Arrestati dai poliziotti del commissariato Flaminio Nuovo di piazza Azzarita, sulla Cassia, due italiani di 38 e 34 anni accusati di estorsione.
I due, già accusati di spaccio, convinti che un loro precedente arresto fosse stato opera di uno “spione” lo hanno minacciato con lo scopo di farsi risarcire dei soldi persi per la mancata vendita della droga loro sequestrata.
Erano stati gli stessi investigatori del commissariato Flaminio, lo scorso giugno, ad arrestarli durante un controllo sulla Cassia dove erano stati trovati in possesso di circa 100 grammi di cocaina. Come verrà poi accertato durante le successive indagini, i due erano convinti che a portare la polizia sulle loro tracce fosse stato un loro conoscente.
Pertanto, direttamente ma anche attraverso degli intermediari, hanno iniziato a minacciarlo chiedendogli il denaro perso a causa della mancata vendita della cocaina paventandogli anche la possibilità di raccontare al Giudice che fosse anche lui coinvolto nell’attività di spaccio.
La vittima, dopo un’iniziale tentennamento e dopo aver cercato tramite un intermediario la conferma di non essere nelle “carte del processo”, ha pagato ai suoi estorsori poco meno di mille euro. Ma loro, non soddisfatti, hanno continuato a minacciarlo al che lui, temendo per la sua vita, si è rivolto al commissariato di piazza Azzarita.
Le indagini hanno quindi permesso di ricostruire l’intera vicenda consentendo agli investigatori di identificare i presunti estorsori, entrambi dimoranti in un campo nomadi della capitale.
Sulla base degli elementi acquisiti la Procura ha chiesto e ottenuto dal Giudice per le Indagini Preliminari il mandato di arresto che è stato eseguito dai poliziotti del commissariato Flaminio: i due, dopo gli atti di rito, sono ora dietro le sbarre di Regina Coeli.
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