Ricordare persone che hanno dedicato la loro vita al bene comune è un esercizio che dobbiamo fare per ricordare l’importanza di appartenere a una comunità che vuole essere anche educante.
Tra queste persone, nel territorio di Roma Nord un posto importante lo merita Gaetano Messineo (22 luglio 1943 – 20 giugno 2010). Archeologo, ha svolto un ruolo di grande importanza nella valorizzazione e difesa dei beni archeologici della via Flaminia.
Ha saputo imporre durante i lunghi anni di servizio nella Soprintendenza le ragioni della tutela e dell’interesse pubblico senza cedere a pressioni di alcun tipo. Dotato di grande passione ed anche di capacità gestionali, sapeva coniugare l’archeologia e i beni culturali in un’illuminata visione urbanistica.
Lo ricordiamo anzitutto per l’acquisizione di Malborghetto, monumento da lui restituito alla città, dove ha dato vita alla sua concezione di archeologia, intesa come bellezza e come fonte di sapere condiviso e di benessere per i cittadini.
Si devono a lui gli importanti scavi sulla Flaminia antica, accompagnati da grandiosi restauri e da vincoli, mirati alla creazione, nel tempo a venire, di un Parco archeologico lineare sul percorso dell’antica consolare.
Sotto la sua guida è rinata la Villa di Livia, dove è oggi un imponente sito archeologico, circondato e protetto da un parco pubblico, da lui concepiti come contrappunto di civiltà e bellezza al caos urbanistico del quartiere e ristoro per i suoi abitanti.
Si dedicò a una importante attività di ricerca e di studio, di cui rimangono le sue numerose pubblicazioni, tra cui ricordiamo il lavoro su Saxa Rubra, del 2007, quello sulla Villa di Livia ad Gallinas Albas del 2001, il volume sulla Tomba dei Nasonii del 2000, Malborghetto (LSA, Lavori e Studi della Soprintendenza Archeologica di Roma) del 1989 e la via Flaminia, da Porta del Popolo a Malborghetto del 1992.
Dotato d’ingegno brioso e metodico insieme, mosso da una curiosità intellettuale ad ampio raggio e da una passione intensa per la sua disciplina, ovunque ha suscitato stima e simpatia nelle persone che hanno avuto la fortuna di conoscerlo e frequentarlo.
Fa piacere ricordare che nell’ottobre del 2012 il Consiglio dell’allora XX Municipio (oggi XV) votò per l’intitolazione di una strada a suo nome; spiace invece dover segnalare che quella proposta è rimasta poi lettera morta.
Gaetano Messineo è stato riconosciuto tra i docenti più esperti del suo campo, grande archeologo e uomo libero e il suo esempio va ricordato continuando il suo lavoro e riproponendo che finalmente nasca un parco archeologico lineare dell’antica via Flaminia che congiungendo i diversi siti archeologici presenti sulla consolare (le Tombe di Fadilla e dei Nasoni, il mausoleo di Marco Nonio Macrino, l’area archeologica di Grottarossa, la Villa di Livia fino a giungere a Malboghetto) porti un valore aggiunto alle prospettive di sviluppo sostenibile di questo territorio.
Vincenzo Pira
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