La festa dell’esordio è finita, nel senso che l’Italia del rugby esce sconfitta alla “prima” del Sei nazioni 2024, ma l’euforia continua. Imperterrita e strabordante, nonostante il 24-27 patito contro gli inglesi.
Perché mentre scriviamo sta andando in scena il terzo tempo, tutti insieme appassionatamente, italiani e inglesi, a festeggiare magari in un pub, o chissà dove, con una bottiglia in mano e nessuna polemica. Cosa che non accade nel calcio, ma questa è tutta un’altra storia.
L’Italia gioca in maniera perfetta i primi quaranta minuti, poi subisce l’inevitabile reazione dell’Inghilterra nella ripresa. Ma la cornice di pubblico vista all’Olimpico ripaga tutti, i tifosi dell’Italrugby e gli antagonisti di circostanza, che hanno una squadra sicuramente superiore alla quella allenata dal debuttante Gonzalo Quesada.
Di certo gli inglesi hanno una maggiore esperienza, ma l’uscita di scena dal campo con appena tre punti di gap rappresenta un onore per il quindici italiano. Che parte bene, comincia le danze con un dieci a zero che fa sognare a occhi aperti e un primo tempo chiuso sul 17-14.
Spalti dello stadio romano gremiti come non mai, oltre sessantamila spettatori, che grazie all’acquisto del biglietto possono ora usufruire di un altro biglietto, gratuito, per i musei Capitolini. Dove possono entrare due persone, il possessore del biglietto e un accompagnatore, niente male come sinergia rugby-cultura.
Gli azzurri sono ora attesi dal match di domenica prossima (11 febbraio, ore 16) a Dublino contro l’Irlanda, squadra favorita per la vittoria finale della manifestazione. I gallesi hanno sbancato Parigi e battuto la Francia 17-38. E sicuramente non ci sarà partita fra Galles e Italia sotto il punto di vista del pronostico.
Ma poco importa, l’importante è partecipare, come diceva il barone Pierre De Coubertin.
Leonardo Morelli
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