Home ATTUALITÀ E se Roma fosse tutta un Consorzio?

E se Roma fosse tutta un Consorzio?

Galvanica Bruni

A Roma, i residenti in un Consorzio Stradale sono visti sempre come gli abitanti dell’isola-che-non-c’è di Peter Pan. Le loro strade sono pulite, i lampioni accesi, mai una buca, la segnaletica sempre visibile, le strisce pedonali al posto giusto, non un cartellone abusivo. E partecipano pure alle decisioni. E’ un modello di gestione che funziona, ed anche bene. E se Roma fosse tutta un Consorzio?

I consorzi stradali obbligatori traggono origine da un dispositivo quasi centenario. E’ infatti il Decreto Legge Luogotenenziale del 1° settembre 1918, n. 1446, a stabilire, al primo articolo, che “Gli utenti delle strade vicinali, anche se non soggette a pubblico transito, possono costituirsi in Consorzio per la manutenzione e la sistemazione o ricostruzione di esse”.
Decreto che, pur risalente alla fine della prima guerra mondiale, non ha perso una sola riga di attualità tant’è che è stato più volte richiamato e confermato da successive disposizioni di legge come il Nuovo Codice della Strada ed il Codice sugli appalti pubblici, tanto per citarne due.

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I Consorzi Stradali obbligatori, alle cui spese il Comune in cui si trovano ha l’obbligo di partecipare al bilancio in una misura che va dal 20 al 50%, si occupano quindi della gestione delle strade di loro competenza. Dall’asfaltatura alla messa in sicurezza dei marciapiedi, dai cordoli alla segnaletica, dall’illuminazione al verde ed ai giardini.
Un specie di super condominio dove a fronte di una modesta quota annua i residenti ricevono una serie di servizi che migliorano la vivibilità dei loro quartieri ed alle cui scelte partecipano tramite lo strumento dell’assemblea.

Quartieri autogestiti dunque, che rappresentano un esempio di vero decentramento amministrativo partecipato.

Due le tipologie

Esistono due tipi di Consorzi: Il Consorzio Stradale Notarile ed il Consorzio Stradale Obbligatorio.
La differenza fra i due sta nel fatto che il Consorzio Stradale Notarile, detto anche Condominio Orizzontale, viene costituito tramite un atto notarile ed allo stesso si aderisce su base volontaria presentandosi davanti al notaio all’atto della costituzione. Esso impegna quindi i soli aderenti ed il Comune non ha l’obbligo di partecipare al bilancio.

A Roma sono circa 9mila le strade private aperte al pubblico transito abbandonate a se stesse che potrebbero, anzi dovrebbero per la legge 126/1958, essere costituite in Consorzio Stradale; o, se di prevalente interesse pubblico, acquisite al patrimonio comunale.

Il Consorzio Obbligatorio viene invece costituito, sulla base del predetto Decreto Legge 1446/18, attraverso una delibera del Comune di competenza. A chiederlo, qualora non provveda d’Ufficio il Comune, deve essere almeno un terzo dei residenti ed una volta costituito vincola tutti i proprietari delle abitazioni comprese nel territorio consortile. E’ quindi un ente pubblico a tutti gli effetti e, come detto, al bilancio dello stesso partecipa anche il Comune.

I consorzi stradali obbligatori a Roma ed a Roma Nord

A Roma esistono circa 9mila strade private delle quali solo una cinquantina comprese in un totale di 40 Consorzi obbligatori i quali si estendono su 1000 ettari, poco meno dell’1% del territorio della Capitale.

A Roma Nord i Consorzi obbligatori sono 6, il più importante ed esteso è quello di Via Cortina ‘Ampezzo . Comprendono circa 13mila unità immobiliari per un totale di 36mila residenti, pari  poco più del 22% dei cittadini del XX Municipio. Si estendono per circa 200 ettari, pari più o meno all’1% del territorio dello stesso Municipio.

Difficile dire quale sia la superficie media. Nella Capitale esistono consorzi molto grandi come l’AXA, nei pressi di Acilia o come quelli che costituiscono l’intero Quartiere della Massimina sull’Aurelia, e consorzi composti da una sola strada come quelli di Via Arrivabene, a Vigna Clara, e Via Inviolatella Borghese sulla Cassia.

Il rapporto con il Comune di Roma

Fino a qualche anno fa esisteva in Comune una struttura unica chiamata “Servizi Consorzi Stradali” presso il Dipartimento della Mobilità. Poi, con il decentramento amministrativo la responsabilità di interfacciare i Consorzi Obbligatori è passata ai Municipi di competenza.

La quota di partecipazione e quindi la contribuzione del Comune a ciascun Consorzio varia da un 20 ad un 50% ed è stabilita dalla legge e disciplinata nello statuto.
“Ultimamente il Campidoglio per problemi e procedure interne sta ritardando la corresponsione dei contributi mettendo in difficoltà le casse dei consorzi con il rischio per i consorziati di dover mettere le mani al portafoglio piuttosto che assistere ad una riduzione della qualità e della quantità dei servizi”.

Il consorzio, come abbiamo detto, si sostituisce alle normali funzioni che spetterebbero al comune in termini di manutenzione della sede stradale e di tutti i servizi che gravitano intorno alla stessa. Parliamo della pulizia delle strade e dei marciapiedi, dell’illuminazione, della disinfestazione, della gestione del verde, delle fognature fino ad arrivare al posizionamento dei cassonetti od alla apertura di una qualsiasi attività commerciale nell’ambito della sede stradale in gestione, come ad esempio un fioraio, una cabina telefonica, ecc..
Non dimentichiamoci infatti che, trattandosi di suolo privato, è il Consorzio che fornisce l’approvazione o il dissenso su di una richiesta di occupazione di suolo pubblico.

Insomma, un’interfaccia unica verso ACEA, AMA, Comune, Municipio in grado di esprimere compiutamente le esigenze del territorio gestito avendone piena contezza tramite il filo diretto esistente con i consorziati.

Un esempio per tutti. In via Cortina D’Ampezzo e strade adiacenti non ci sono cartelloni pubblicitari. Un risultato ottenuto dopo grandi sforzi dall’ex presidente del Consorzio che, basandosi sul fatto che il suolo consortile è privato, riuscì a far togliere tutti gli impianti pubblicitari e ad evitare che ne venissero installati di nuovi. Strade libere e non deturpate, vi par poco?

Il rapporto Consorzio consorziati

In non meno del 90% dei casi chi vive in un consorzio è soddisfatto. E’ vero che paga un tot l’anno per esserlo, ma, a dispetto di quanto di norma accade con la pubblica amministrazione locale, le riposte alle richieste sono sempre tempestive, la cura e la manutenzione sono ai massimi livelli ed il rapporto con la struttura dirigenziale ed operativa del Consorzio è immediata e quasi a livello personale. Non dimentichiamolo, il Presidente ed i consiglieri del consorzio risiedono nello stesso e sono quindi i primi a volerlo far funzionare e bene.
In conclusione vantaggi funzionali quali risposte veloci ed efficienti alle esigenze dei residenti e vantaggi patrimoniali dovuti all’aumento del valore degli immobili.

Il tot da pagare? Circa 130 euro l’anno per una unità immobiliare standard (circa 100 mq). Attenzione, questo è un valore puramente esemplificativo perché il calcolo reale prende in considerazione diversi parametri quali la superficie quadra, la lunghezza del fronte strada, il numero dei vani, i millesimi condominiali combinandoli fra di loro.

La nostra provocazione

E se Roma fosse tutta un consorzio, od al massimo un insieme di consorzi?

Senza nulla togliere alla più o meno valenza dei Municipi, primo livello del governo di prossimità, forse i romani che non vivono nell’isola-che-non-c’è riuscirebbero a non sentirsi cittadini di serie B stante il degrado, le strade dissestate e sporche, i cassonetti stracolmi e rovesciati a terra, il verde abbandonato, cartellopoli, fenomeni questi che affliggono le strade dell’isola che purtroppo c’è.

Esempi di comuni virtuosi vicino a Roma non mancano, come Olevano Romano o Viterbo. Nella capitale della Tuscia, ad esempio, in soli 6 anni tutte le strade dell’hinterland cittadino sono state trasferite a consorzi privati. Contento l’assessore al bilancio del Comune, che ha visto ridursi di molto le spese di manutenzione stradale, soddisfatti i cittadini che hanno più servizi di qualità partecipando in modo diretto alla gestione del loro territorio.

Quartieri autogestiti come balzo in avanti sulla via del decentramento amministrativo partecipato? Una provocazione certo. Ma neanche tanto, in un periodo in cui in Campidoglio si discute di accorpamento di Municipi e di maggiori deleghe verso il basso.

Risponde la politica

Particolarmente attento alla realtà dei Consorzi di Roma è Ludovico Todini, consigliere PdL dell’Assemblea di Roma Capitale. Suo è l’emendamento approvato dal Consiglio Comunale a Luglio 2010 grazie al quale ai Consorzi obbligatori è stata applicata una riduzione del 2,5% della tassa TaRi in quanto lo spazzamento delle strade avviene già a loro spese, e sua è la proposta, approvata, di aumentare a bilancio 2011 lo stanziamento per i Consorzi da 1,8 a 2,3 milioni.

Gli abbiamo chiesto se la nostra era solo una provocazione e lui ci ha risposto così:”I consorzi stradali sono un esempio di saggezza, di buona gestione, di razionalizzazione di spesa e, al contempo, garanzia di efficienza sotto l’immediato controllo dei cittadini. Magari Roma fosse tutta un Consorzio Stradale!”

“L’Amministrazione Comunale spenderebbe meno e i servizi primari sarebbero garantiti con puntualità. Nulla sarebbe tolto alle prerogative di indirizzo e controllo dell’organo politico perchè su un piano più ampio, i Consorzi sarebbero interlocutori ma non ostacolo. Il compito di decidere rimarrebbe in capo agli amministratori. Certo – conclude Todini – occorrerebbe modulare un regolamento snello nelle procedure e preciso nei compiti, proprio per non confondere il profilo consortile e quello politico – amministrativo.”

Fabrizio Azzali

© riproduzione riservata – proprietà EdiWebRoma


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9 COMMENTI

  1. Io ci abito in un consorzio: il consorzio case e campi all’incrocio tra via Cassia e via Trionfale; e mi pare tutta una cosa assurda, ma veramente assurda. Fogne e depuratore ce le siamo dovute pagare da soli a carissimo prezzo, mentre agli altri cittadini, che NON pagano certo più tasse di noi, fogne e depuratore li hanno fatti gratis! Per “vendetta” il consorzio ha bloccato una strada che sarebbe utilissima per decongestionare il perenne nodo gordiano del traffico della zona.
    per concludere direi che i consorzi sono l’espressione di una città disgregata in cui tutti sono ripiegati sul proprio interesse particolare e non hanno una visione d’insieme.

  2. @ Francesco
    Evidentemente ci sono consorzi che funzionano ed altri che non funzionano.
    Quello che non riesco a capire è la vendetta. La vendetta di chi e verso cosa?
    Se un consorzio è privato le fogne e le strade se le deve costruire da solo.

  3. …e infatti le fogne me le sono pagate da solo (e mi hanno pure un po’ fregato). Più che altro non capisco che senso abbia il consorzio privato. Che mi rappresenta un pezzo di quartiere privatizzato? Ma secondo voi nelle città di Francia ed Alemagna (Germania) esistono quartieri privati? Semplicemente chi fa i milioni edificando segue un progetto urbanistico ben pensato, contribuisce agli oneri di urbanizzazione ecc. ecc.
    Altra cosa FONDAMENTALE, c’è la compensazione dei profitti: non è che i terreni di qualcuno diventano miracolosamente edificabili e quello fa i miliardi mentre i terreni del vicino restano a verde pubblico e se la rende in saccoccia. No, i profitti si compensano ragionevolmente.
    Comunque, per quanto mi riguarda, non l’ho mica scelto il consorzio privato. Semplicemente ho acquistato un appartamento decente sulla Cassia, poi ho scoperto che era parte di “Case e Campi”.

  4. Opinioni,
    fatevi un giro nei consorzi della Massimina e tra strade chiude per mesi, zozzeria perchè AMA (pagate due volte) non passa e malagestione c’è da divertirsi per mesi.
    Roma tutto un Consorzio? La volete proprio male.

  5. Er consozio e’ na maledizione pe borgate .
    Un giocattolo de sinistra n’mano a sordati pronti a governa’ er territori crenno n’sacco de danni .
    Volemo parla da trasparenza , allora nun parlamo de consorzi.
    Volemo parla de opere da realizza come vengheno fatti l’appalti ?

    Nsomma francamente ne famo sinceramente a meno perche’ creano n’sacco d’equivoci dannosi per cittadino .
    A costituzione dovrebbe esse sovrana su sta robba eppure riescheno a schiaccia pure quella.

    I presidenti so sempre i stessi soggetti , i bilanci nun sanno manco che so , spadroneggiano insieme a costruttori de fiducia , ma deche stamo a parla’ .

  6. @ Garzone : in linea di principio anch’io penso che non dovrebbero esistere…se la manutenzione del Comune funzionasse bene…ma…. preferisco spendere (ahimè !) 10 euro al mese e avere strade pulite, illuminate e senza buche che vivere in quartieri sporchi, degradati e al buio….
    @ Antonio… precisazione : il consorzio spazza le strade, l’AMA svuota i cassonetti….

  7. @ Garzone.Basta lamentatte tavemo messo sur Titanic e brontoli.
    Lasciace lavorà che ciavemo ancora un pò de soldi da spenne.
    Noi che semo rimasti a tera.

  8. Beati a Voi che vivete in una valle Verde.

    Noi semo pieni de buche , de strade rattoppate , anzi c’e quarche strada e’ da vergogna , sembra che ce so passati cor Vomero , invece e’ l’acqua che s’e’ ricavato no spazio ndo scorre.
    Er resto o permettono st’ INCIVILI che c’ amministrano .

    Consorzi posso di che li pierei a pedate sulla targa ?

    Angela scusa ma te riferisci forse a luce c’hanno messo sui campi a Cesano ?
    A luce di campi de Santa Cornelia ?
    A Tor de Quinto ndove hanno sbaraccato li zingari e stanno a costrui a favelas di ricchi come se dice “ICE PARK” , si ndo fanno e festicciole i politicanti .

    Quanno parli de pulizie da strada e di marciapiedi Te riferisci sempre a Tor de Quinto e ponte Milvio . So contento pe Voi . IO E QUARCUN’ARTRO er prossimo anno li aspettamo ar varco sti amministratori npo distratti VOJO vede co quale coraggio ce verranno a chiede li sordi pe tasse si quelle che dovrebbero da sostitui l’ IMU .
    VOJO proprio vede co quale faccia tosta vorranno applica ste norme , se dice cosi’ no?
    Angela comunque so contento pe Te vordi che sei soddisfatta io purtroppo pe gnente .

  9. @ Garzone: te volevo semplicemente da dì che ‘ndo stanno li consorzi gestiti bbene, ecchè fanno le cose che er Comune nun fà, me stà puro bbene pagà 10 euri ar mese e avecce le strade pulite, illuminate e senza monnezza….

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