
“Giochi proibiti” è il titolo del famosissimo brano per chitarra di un autore ignoto, brano che il regista René Clément usò come colonna sonora del suo omonimo film che vinse il Leone d’oro al miglior film alla 13ª Mostra del cinema di Venezia.
Ma giochi proibiti, in questi giorni, è anche il leit-motiv dei commenti sui social in merito al Parco Atleti Azzurri d’Italia, in via della Maratona a Vigna Clara.
Succede che in questo parco essenzialmente dedicato ai piccini, l’unico della zona, tutti i giochi siano stati recintati e proibiti. Motivo? “Gioco pericoloso” recita un anonimo cartello privo di intestazione e di firma ma presumibilmente opera dell’Ufficio Giardini del Municipio XV.
Amaro rientro dalle vacanze dunque per i bambini e disappunto per mamme e nonni che non potranno contare su quest’unica area giochi chissà fino a quando.
Abbiamo raggiunto il presidente del Municipio XV, Daniele Torquati, che così spiega: “Il parco di via della Maratona era un vecchio progetto del 2020 che con fatica abbiamo portato avanti e fatto concludere. Al netto di questi problemi risolti al momento dell’ultimazione dei lavori, il Municipio – che ha preso in consegna l’area dal Dipartimento capitolino all’Ambiente che ha curato tutti i lavori fino alla conclusione – ha il compito di monitorare i giochi di tutte le aree verdi ogni sei mesi ed è quello che abbiamo fatto nel periodo estivo proprio per affrontare eventuali chiusure quando Roma è vuota”.
“Molti transennamenti – aggiunge Torquati – sono dovuti a diversi fattori, compresi atti vandalici o semplicemente la mancanza di coperture di alcune viti. Tutti pezzi che abbiamo già ordinato per fare in modo di poter realizzare gli interventi di sostituzione agli inizi di settembre”.
Buone nuove quindi, a inizi di settembre i giochi dovrebbero essere di nuovo utilizzabili. Quel che lascia però perplessi è il fatto che siano stati installati e inaugurati nella primavera del 2022 e che quindi, al netto di possibili atti vandalici, non ci si aspettava che dopo 16 mesi necessitassero già di manutenzione tale da essere definiti “pericolosi”. Oppure è chi ha redatto il cartello che ha esagerato?
In entrambi i casi, a monte dell’intervento è mancato un pizzico di comunicazione istituzionale; un comunicato semplice ed esplicativo che avrebbe evitato amare sorprese, dubbi e malumori.
Ma tant’è, ora aspettiamo la prima decade di settembre.
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E invece la spazzatura e le sterpaglie dove sguazzano i ratti non sono pericolose?