
Scuole chiuse, ma solo fisicamente. E’ questo il segnale che il mondo della scuola, di ogni ordine e grado, ha dato alle famiglie e a tutti gli studenti d’Italia che mercoledì 4 marzo hanno visto chiudere i cancelli e abbassare le serrande degli Istituti Scolastici e delle Università italiane.
Tutti a casa almeno fino al 3 aprile, data in cui si deciderà se ripartire o se estendere ancora di altri giorni le misure che il Governo ha preso per contrastare l’emergenza Coronavirus.
Il Ministro dell’Istruzione Lucia Azzolina lo aveva scritto nel giorno dell’annuncio allo stop: “Le attività si sospendono ma #lascuolanonsiferma”, con tanto di hastag perché il messaggio non restasse solo una dichiarazione ma si diffondesse il più possibile.
La scuola al tempo del Covid-19
E così è stato. Dopo le prime ore di smarrimento – più per le famiglie che in poco tempo si sono dovute organizzare per la gestione dei figli a casa, che per gli studenti esultanti per l’interruzione delle lezioni – il mondo della scuola si è riorganizzato e, anche se ognuno a casa propria, ha dato il via alla didattica a distanza.
Con buona pace degli studenti, che solo per poche ore hanno sperato in una lunga vacanza anticipata lontano da banchi, lavagne e professori, e ancora una volta per mamma e papà che si sono dovuti attrezzare con pc, videocamere e tanta pazienza, la scuola è tornata e questa volta lo ha fatto con nuove e in alcuni casi ingegnose forme d’istruzione: gemellaggi fra Isituti, webinar di formazione, contenuti multimediali per lo studio, piattaforme certificate, lezioni online, chat, videochat, fino al più classico invio dei compiti agli indirizzi mail delle maestre e delle professoresse.
Così nel giro di poco tempo tutti gli studenti, a partire dalla scuola primaria fino all’Università che addirittura ha previsto lauree a distanza sono stati richiamati all’appello e tornati sui banchi, da casa ma comunque a scuola, con un impegno quotidiano scandito da lezioni, prove, conversazioni di classe e perché no anche interrogazioni.
Ma la scuola si sa non è solo didattica e anche in questo caso gli Istituti più fantasiosi si sono organizzati per intrattenere i propri studenti in queste lunghe giornate a case.
Radio Amaldi, la scuola media “on air” del XV Municipio
Uno di questi è la Scuola Secondaria di Primo Grado “Edoardo Amaldi”, a La Storta. Qui, professori e studenti si sono ingegnati per “non perdersi di vista anche se lontani”, per migliorare la didattica a distanza, ma soprattutto per restare uniti” e hanno scelto uno dei mezzi di comunicazione più antichi al mondo ma certamente tra i più efficaci: la radio.
Nata il 30 novembre del 2018, “Radio Amaldi, la web radio della scuola”, ha mosso i primi passi con un progetto delle terze medie allineandosi ad un’altra piccola radio già esistente, “Radio Soglian” dell’omonima scuola primaria facente parte dello stesso Istituto Scolastico, il “Via Cassia 18.700”.
Nel giro di poco tempo la scelta fatta dal dirigente scolastico è stata quella di creare “una sola radio con due canali” ed è nata Radio Amaldi & Radio Primaria, la radio dedicata agli alunni della scuola secondaria ma anche ai più piccini delle elementari.
“Per oltre un anno, Radio Amaldi è stato un ulteriore mezzo di comunicazione tra gli alunni e le professoresse che oltre ad incontrarsi tra i banchi di scuola comunicavano con la radio. Progettare questa radio ha richiesto un enorme sforzo per tutti ma i ragazzi hanno dimostrato un grandissimo impegno e una passione smodata per questo nuovo progetto. Si tratta di un’esperienza totalizzante, in cui gli studenti sono i veri protagonisti: dalla direzione alla regia, passando per la progettazione delle musiche all’ideazione dei programmi, tutto viene deciso dagli alunni con la supervisione dei professori” – ha spiegato alla nostra redazione una delle professoresse ideatrici del progetto che preferisce rimanere anonima “per dare risalto agli studenti e perché il successo di questa radio è merito di tanti docenti”.
Senza alcun scopo commerciale ma solo con finalità didattiche, la radio a poco a poco si è fatta largo tra i ragazzi che l’hanno apprezzata per l’approccio “alternativo” allo studio e anche per la possibilità di incontrarsi on air.
“Siamo un gruppo di studenti della terza media Amaldi, i professori hanno organizzato questo progetto e abbiamo voluto provare questa esperienza. La web radio è un’idea molto divertente e fantasiosa” – si legge sul sito web della radio.
Per gestire la web radio, gli studenti si incontravano con i professori e divisi in gruppi si occupavano dei vari aspetti: podcast, musica, gestione del sito: “Ogni volta collaboriamo per migliorare questo progetto e noi stessi, imparare cose nuove e fare qualcosa di divertente tutti insieme”.
“Good Morning Amaldi “
Ed ora che con l’emergenza Coronavirus gli studenti sono costretti a casa, Radio Amaldi è ancora più importante: rimandati tutti gli appuntamenti “fisici” tra studenti e professori per la gestione della radio, le trasmissioni proseguono, con nuove modalità. L’appuntamento per tutti è fissato ogni giorno alle 9.30, quando per mezz’ora, professori, studenti e famiglie si incontrano on air per parlare di scuola, ma non solo.
“1 … 2 … 3 … Good Morning Amaldi”, è questo il nome della trasmissione che, con il tipico suono della campanella d’entrata nelle scuole, dà il via alla mattinata di didattica online. Con un’insegnante che fa da speaker nel corso della trasmissione altri professori si alternano in radio e parlano con gli studenti, illustrando la programmazione giornaliera delle materie e intrattenendo i ragazzi con storie, racconti e anche con qualche scherzo.
A loro volta gli alunni possono intervenire in radio attraverso la chat per chiedere informazioni o anche solo per salutare gli insegnanti. Al termine della mezz’ora di trasmissione la giornata prosegue all’insegna delle lezioni e dei compiti on line. Sul sito della radio è possibile riascoltare tutte le puntate precedenti, scambiarsi messaggi, condividere idee, letture e compiti.
“L’appuntamento quotidiano con i ragazzi è un modo per restare insieme anche se distanti, organizzare il tempo in questi giorni diventa essenziale, dobbiamo evitare che si sentano persi, rimanere in contatto ci permettere di mantenere vivi i rapporti umani che si creano in classe e di andare avanti con la programmazione scolastica. A volte è un po’ faticoso, ma davvero necessario” – ha aggiunto la professoressa che ogni giorno alle 9.30 va in onda con i suoi ragazzi.
Insomma, una buona idea per restare “connessi”, anche al tempo del Coronavirus.
Ludovica Panzerotto
© RIPRODUZIONE RISERVATA