“Vi scrivo per informarvi di un accaduto piuttosto spiacevole. Oggi alle ore 13 e 05, sulla pista ciclabile altezza Largo Maresciallo Diaz, a Ponte Milvio, di ritorno da una lunga pedalata mi sfilavo la maglietta poggiandola sulla mia bici a causa di un forte prurito, forse dovuto alla forte traspirazione e dal caldo o forse dovuto alla puntura di un insetto”.
“In pochi secondi venivo accerchiato da una pattuglia della Polizia Municipale XV Gruppo Cassia che provvedeva a redigere un verbale multandomi al pagamento di euro 250 contestandomi la violazione dell’articolo sul pubblico decoro”.
E’ quanto ci scrive il nostro lettore Valerio Vella che nell’inviarci copia del verbale sottolinea che “la pattuglia era evidentemente intenta a far rispettare le leggi di distanziamento sociale e ad evitare gli assembramenti mentre io mi trovavo da solo, all’interno della pista ciclabile, sulla mia bici, a cercare una fontanella per trovare ristoro dal gran caldo e per bagnare la mia schiena che era stata punta da un insetto, con la maglietta evidentemente legata alla bici. Ovviamente – conclude Valerio – provvederò ad effettuare immediatamente ricorso”.
In effetti, secondo la Polizia Locale di Roma Valerio Vella avrebbe violato le disposizioni dell’articolo 4 del Regolamento di Polizia Urbana là dove dice che “nei luoghi pubblici o aperti al pubblico, tra cui parchi, giardini pubblici e aree verdi, a salvaguardia della sicurezza, della vivibilità e del decoro della città, è vietato: svestirsi totalmente o parzialmente in luogo pubblico in modo da rimanere nudi, seminudi, a torso nudo, in costume da bagno o in modo similare, fuori dagli stabilimenti balneari o dalle zone a ciò destinate”.
Una disposizione molto chiara che non necessita di interpretazione la cui applicazione in questo caso può però apparire eccessiva. Vero è che i latini dicevano dura lex sed lex e proprio per questo altrettanto rigore sarebbe stato auspicabile, ad esempio, nella notte fra sabato 6 e domenica 7 giugno in quel di via Flaminia e via Riano dove di attentato alla sicurezza, alla vivibilità e al decoro della città se n’è consumato a quintali.
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La legge della privacy in questo paese, quando ve pare, eh?? Coprire i nomi, no?
E se le dicessimo che siamo stati esplicitamente autorizzati dal signor Valerio?
Cordialità (e più fiducia)
La Redazione
bravi bravi..tanto zelo per nulla; le amministrazioni locali fanno cassa, evidentemente istruiti a tal proposito..