Per il settimo anno consecutivo le aziende e le famiglie residenti a Malborghetto, località sulla Flaminia all’estrema periferia del Municipio XV, non potranno usare l’acqua che esce dai loro rubinetti perchè contenente arsenico.
Il primo stop fu dato a marzo 2104 e riguardava anche altri acquedotti nel tempo poi bonificati. Ma gli abitanti di Malborghetto dovranno invece attendere ancora un anno e forse più.
Con l’ordinanza 247/2020 la sindaca Virginia Raggi ha infatti prorogato il divieto di consumo ad uso umano dell’acquedotto ARSIAL-Malborghetto fino a tutto dicembre 2021. La proroga, si legge in una nota del Campidoglio, “si rende necessaria per consentire l’espletamento di alcune attività tecnico amministrative necessarie all’approvazione ed esecuzione della progettazione e dichiarazione di pubblica utilità”.
All’ordinanza, si legge nella stessa, sarà data “massima diffusione mediante pubblicazione all’Albo pretorio di Roma Capitale, sul sito istituzionale di Roma Capitale e mediante affissione di pubblici avvisi” nelle strade di Malborghetto.
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Anche quest’anno la giunta comunale del Sindaca Virginia Raggi ha portato un regalo sotto l’albero dei cittadini di Malborghetto sulla via Flaminia. Un regalo natalizio mal gradito visto che non solo è lo stesso ( l’ordinanza sindacale) dei cinque anni precedenti, ma il suo contenuto è foriero di disagi incommensurabili per oltre 60 famiglie che vivono in questo quadrante della capitale. E pensare che il movimento 5 stelle aveva fatto della battaglia per l’Acqua pubblica uno dei suoi pilastri fondatori. Per non parlare poi della disastrosa condizione delle strade per le quali il municipio non interviene, addebitando la competenza alla stessa Arsial che a sua volta scarica sul comune la responsabilità sostenendo la dismissione delle strade proprio in favore del Comune di Roma. Insomma non solo è negato il diritto a vedere eseguita la manutenzione stradale , ma addirittura viene negato il diritto a conoscere con certezza il referente istituzionale preposto a tal fine e con il quale interfacciarsi. Questo dimostra un degrado politico amministrativo che appare ancor più grave del degrado delle sedi stradali della zona e della mancanza di acqua nelle case. Aveva ragione il compianto Lucio Dalla quando cantava ” caro amico ti scrivo ..l’anno vecchio è finito ma qualcosa ancora qui non va..” Anzi in questo caso molto più che qualcosa.