Home AMBIENTE Ponte Milvio – la febbre del sabato sera

Ponte Milvio – la febbre del sabato sera

Derattizzazioni e disinfestazioni a Roma

Sandro Bari, Presidente del Comitato per il Tevere, ci invia un breve resoconto di una desolante ispezione condotta sopra e sotto Ponte Milvio di domenica mattina, a valle del sabato notte nel quale la febbre dell’inciviltà sembra contagiare indistintamente i frequentatori del Ponte.

“Stamattina mi sono recato con gli operatori di una TV locale per effettuare alcune riprese di Ponte Milvio e della banchina, alla scopo di illustrare con un servizio televisivo i progetti del Comitato per il Tevere, e la prima visione che ci è apparsa è stata quella dei resti della notte del Sabato. Quattro operatori dell’AMA, uno dei quali alla macchina rotoaspirante, lavoravano da ore sotto un sole ardente per cercare di ripulire l’osceno teatro della gozzoviglia della notte trascorsa. Un tappeto ininterrotto di vetri rotti, bottiglie spaccate e birra ancora a seccarsi al sole, oltre a tutta l’immondizia immaginabile
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La macchina dell’AMA riesce faticosamente ad aspirare i vetri tra i sampietrini ma si corre il rischio che questi stessi vengano rimossi. Gli operatori che hanno il gramo compito di spazzare i cocci e radunarli, ci dicono sconsolati che di norma è molto peggio di così, perché molti di questi “giovani bene” sono già in vacanza.

Non insisto sui lucchetti e sulle scritte in ogni dove, segnale della vacuità cerebrale degli autori. Ma il fatto è che sotto, sulla banchina, chi pulisce? La maggior parte delle bottiglie viene lanciata ad infrangersi sui sampietrini sottostanti. E lì è un tappeto perenne, e non solo di bottiglie, ma anche di siringhe. Quando si vieterà la vendita delle bottiglie di vetro a questa gente? Quando si effettuerà un servizio di sorveglianza per salvare il salvabile ?

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Saliamo poi sulla pista ciclabile, su quello che in un nostro progetto dovrebbe diventare il “Belvedere”, e ci assale un lezzo insopportabile, perché quel muro viene usato come orinatoio dai nostri baldi giovani intrisi di birra, e le tracce alle 11 sotto il sole cocente sono ancora lì, a portata di occhi e di naso di tutti: quello che si vede e che si sente è talmente osceno che le foto non possono renderlo.

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E’ avvilente sognare iniziative culturali o ambientali sul Fiume o sul nostro storico Ponte: per chi farle, per chi sprecare tempo, fatica, impegno, per chi immaginare di rendere bella questa zona che tutti potrebbero invidiarci? Per quelli che dimostrano questo grado di inciviltà, per quelli che il sabato sera sembrano contagiati  da questa febbre distruttiva ? Ad amare Ponte Milvio son rimasti in pochi, pochi folli come noi.

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 Fra questi – unica nota piacevole di una domenica mattina caldissima e amara – un vecchio canoista che risale il fiume superando le rapide di Ponte Milvio, e un uomo che fa il bagno, sì, fa il bagno, proprio lì dove abbiamo spesso immortalato un airone cinerino, impavido nidificatore in mezzo alla “civiltà” dell’uomo. Che magra consolazione.” (testo e foto di Sandro Bari)

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