Home CRONACA Grottarossa, dal Nido Trilli storia d’amore per l’infanzia e il proprio lavoro

Grottarossa, dal Nido Trilli storia d’amore per l’infanzia e il proprio lavoro

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Lei si chiama Isa, e anche se il nome è di fantasia, è una bambina ecuadoregna di due anni, alunna del Nido Trilli di Grottarossa. Isa vive proprio vicino alla scuola con i suoi genitori e un fratellino poco più grande di lei, stessi occhi grandi color nocciola, stesso sorriso furbetto.

Isa un giorno qualunque di gennaio si ammala, sembrano purtroppo proprio i classici sintomi da Covid e infatti poco dopo la diagnosi viene confermata. Un paio di giorni con lievi malesseri e poi ecco che la situazione precipita: la corsa in ospedale e la conferma che purtroppo il virus è arrivato potente su quel piccolo corpicino e ha scatenato a poco a poco conseguenze gravi. Isa viene ricoverata d’urgenza ma qualche giorno dopo le condizioni si aggravano e diventa necessaria la terapia intensiva.

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L’incubo però non è ancora finito perché uno dopo l’altro anche nella sua famiglia si contagiano tutti e nel giro di poco tempo nessuno è più nelle condizioni di stare in ospedale con lei.

La bimba resta grave ed è a questo punto che scatta una grande gara di solidarietà: immediatamente i medici del Bambin Gesù, i genitori degli altri compagni di scuola e soprattutto le educatrici e la coordinatrice del nido si mobilitano per supportare la famiglia e soprattutto per non lasciare sola la bambina.

““Quello che è successo nella piccola scuola di Via Fosso del Poggio è davvero commovente – ha raccontato alla nostra redazione Agnese Rollo, Assessora municipale al Sociale, che insieme a Tatiana Marchisio, Assessora alla Scuola, ha seguito per tutto il tempo ed è restata in contatto con il nido seguendo da vicino la vicenda – le educatrici non ci hanno pensato un attimo e si sono messe a disposizione per sostituire la mamma e il papà di Isa in ospedale”.

E’ così che da Grottarossa tutti i giorni, anche per due volte nella stessa giornata, due maestre del Trilli, dandosi il turno, raggiungevano l’ospedale di Palidoro anche solo per parlare con i medici e vedere la bambina da dietro un vetro.

Le due educatrici e la loro responsabile sono state davvero ammirevoli, ci sono state giornate in cui dopo il turno di lavoro correvano al Bambin Gesù per assistere Isa. Ma quello che stupisce di più, e per cui non smetteremo mai di ringraziarle, è che proprio loro dicono di non aver fatto nulla di speciale perché un’insegnante è anche questo per i suoi bambini, fuori e dentro la scuola” – ha proseguito commossa Agnese Rollo aggiungendo: “Solo l’amore e la disponibilità delle educatrici che ogni giorno dopo il turno di lavoro andavano in ospedale ad assistere la bambina hanno trasformato una battaglia lunga e dolorosa in una storia a lieto fine”.

Sono d’accordo anche le due Assessore alla Scuola del Comune di Roma e del Municipio XV, Claudia Pratelli e Tatiana Marchisio, che proprio ieri, lunedì 22 febbraio, insieme alla consigliera Rossana Betulia, sono andate a ringraziare personalmente il nido.
Una scuola che è insieme competenza e totale dedizione per i suoi alunni – come ha aggiunto la Marchisio – richiede attenzione e va valorizzata sempre, proprio a partire da quella dell’infanzia. E’ per questo che continueremo a lavorare per migliorare i servizi rivolti alle famiglie e al territorio e a supporto di tutto il personale educativo e scolastico.”

Una bella storia, fatta di cura e attenzione, di forza e speranza, ma soprattutto di tanto amore e che ha visto donne e uomini, ma soprattutto una piccola bambina, lottare perché a vincere fosse la vita. Isa, dopo un periodo davvero terribile, a poco a poco ha iniziato a riprendersi, “un miracolo” lo hanno definito i medici, un miglioramento davvero insperato visto le gravi condizioni in cui versava.

Le sue maestre sono sempre state lì al suo fianco, fino a quando anche mamma e papà sono potuti tornare in ospedale. Fino a quando la piccola, con quegli occhioni color nocciola e il sorriso furbetto, non ha lasciato quei corridoi per tornare a casa.

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1 commento

  1. I maestri da sempre sono stati una guida ed un supporto ai problemi dei loro alunni. Non c’è da stupirsi, la maggior parte di loro fa ancora il proprio lavoro con grande amore. Viva i nostri maestri, grandi educatori e grandi persone.

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