anche autentici fuori classe come Enrico Mentana.

Direttore, cosa ne pensa dell’attuale situazione economica italiana nel contesto dell’attuale crisi mondiale?  Berlusconi conosce bene l’Italia che ha i mineo2.jpgsoldi, quella che un tempo investiva in Bot e poi nel mattone. Sa che quest’Italia non sta troppo male. Su questo ha ragione. C’e’ un’ Italia che, forse proprio per la sua pigrizia, per non aver scommesso née’sull’imprenditoria e nemmeno sui prodotti derivati,  e’ stata finora meno toccata. Ha invece torto, il presidente del consiglio, quando sembra sottovalutare il disastro che si sta producendo  in certi settori industriali, la crisi terribile di chi contava su un lavoro precario. In generale ci vorrebbe una politica che guardi oltre l’emergenza: la crisi e’ un’occasione per superare le storture che l’hanno provocata, le eccessive disuguaglianze sociali, la poverta’ della ricerca e dell’innovazione. E’ in questa direzione che ci stiamo muovendo?

A seguito dell’animata discussione in corso sulla situazione bancaria Lei ritiene che siamo veramente fuori pericolo? Non credo. Fra l’altro non ho capito quanto le amministrazioni locali si siano impelagate con i prodotti derivati (ne ha parlato quasi solo Milena Gabanelli con “Report”). Potremmo ancora avere qualche brutta sorpresa.

Secondo Lei perché molte volte la politica da noi appare cosi’ lontana, distante dai cittadini preoccupati per le grandi questioni che stanno loro a cuore: occupazione, sicurezza, testamento biologico, Costituzione, per citare le piu’ importanti sul tappeto? Perche’ la famosa seconda repubblica si e’ rivelata un imbroglio. Abbiamo avuto collegi uninominali, l’elezione diretta dei sindaci e dei governatori, leggi proporzionali con sbarramento e senza preferenze, partiti a vocazione “maggioritaria”. Ma la classe dirigente del centro sinistra e’ rimasta la stessa di 40 anni fa; quella di centro destra dipende ancora troppo dalla figura del  suo traghettatore, che e’ anche l’uomo più ricco d’Italia, l’uomo che ha piu’ influenza sul sistema dell’informazione, un signore che ha vinto tutto e che talvolta si mostra insofferente.
Alessandra Stoppini

La nostra Scheda:  Corradino Mineo e’ nato a Partanna (TP) il 1 Gennaio 1950. Si e’ laureato in Filosofia  e poi in Giornalismo a Palermo. Ha lavorato mineo4.jpginizialmente al quotidiano “Il Manifesto” per poi entrare nella redazione del TG3, di cui diventa Caporedattore, e in seguito, Vicedirettore. E’ stato Corrispondente Rai a Parigi (1995-2003) e a New York (2003-2006). Dal Novembre 2006 e’ Direttore di Rai News 24 e da Marzo 2007 cura in particolare la rubrica “Il Caffè di Corradino Mineo”, contenitore di informazione, attualita’, cultura e costume che si propone di approfondire e analizzare i fatti di cronaca e attualita’ del mondo contemporaneo in cui gli avvenimenti, anche politici, sono interpretabili non solo a livello nazionale ma anche con una dimensione internazionale.

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4 COMMENTI

  1. Punto la sveglia in attesa del Caffè di C. Mineo. La sua conduzione garbata, rispettosa dell’interlocutore, anche quando questi sia politicamente un avversario, me lo fa preferire tra tanti giornalisti. C’è tuttavia una domanda che vorrei rivolgergli, aspettando con ansia una risposta garbata, rispettosa ecc. Ma che cosa ci fa in Rai Nws 24 la signora Emanuela Falcetti che davvero non sappiamo come possa continuare vergognosamente e rubare tempo prezioso agli ascoltatori che non ricevono alcuna istruzione che non sia del tipo di quelle che gioiosamente fornisce l’ottima Luciana Littizzetto a proposito di sesso et similia? Non mi faccia pensare che la sig.ra sia una raccomandata di ferro! Se così non fosse, per favore, la mandi ad esprimere rispettabili opinioni ad Italia sul due, piuttosto che all’Arena di Giletti. Per Favore, sig. Mineo!!!!!!!!!!!!!!! Luciana Moalli

  2. Sono un modesto pubblicista della Campania-Napoli e ti seguo tutte le mattine perchè con grande professionalità conduci questa trasmissione nonostante la tua collega Emanuela Falcetti , continuamente in eruzione, persevera in quesi suoi dialoghi all’infinito come se fosse un ducetto a capo di una monarchia senza sudditi. Ma chi la scioglie tutte le mattine? Eppure è una brava mamma e dovrebbe contenersi nei suoi continui discorsi con interlocutori autorevoli e validissimi che danno il loro contributo agli argomenti impegnativi del giorno. Un augurio ad entrambi affinchè possiate continuare a migliorare professionalmente ed a raggiungere qualche traguardo anche politico, visto che le donne latitano nella sinistra. E chissà che la Falcetti non possa emulare in Europa Lilli Gruber?

  3. Vivo in Tunisia da diversi anni per lavoro,ogni mattina seguo il suo TG, la ringrazio per la sua rispettosita’ nei confronti delle notizie date e per il rispetto che si avverte a pelle che Lei ha per i suoi telespettatori. Per me e’ un momento bello della mia giornata. Continui cosi’. Cordialita’

  4. Corradino Mineo è siciliano e per l’età che ha credo conosca bene o dovrebbe conoscere i fatti che hanno riguardatola procura di palermo nei primi anni 90. Dunqu c’è un sindacalista Storico della FINCANTIERI di Palermo (radiato dal sindacato..invece di esserne sostenuto nella sua lotta alla mafia….) che chiede da anni di essere ascoltato dalla commissione antimafia. Ha scritto lettere che fanno tremare sia a Salvo Borsellino http://blog.libero.it/lavocedimegaride/7856396.html
    che al Giudice Caselli, http://agnesepozzi.splinder.com/post/21665784/LA+LETTERA+MORTA+DI+GIOACCHINO il cui silenzio, assordante, in merito fa riflettere dolorosamente sulle responsabilità della Procura di Palermo in quegli anni sulla morte di Borsellino.
    Gioacchino Basile, accusa il procuratore Teresi per aver ARCHIVIATO, a cadavere di Borsellino ancora caldo (il 21 luglio del 92) l’inchiesta su intreccio mafia e grandi appalti. Chiede disperatamente di essere convocato dalla commissione antimafia e stiamo facendo una raccolta firme su http://www.petitiononline.com/nov2009/petition.html
    E’ vergognoso che un cittadino debba PIETIRE di fare solo il suo dovere…
    Come mai la stampa, e giornalisti come Mineo (siciliano) non si dedicano a questi fatti gravissimi che offendono l’Italia e la democrazia piuttosto che continuare a magnetizzare quasi tutta l’attenzione su Berlusconi? Ci sono fatti gravissimi che dovrebbero essere oggetto d’inchieste serie e non solo giudiziarie

    …ma il DNA giornalistico è molto molto malato, anche quello e soprattutto quello D.O.C.

    Agnesina Pozzi

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