Presentata una nuova proposta per una struttura più leggera. Piacerà a chi osteggiava l’invadenza del precedente progetto ?
“Tutto è bene quel che finisce bene” verrebbe da dire al termine di una vicenda che in certi momenti ha rasentato il grottesco. L’incontro di ieri ha visto sedersi allo stesso tavolo per il Comune, il sindaco Alemanno, il delegato e consulente per lo sport Cochi e Capua; per il nuoto Malagò ed il presidente della Federazione Barelli; per il tennis il presidente Binaghi e Nicola Pietrangeli; per il Coni il presidente Petrucci, il segretario generale Pagnozzi ed il direttore della Spa Albanese. Insomma erano presenti le maggiori autorità per mettere fine ad una questione che, portata alle lunghe, rischiava di mettere realmente in pericolo il futuro degli Internazionali d’Italia di Tennis e i Mondiali di Nuoto del 2009.
La soluzione, relativamente al progetto del Campo Centrale, presentata dal commissario governativo per i Mondiali di Nuoto, Claudio Rinaldi, prevede una struttura più leggera, “meno impattante e meno costosa”, come hanno tenuto a precisare Cochi e Capua.
L’altezza dovrebbe essere compresa tra i 10 ed i 14 metri, con una copertura simile a quella dello Stadio Olimpico, che potrebbe anche diventare totale (magari per gli eventi indoor), con uno stile e con delle linee che ricordino l’architettura di Pierluigi Nervi. Il costo previsto passerebbe dai 30 milioni del precedente progetto, bocciato dall’attuale Giunta Comunale, ad una cifra compresa tra i 14 ed i 18 milioni. La nuova struttura dovrebbe rispondere alle specifiche richieste riguardanti la capienza (10500 i posti richiesti dall’Atp) e la copertura.
La parola passa adesso alla Coni Servizi. Lunedì pomeriggio le parti in causa si aggiorneranno. Petrucci, dal canto suo, ha tenuto a precisare che “avremo tempo fino a lunedì per riflettere, ma di certo non entreremo in conflitto con il Comune. Studieremo questo secondo progetto e decideremo.”
L’incontro di ieri è comunque servito per stemperare la tensione che aveva superato i livelli di guardia nelle ultime settimane, quando era stata ventilata la possibilità di trasferire lo stadio del tennis in altri siti. Si era parlato apertamente di portare il torneo a Tor di Quinto con l’onorevole di AN, Fabio Rampelli che ne aveva commissionato addirittura uno studio. Alla fine è prevalso il buon senso e la consapevolezza di quanto sia inscinbile il connubio tra gli Internazionali d’Italia ed il Foro Italico.
Adesso si tratta di lavorare contro il tempo per far sì che sia tutto pronto per i primi di maggio. Basteranno i 3 turni lavorativi di cui si parlava a maggio, quando si era già abbastanza indietro con i lavori ? (testo di Giorgio Spalluto, fonte Ubitennis)
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ciao volevo dire che un torneo di prestigio come gli internazionali d’italia ha bisogno di un grande stadio. secondo me politici e organizzatori devono fare uno sforzo per far si che il torneo si svolga in una grande cornice come quella del foro italico luogo secondo me unico per il tennis che nessun’altro ha la fortuna di avere.