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La stazione de La Storta nel mirino di Retake Roma

Galvanica Bruni

Per domani, sabato 19 marzo, Retake Rome ha organizzato una nuova maratona di pulizia sulla Cassia. Questa volta sarà il turno della stazione de La Storta dove i retakers, in collaborazione con gli alunni dell’Istituto St. George’s, si impegneranno a ripulire le mura e l’area circostante l’edificio. Tutti i cittadini che hanno a cuore il decoro urbano del quartiere de La Storta sono invitati  da Retake a collaborare per ridare alla stazione un nuovo volto. L’appuntamento è alle 10.

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19 COMMENTI

  1. il vostro titolo è azzeccato in pieno ! sembrava che retake oggi avesse preso proprio di mira noi abitanti della storta. vicino alla stazione c’e’ un muretto sul quale i ragazzi avevavo disegnato un bel graffiti che non dava fastidio a nessuno. è arrivata retake e l’hanno cancellato con la vernice grigia e adesso il muro è bruttissimo. ma chi gli da il permesso di venire nel nostro quartiere e fare e disfare come se fossero nel giardino di casa loro ? capisco e condivido l’amore per la città e per la pulizia però quando diventa una mania diventa pure fastidiosa e invadente.

  2. Porco Giuda , Pietro , vi hanno preso di mira ?
    Mascalzoni , hanno ripulito tutto !
    Considerando che il tuo quartiere non è neanche per te un giardino personale , la sporcizia ed il mancato decoro – se vuoi e ti piacciono – gestisciteli e goditeli dentro casa tua.
    Io al posto tuo ringrazierei.

  3. Pietro, i ragazzi del retake hanno fatto un lungo giro per il quartiere per informare dell’iniziativa. Hanno chiesto il permesso al Municipio XX. VCB ha pubblicato l’informativa. Erano invitati tutti gli abitanti del quartiere.
    Sul valore artistico dei murales possiamo discutere (ce ne sono di belli), ma se gli artisti avessero disegnato sul suo muro, non credo che sarebbe stato contento. Perché tutto quello che è pubblico può essere liberamente utilizzato dal primo che capita?
    Perché non ha esposto le sue critiche direttamente ai ragazzi del retake? Troppa fatica sabato mattina?
    Perché non lodiamo i ragazzi che si danno da fare? Forse perché devono essere dei ragazzi giovani a ricordarci che spetta a ciascuno di noi tenere pulita la città.

  4. Gentile Pietro,
    i ragazzi di retake lavorano in buona fede e non c’era alcuna intenzione di invasione o di prepotenza. Una volta, i graffiti erano davvero una reazione ‘colorata’ al grigiore dei muri delle periferie, ma oggi sono ovunque e mi sembra che abbiano l’effetto opposto a quello per il quale erano nati. Si potrebbe fare un paragone con quello che succede nelle metropolitane o nei supermercati, dove siamo costretti a sentire musica dagli altoparlanti in ogni momento: una volta era piacevole, oggi è insopportabile. Durante la nostra pulizia molta gente ci incoraggiava e apprezzava il nostro lavoro. Siete sicuri che tutta la comunità della Storta abbia piacere a vedere quei graffiti? Ci piacerebbe davvero saperlo!

    Cordiali saluti,
    Paola

  5. ammiro la coerenza di Aragorn che quando si è trattato di difendere ii manifesti dei suoi amici messi sulle facciate dei palazzi privati ha detto “e che sarà mai, tutta questa storia per 4 manifesti” . Perchè non si li è fatti mettere sul suo palazzo ?
    Signora Paola, ammetto pure che mio figlio ed i suoi amici non avessero alcun diritto di dipingere quel muro che comunque ai ragazzi di qui piaceva, glielo garantisco io. Ma mi risponda: a voi chi vi ha dato il diritto di cancellarlo ?
    Avevate un mandato dell’Ama ? Avevate dieci mila cosa da ripulire alla Storta vi siete accaniti su quel muro perchè era la cosa più vistosa per farvi vedre all’opera, questo è quello che penso.

  6. Signor Pietro,
    ha ragione. Forse non è il caso più di prendere in considerazione La Storta, come abbiamo fatto con Labaro, Prima Porta etc etc. I ragazzi coinvolti sono pieni di entusiasmo e di belle intenzioni, ma mi accorgo che il loro gesto viene frainteso. La invito però a riflettere su questo punto: suo figlio, come fanno tanti ragazzi ovunque, ha dipinto i suoi graffiti (da non confondere con “murales”) sul muro della stazione. Lei è sicuro che questo muro piacesse a tutti così? Inoltre, i ragazzi della scuola dice lei “avevano tante cose da ripulire alla Storta”. Ma questo non è corretto, mi perdoni. I ragazzi non vengono a pulire su chiamata, non sono degli operatori dell’Ama. Sono persone animate da un desiderio di fare un gesto di valore civico, e hanno personalmente ritenuto (è stato un loro parere) che quel muro non fosse bello.

  7. Mah, guardi alla Storta c’ero pure io e abbiamo tolto anche i cartelli vendesi dai pali e gli adesivi dei traslocatori attaccati ai segnali stradali, tutta roba abusiva, per l’appunto.

  8. Strano questo paese, quando qualcuno pulisce viene visto come un maniaco o uno che non aveva niente di meglio da fare, mentre chi ogni giorno imbratta-rovina-distrugge le proprietà pubbliche e private tutti zitti, è arte….w l’ItaGlia.

  9. Pietro , Io cerco di essere coerente, a volte mi riesce pure.
    Ho etichettato quei “4 manifesti” perchè presi a pretesto per una lunga querelle partigiana senza motivo ( perlomeno per me ) ; ma ho aggiunto anche che “quei 4 manifesti” non dovevano essere lì attaccati.
    Capisco ora il perchè di questo suo disquisire , il writer è il suoi pargolo !
    Ma lei “ciavrà” pure n’corridoio , gli faccia usare quello.
    E pure agli amici suoi.
    E ripeto , Io al posto tuo ringrazierei.

  10. Da quello che leggo nei commenti, c’è poca preparazione su questa che qualcuno considera una forma d’arte (me compreso) e qualcun’altro zozzeria sui muri pubblici. Invece di perdersi in improbabili distinzioni tra “graffiti” e “murales” e altre imprecisioni del genere, mi chiedo per quale motivo ci si ostina a non prendere seriamente in considerazione quello che evidentemente è un fenomeno culturale a tutti gli effetti. Il lavoro di Retake è sicuramente positivo, ma a mio avviso potrebbe essere migliore se fosse integrato da una sensibilizzazione in materia di street art, e si distaccasse da questi concetti – ormai superati, basta leggere qualche libro – di sporcizia e degrado di fronte a dei disegni. Nello specifico, a La Storta è stato “ripristinato” un muro al suo colore originale, un bel grigio tufo, che di certo in principio non era stato scelto per una questione estetica, ma per una banalissima politica del risparmio.

  11. Questo è il paese dei grilli parlanti, vero Antonio ?, di quelli che devono dire la loro senza sapere di cosa stanno parlando, però la loro sentenza la devono dare lo stesso. A imbrattare-rovinare-distruggere le proprietà pubbliche e private sarai forse tu, io ho difeso solo un muro sul quale i ragazzi di questa periferia si erano limitati a disegnare dei graffiti, a dei ragazzi che solo per questo, e a un papà, cioè io, viene detto andatavene dalla Storta, come ha fatto il bel campione di democrazia Pietroepaolo. Tutti bravi a fare gli allenatori della nazionale, vero ? però tutti fiacchetti a scendere in campo, dove eravate sabato mattina, a dare una mano a retake ? noooooooooooooo, tutti a letto! Perchè a dare una mano a retake non c’era nessun abitante della Storta, come mai ? Siamo tutti degli incivili zozzoni ?

    Cara signora Carra, finiamola qui, tanto la vediamo in modo completamente diverso. Lei dice che i suoi ragazzi hanno hanno cancellato ciò che c’era sul muro perchè hanno ritenuto che non era bello. Questo vi ha dato il diritto di farlo ? Per altri ragazzi di qui, un po’ meno snob, quel muro era invece bello. E allora le dico che questo gli darà il diritto di ridisegnarlo.
    Buona giornata.

  12. A Pietro ricordo che l’ordinanza antidegrado dell’8 febbraio 2010 prevede multe di 300 euto per chi danneggia e imbratta edifici pubblici o privati, arredo urbano, mezzi di trasporto pubblico, esercizi commerciali.

    Ad M., invece, dico che sarebbe meglio non pavoneggiarsi critico d’arte con gli altri solo perché pensi che siano ignoranti e invece, per tua informazione, non lo sono. Conosciamo la differenza tra graffiti e murales e apprezziamo entrambi quando sono fatti con il rispetto dell’ambiente e della comunità che ci vive. Il nostro esempio sono i programmi di graffiti legali che avvengono in ogni parte del mondo per riqualificare zone abbandonate o muri che vengono decorati con il consenso dei cittadini, non a loro insaputa.

  13. Wow, addirittura! Nessun pavoneggiamento (anche perché non sono un critico d’arte, ma solo uno a cui piace): dico solo che, generalmente, la street art non è stata unanimamente riconosciuta come altre correnti artistiche, quindi è facile che venga etichettata – e non parlo di te, nemmeno ti conosco – come zozzeria sui muri. Su questo penso che sarai d’accordo. Detto ciò, nello specifico della stazione, non mi sembrava ci fosse questa necessità urgente di ripristinare il prezioso grigio tufo del muro, ho visto l’operazione come un accanimento quasi “esemplare”. Non conosco questi programmi di cui accenni (che fai parte di Retake non l’avevo letto), ed è proprio quello di cui parlavo, ben venga la sensibilizzazione e la riqualificazione delle zone… quel muro non ti sembra da riqualificare? Informami meglio su questo, mi interessa davvero.

  14. questa città va veramente al contrario…

    caro sig. pietro, premesso che un muro grigio sarà anche brutto, ma un muro grigio pieno di scarabocchi è ancora più brutto. ma la questione non è questa.

    i graffiti su quel muro non erano stati autorizzati da nessuno. l’intervento di pulizia invece sì.
    se i suoi figli ed i loro amici veramente vogliono offrire un contributo artistico al piazzale della stazione potrebbero prendere contatti con il municipio per creare un murales/graffito autorizzato, che in questo caso veramente potrebbe contribuire all’estetica di quella piazza. in diverse parti della città è stato fatto, per esempio coinvolgendo le scuole, basta solo un po’ di buona volontà.

    se poi lei vuole rimanere in una città in cui chiunque può fare quello che gli pare fregandosene delle regole, può rimanerci tranquillamente (tanto a roma è molto facile). ma almeno faccia il piacere di non protestare contro chi cerca di migliorare questa città in maniera legale!

  15. questa città va veramente al contrario…

    caro sig. pietro, premesso che un muro grigio è bruttino, ma un muro grigio pieno di scarabocchi è ancora più brutto, la questione non è questa.

    i graffiti su quel muro non erano stati autorizzati da nessuno. l’intervento di pulizia invece sì.
    se i suoi figli ed i loro amici veramente vogliono offrire un contributo artistico al piazzale della stazione potrebbero prendere contatti con il municipio per creare un murales/graffito autorizzato, che in questo caso veramente potrebbe contribuire all’estetica di quella piazza. in diverse parti della città è stato fatto, per esempio coinvolgendo le scuole, basta solo un po’ di buona volontà.

    se poi lei vuole rimanere in una città in cui chiunque può fare quello che gli pare fregandosene delle regole, può rimanerci tranquillamente (tanto a roma è molto facile). ma almeno faccia il piacere di non protestare contro chi cerca di migliorare questa città in maniera legale!

  16. M non faccio parte di retake, sono del blog Riprendiamoci Roma, i programmi di muri legali sono diffusi in tutto il mondo, praticamente in ogni città e pure a Roma c’è lo Urban Act, firmato a ottobre 2010, che poi è la continuazione di Cromiae, fallito perché – guarda un pò – i writer non si accontentavano dei muri concessi dal Comune ma firmavano anche il resto del quartiere.

  17. Signor Pietro:

    Se a lei tanto piacciono gli scarabocchi creati da quel Michelangelo che e’ suo figlio, perche’ non gli chiede di creare un bel graffitone nel salottone di casa sua?
    Si puo’ far imbrattare la cucina, la camera da letto, il salotto…pure il bagno.
    Ma quando si tratta di muri appartenenti alla comunita’ si parla di un gravissimo problema socio-educativo. Dica pure a suo figlio che in Italia c’e’ bisogno di ricercatori e scienziati e non di ulteriori imbrattatori delle strade di una tra le piu’ belle citta’ del mondo.

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