
Un grande parco con laghetto, bar, ristorante e area cani, un asilo nido, sette grandi circoli sportivi fra i quali quello della Rai, della Polizia, della Sapienza. Centinaia di auto che vanno e vengono a ogni ora.
Circolare, entrare e uscire da via delle Fornaci di Tor di Quinto, viuzza stretta e senza via d’uscita, per immettersi su viale Tor di Quinto è pericolosissimo.
La situazione peggiora in occasione di eventi e manifestazioni, negli orari di punta e durante i weekend; proprio a causa delle ridotte caratteristiche della strada rispetto al volume di traffico da cui è interessata si genera un completo intasamento della stessa con ripercussioni sull’incrocio con viale Tor di Quinto e sulla viabilità di quest’ultimo. Urge da tempo una soluzione.
Soluzione che venne annunciata nel febbraio del 2022 quando il Consiglio del Municipio XV dette il suo ok a una proposta di risoluzione con la quale veniva deciso di trasformare via delle Fornaci a senso unico dopo aver aperto un collegamento con via del Baiardo che sarebbe diventata via d’uscita sulla complanare di viale Tor di Quinto.
La decisione fu salutata con soddisfazione e presentata come la panacea, a cui fino ad allora nessuno aveva pensato, a un problema concreto.
A distanza di un anno emerge invece che quella soluzione non sta in piedi. A confermarlo a VignaClaraBlog.it è Luigina Chirizzi, assessore ai Lavori Pubblici del Municipio, spiegando che a valle dell’approvazione della risoluzione “è stata avviata una discussione partendo da una preliminare valutazione tecnica del progetto convocando una riunione alla quale furono invitati tutti quei soggetti che per vari aspetti avevano competenza sul tema”.
E la lista è lunga. Ad avere diritto di parola per una piccola variante su quel microscopico spicchio di territorio sono l’Area Vigilanza Bacino Idrico della Regione Lazio, il Dipartimento capitolino Tutela Ambiente, quello della Programmazione e Attuazione Urbanistica (PAU), quello dello Sviluppo Infrastrutture e Manutenzione Urbana (SIMU), quello del Patrimonio e quello ai Trasporti. Ma non è finita, coinvolti anche il Demanio, la Sovrintendenza Capitolina ai beni culturali e ovviamente la Direzione tecnica del Municipio e l’assessorato ai Lavori Pubblici.
Ma “già dalla prima indagine diverse sono state le prescrizioni enunciate dai presenti” continua a spiegare Luigina Chirizzi. “Il progetto, per esempio, presentava una curva a gomito sul tratto di Via del Baiardo ritenuta pericolosa alla luce del transito su quel tratto dei bus diretti a due grandi circoli sportivi”.
“Inoltre, la Direzione tecnica del Municipio non condivideva questo progetto proponendo invece la realizzazione di una rotatoria tra via del Baiardo (tratto privato), il prolungamento di via Fornaci di Tor di Quinto e via del Baiardo (tratto demaniale) o, in alternativa, una strada parallela al tracciato di via del Baiardo che essendo di proprietà comunale con destinazione urbanistica a verde pubblico e servizi pubblici è sotto vincolo archeologico e paesaggistico, pertanto non potrebbe nemmeno essere asfaltata. Sarà necessario avviare una richiesta ufficiale alla Sovrintendenza Capitolina oltre alla necessità di elaborare e far approvare una variante urbanistica”.
Insomma assessore, nuovi progetti e soprattutto tempi lunghi per la soluzione-panacea… “Questo è lo stato attuale, il caso non è semplice – conclude Chirizzi. – Ora valuteremo con gli uffici e la Presidenza del Municipio come proseguire”.
Claudio Cafasso
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La persona o il consigliere che ha presentato la proposta, prima di farsela approvare non poteva sottoporla al vaglio dei tecnici ? Così si sarebbe accorto subito che non valeva niente e non sarebbe stato perso un anno in chiacchiere visto che ora si deve ricominciare da capo. Ma che bravo, complimenti.
Probabilmente no.
Se non c’è una approvazione per uno studio preliminare, su quale capitolo di spesa può essere fatto questo studio? Con quale budget? Dubito che ogni consigliere abbia un suo budget per queste cose, deve passare sempre dall’approvazione formale di qualche organo politico e/o di controllo.
Egregio FB, esistono i tecnici municipali già pagati per il loro lavoro, non serve aprire un capitolo di spesa. Gli stessi tecnici che poi, se ha ben letto, hanno bocciato il progetto. Ecco, se il consigliere ideatore della proposta li avesse coinvolti subito non si sarebbe perso un anno.