
Neppure sessant’anni, ancora in attività come “operatore ecologico”. La polizia di Viterbo lo ha arrestato per accuse gravissime. Violenza sessuale e diffusione illecita di foto e/o video sessualmente espliciti, commessi tra Capranica, Riano e Mazzano Romano. Il tutto in una manciata di mesi tra la fine del 2022 e gennaio del 2023.
Ad eseguire l’arresto oltre agli uomini della squadra mobile di Viterbo anche gli agenti del commissariato Flaminio Nuovo, sulla Cassia. A coordinare l’intera indagine la Procura di Tivoli, indagine avviata dai poliziotti romani dopo la denuncia di una delle vittime presentata alle forze di polizia presenti nel presidio dell’ospedale Villa San Pietro.
La donna aveva conosciuto il netturbino sui social, cui era seguita una breve frequentazione ed infine l’invito a casa per una serata. Serata di cui la signora non ricorda nulla perché al mattino successivo guardandosi attorno e osservando le proprie condizioni, fisiche e psichiche- capisce di essere stata drogata e quindi violentata.
Un sospetto confermato dalle autorità sanitarie. Le indagini hanno consentito agli investigatori di individuare lo stupratore. E di rintracciare nella sua abitazione, durante una perquisizione, un farmaco sedativo ipnotico.
Nel suo smartphone gli agenti hanno trovato le prove di altre due violenze, avvenute con le stesse modalità. Sul cellulare erano infatti conservate le tracce di tre diverse violenze ai danni di altrettante donne, riprese mentre, inermi, subivano abusi.
Gli stessi filmati corredati da commenti sprezzanti erano stati inviati ad amici dal netturbino finito in manette. Il 59enne aveva anche intrattenuto conversazioni con le sue vittime che gli chiedevano spiegazioni dello stato in cui si erano ritrovate il mattino successivo all’incontro con lui. Anche in questo caso l’uomo si era dimostrato prepotente e per niente pentito delle aggressioni.
Nel corso delle indagini sono poi emerse responsabilità del netturbino anche in altri casi di violenze di genere. Fatti sui quali adesso sta indagando per competenza territoriale la squadra mobile di Viterbo. L’uomo é stato rintracciato in un appartamento del Casilino nell’abitazione di un’altra potenziale vittima delle sue attenzioni. Rinchiuso a Regina Coeli é stato sottoposto al test del DNA che ha rafforzato il quadro probatorio a suo carico. Le indagini non sono ancora chiuse perché si attende di accertare eventuali episodi, ancora non denunciati.
Rossana Livolsi
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