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La Giustiniana: ecco cosa non va

Galvanica Bruni

giustiniana.jpgRilanciamo una lettera inviata da un residente della Giustiniana al quotidiano Il Messaggero in merito alla situazione di diffuso degrado di questa ampia porzione del territorio del XX Municipio.
“Gentili signori, sono un cittadino del XX Municipio e in questa veste avverto non solo il diritto, ma anche il dovere di dire la mia sul degrado che ho sotto gli occhi tutti i giorni. C’è molto da fare e non voglio far perdere tempo a nessuno. Per questo, mi permetterò di escludere i convenevoli ed esprimermi, per così dire, in “pillole”. Ecco cosa non va:

– Che la via Giustiniana sia bloccata da oltre due mesi da una piccola frana, inficiando ancor di più una viabilità di zona già critica. Che aspettiamo ad investire una squadra di spalatori dell’ordine di sgombrare la via e ripristinare la circolazione?

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– Che la segnaletica orizzontale sia invisibile. In particolar modo, le strisce pedonali sono semicancellate quasi ovunque, in zona Giustiniana come in molte altre zone di Roma, rendendo l’attraversamento stradale, specie di notte, più pericoloso di quello del “viale dei cecchini” di Sarajevo

– Che il cassonetto bianco AMA della raccolta differenziata della carta situato sul marciapiede della carreggiata direzione Nord sulla via Cassia, all’angolo di via Italo Piccagli, sia stato rimosso da più di due mesi e, nonostante le ripetute telefonate e l’apertura di un reclamo (numero 1226667), l’AMA non abbia ancora provveduto alla sua sostituzione.

– Che non sia stato completato il rifacimento dei marciapiedi della zona, in molti punti ancora dissestati, che mettono a rischio la sicurezza di anziani e bambini che li percorrono

– Che non si provveda alla riasfaltatura della via Cassia nel tratto fuori GRA, in molti punti rovinata ai limiti dell’agibilità

– Che non sia stata fatta chiarezza, anche a mezzo degli organi di stampa, circa tempi e modi della sistemazione definitiva dello svincolo del GRA della Cassia, la cui inaugurazione più volte rimandata di anni interi si coniuga con il sospetto dei residenti che il “quadrifoglio” che alleggerirebbe l’imbuto di traffico verso Roma delle ore di punta non sia nemmeno previsto dal progetto…

– Che non si provveda in tempi brevissimi ad un piano strutturato di viabilità di zona per l’asse della via Cassia che, prima ancora di pensare a nuove strade (prima fra tutte quella di “fondo valle” tra via di Grottarossa e via Pirzio Biroli) provveda alla sistemazione, asfaltatura e apertura di quante, già esistenti, potrebbero costituire varianti della Cassia, alleggerendone la congestione (asfaltatura via Veientana, tra via della Giustiniana e via di Grottarossa altezza San Filippo Apostolo; apertura dello svincolo GRA Ospedale Sant’Andrea con accesso libero su via di Grottarossa da realizzare con pochi metri d’asfalto a fianco dell’ospedale; riapertura al traffico di transito di via Gherardini tra via Trionfale e via Cassia; asfaltatura della strada sterrata che collega via Veientana a via di Grottarossa all’altezza di via della Crescenza, ecc.). Ovvio che i residenti di ciascuna strada interessata oppongano resistenza all’aumento del traffico sotto casa. La verità è però che se si aprissero più alternative per tutti, si finirebbe per sacrificare solo un poco l’interesse di pochi residenti sull’altare di quello di decine di migliaia di persone che percorrono la Cassia tutti i giorni.

– Che ci siano carcasse di auto abbandonate qua e là da più di un anno senza che nessuno si sia curato di farle rimuovere (le ho segnalate ai Vigili ma pretendere che si creda che nessun agente delle Forze dell’Ordine le abbia notate e sentito il dovere di segnalarle è sfidare l’intelligenza di chi scrive e di chi legge…). Tre esempi: Un’Opel Corsa azzurra sulla Cassia, appena superato lo svincolo del GRA, dal lato della careggiata Nord; una Fiat Uno e un’Alfa Romeo 156 abbandonate sul piazzale della Stazione de La Giustiniana

Al di là delle promesse, mi pare estremamente importante che l’amministrazione fornisca risposte concrete, immediatamente percepite da chi vive la città ogni giorno, a partire dalle piccole cose (non si può tenere chiusa una strada per mesi per una piccola frana, far finta di non vedere le auto ridotte a carcasse o ignorare un reclamo per un cassonetto che sparisce nel nulla…).
I residenti di Zona hanno sopportato in silenzio le angherie di chi in passato ha concesso permessi edilizi a pioggia, senza pensare prima all’urbanizzazione e alle opere pubbliche, reagendo con un segnale di forte cambiamento, dato in occasione delle ultime elezioni. C’è bisogno di amministratori che pensano concretamente alla cosa pubblica e lo dimostrano nei fatti, al di là del presenzialismo e dei proclami che hanno reso famigerati certi nomi del passato. In modo, e non è poco di questi tempi, da servire i cittadini come sarebbe loro compito istituzionale, e di lasciare un’eredità che li faccia ricordare con un sorriso, e non con una maledizione a denti stretti, come capita oggi a chi li ha preceduti.
Spero di non aver rubato a lor signori troppo del tempo prezioso che vorranno invece dedicare con cortesissima urgenza, ciascuno nell’ambito del suo ruolo, al (tanto) lavoro da svolgere a beneficio della comunità cittadina. E conto di aver seminato, con questa nota, qualche utile spunto per cominciare bene l’anno appena iniziato. In attesa di un riscontro nei fatti, oltre che nelle parole, vi saluto cordialmente e vi auguro buon anno e buon lavoro. firmato Marco Modugno” (fonte Il Messaggero.it )

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1 commento

  1. Caro concittadino Marco Modugno,
    I problemi di Via della Giustiniana sono gli stessi problemi di tutta l’Italia. La prima Repubblica ci ha lasciato un debito pubblico abnorme ed una pubblica amministrazione numericamente insostenibile ed estremamente vorace. La seconda Repubblica invece di risolvere i problemi lasciati in eredità dalla prima Repubblica ci ha regalato la globalizzazione, l’euro e l’immigrazione oltre ad ever abbandonto il Paese in mano della malavita organizzata. Avete osservato che in Italia in un anno forse non muore nessun poliziotto o carabiniere nell’esercizio del loro dovere ed invece muoiono 200-330 operai mentre fanno semplicemente il loro lavoro? Non sembra incredibile è più pericoloso lavorare come operaio che combattere la malavita!!. Complimenti! Neppure impegnadosi si poteva fare di peggio. La soluzione? Non credo che i metodi cosidetti democratici che non consentono un reale rinnovamento della classe politica incollata sulle loro poltrone possano fare qualcosa. Non ci resta, se ne abbiamo il coraggio, che applicare il metodo utilizzato in Francia circa 230 anni or sono a Place de la Concorde, a quei tempi era la piazza dedicata alla rivoluzione e si chiamava Place de la Révolution dove i problemi causati da Luigi XIV, Ligi XV e Luigi XVI e dalla Corte Regale che avevano affamato la Francia (come oggi gli amministratori pubblici italiani stanno affamando l’Italia: pensate solo ai senatori a vita che dobbiamo mantenere fino alla loro morte!!) sono stati risolti da Madame La Guillotine. Pertanto, tanti auguri per Via della Giustiniana. Scommettiamo che tra 10 anni ci sarà un’altra persona che scriverà indignata uno articolo analogo su questa via ? Io sono sicuro! Perché in Italia se non interviene Madame La Guillotine non cambierà niente.

    Ing. Antonio Scalera

    Cell 329 129 5610

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