La Flaminio Real ssd, concessionaria dal 2015 degli spazi verdi e sportivi compresi all’interno del civico 57B di viale Tor di Quinto, ritiene importante fornire un chiarimento alle dichiarazioni di Marina Lanzetta riportate nel nostro articolo “Tor di Quinto, sfratto agli arcieri disabili” pubblicato il 4 novembre.
“Il concessionario Flaminio Real – scrivono in una nota – sin dal primo momento ha sposato il progetto degli Arcieri e ha cercato da subito l’integrazione con un’attività così orientata al sociale, come ha fatto e sta facendo con altre realtà operanti nel sociale come le associazioni “Mya” e “Sport United” che propongono attività di calcetto con ragazzi autistici, nonché in passato con realtà che lo propongono nel settore del rugby come “L’emozione non ha voce” e “La breccia nel muro2”, oltre ad avere ospitato per anni le attività e gli uffici della onlus “Sport senza Frontiere”.
“In questo specifico ha aiutato e supportato la Compagnia degli Arcieri nell’allestimento del loro spazio e nell’organizzazione dei primi incontri e delle prime manifestazioni unitarie tra le due realtà Fitarco e Fisdir, che grazie all’impegno di Marina Lanzetta e dei suoi collaboratori si son potute realizzare mettendo insieme realtà diverse”.
“È sempre stato chiaro a tutti, in primis alla Compagnia – continua la nota – che l’attività e questo sport richiedono uno spazio consono, che difficilmente si sposa con un impianto multifunzionale dove si fiancheggiano diversi sport a distanza di pochi metri, anche per il semplice pericolo delle attrezzature utilizzate, qualora dovessero sconfinare nelle aree attigue dove centinaia di altri bambini praticano calcio, rugby, football americano, tennis. In attesa di uno sviluppo dell’impianto condiviso e autorizzato dal Comune, il Flaminio Real si è preso il rischio di portare avanti queste iniziative, supportando la Compagnia degli Arcieri e facendo degli accordi di utilizzo degli spazi a fronte di un simbolico rimborso spese, potendolo fare solo a scadenza annuale, in attesa di questo piano di sviluppo”.
“Nella consapevolezza che l’obiettivo prioritario (nonché l’obbligo concessorio) debba essere la definizione di questo piano di sviluppo con l’amministrazione e facendo di tutto per poterlo raggiungere in tempi degni, coscienti che la realizzazione andrebbe sempre fatta nel periodo più scarico di attività, ossia quello estivo, che invece per gli arcieri, come detto dalla stessa Lanzetta, risulta essere periodo di gare e impegni, si è deciso per quest’anno di dare scadenza a marzo”.
“Per cui nessuno ‘sfratto’ – conclude la nota – ma un rinnovo in attesa che, con il supporto delle istituzioni, la Compagnia degli Arcieri possa trovare una collocazione degna per sviluppare la propria meritevole attività”.
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