Se la chiusura dell’anello ferroviario al momento è ancora in mente dei – visto il definanziamento effettuato dal Ministero delle Infrastrutture lo scorso agosto 2023 per dirottare le risorse verso altre opere in corso nel Nord Italia promettendo però che quanto tolto sarebbe stato restituito con la Legge di Bilancio 2024, cosa poi non avvenuta – intanto il raddoppio della tratta Vigna Clara–Valle Aurelia diventa realtà.
RFI, società capofila del Polo Infrastrutture del Gruppo FS Italiane, ha infatti aggiudicato al raggruppamento temporaneo di Imprese costituito da MI.COS. S.p.A/MACEG S.r.l., GEMA S.p.A. e SALCEF S.p.A. l’appalto di progettazione esecutiva e realizzazione del raddoppio della tratta.
RFI fa sapere che il progetto, del valore di circa 30 milioni di euro, oltre al raddoppio di binario, prevede tutte le attività relative alle opere civili, all’armamento ferroviario, agli impianti di trazione elettrica e delle altre tecnologie ferroviarie.
La realizzazione del nuovo binario, in aggiunta a quello esistente, dovrebbe quindi consentire un incremento del numero delle corse giornaliere portando il servizio a quello che oggi, con una manciata di corse al giorno, non è: un vero servizio metropolitano cadenzato.
Definanziata la chiusura anello ferroviario: stop tratta Vigna Clara-Tor di Quinto
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Ma RFI è privata ?
Ho capito bene ? L’incremento del numero di corse giornaliere è legato alla realizzazione del secondo binario. È così ? Se si smettiamo di parlare di collegamento Vigna Clara – resto del mondo.
Non comprendo il perché delle Sue perplessità e il motivo della Sua categorica affermazione: è ovvio che raddoppiando il binario la frequenza delle corse può aumentare.
La frequenza delle corse potrebbe aumentare già ora, senza il doppio binario … e non aumenta. Poi, certo, con il doppio binario potrà aumentare ancora di più, ma non è detto che questo accada. Forse il lettore si chiede perché già oggi il binario esistente non sia sfruttato per il massimo della sua capacità.
Gentile Olga, forse Lei ha conseguito una laurea in ingegneria dei trasporti? E’ chiaro che, in una stazione di testa (terminale, che non prosegue) bisogna tener conto del tempo nel quale un convoglio possa ritornare all’ultimo tratto a doppio binario, prima che uno “nuovo” possa impegnare la linea, appunto a singolo binario. So di non essere stato chiaro e chiedo l’aiuto a qualcuno competente.
Si sa quando dovrebbero iniziare i lavori e se durante questi interromperanno il servizio?
Per quanto riguarda l’aumento delle corse, correggetemi se sbaglio, non dipenderebbe solo dal singolo binario, che se ci fosse la volontà potrebbe ospitare un treno ogni 30 minuti come richiesto dai comitati, ma anche dallo spazio disponibile a Valle Aurelia che è veramente poco. Tenete conto che su ogni binario è ammesso un treno ogni circa 7 minuti e la maggior parte di quelli da/per Vigna Clara sono già incastrati nel quadro con un treno che li precede di 7/8 minuti, stessa cosa per quelli successivi. Alcune eccezioni ci sono ma non nelle ore di punta perciò se avessimo davvero altri treni sarebbero forse 2 o 3 in più e soprattutto non quando servirebbero
Chiarissimo, grazie di aver spiegato il problema più chiaramente di me. Ho comunque fatto uno sbaglio: quella di Vigna Clara (ma perché è stata chiamata così e non Fleming…?) Non è una “stazione”, perché non i requisiti per esser definita tale, ma semplicemente “fermata”.
La linea ferroviaria è stata inaugurata (per la terza volta) esattamente due anni fa e da allora viene percorsa giornalmente da undici treni per ciascun senso di marcia, con intervalli anche di due ore fra una corsa e l’altra nella parte centrale della giornata. E’ da ritenere che con queste frequenze la linea sia di scarsa utlilità per chi deve muoversi in fretta per motivi di studio o lavoro.
Occorre ricordare che nelle capitali europee i treni cittadini hanno normalmente una frequenza almeno di un convoglio ogni venti / trenta minuti.
Non resta che sperare e aspettare, sull’argomento trasporti pubblici noi romani siamo allenati a questo atteggiamento.
Il sito di RFI mi informa che nel pomeriggio c’è un treno in partenza da Vigna Clara alle 16:50 e il successivo alle 19:20. A Valle Aurelia si arriva in 9 minuti, ma ci sono due ore e mezzo di “buco” nell’orario di punta. Francamente mi sarei aspettata che, dopo trent’anni di chiusura della stazione, un ingegnere dei trasporti mi potesse offrire soluzioni più serie. Però capisco che non tutti abbiamo gli stessi standard.
Ma visto tutto questo accanimento , mi piacerebbe sapere ma che ciannate’ a fa’ a Valle Aurelia ?
Da lì si arriva ovunque,fino a Tiburtina e oltre.
Esatto: da Valle Aurelia si arriva a S. Pietro, a Trastevere, all’Ostiense, e da lì, in men che non si dica e passando per Tuscolana e Termini, a Tiburtina. Anche a Valle Aurelia si è vicinissimi a Piazzale degli Eroi. Considerando le lunghe file del mattino su Flaminia e Cassia, sicuramente si fa prima che con altri mezzi su gomma.Non conosco, abitando sulla Cassia, se alcune corse proseguano sugli itinerari che ho detto o serve cambiare comunque treno a Valle Aurelia.
Infatti tutti i treni, anche i Frecciarossa e gli Italo, che vanno al nord si fermano alla stazione Tiburtina e si fa decisamente prima che arrivare a Termini – specie dopo la sciagurata soppressione del 232 – ma,come dice Antonacci, non è chiaro se ci sia da fare un cambio di treno a Valle Aurelia.