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Roma dal tram senza neanche comprare il biglietto

Galvanica Bruni

Come suggerisce un nostro lettore, ce ne sarebbero di linee di tram da implementare per disinnescare il traffico di questa benedetta città.

Oltre ad ipotizzare il prolungamento della linea 2 da piazza Mancini alla Stazione Vigna Clara, il capolinea della stessa potrebbe essere spostato a piazza Venezia, con la linea 8 che potrebbe tirare dritta fino oltre il Colosseo e ricongiungersi al 3.

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Poi si potrebbe tirare una riga da Saxa Rubra a Piazzale Flaminio passando per Corso Francia e ricongiungendosi alla linea 2 a Piazza Manila (c’è spazio per un immenso rondò e togliere di mezzo i semafori nello spazio tra lo stadio Flaminio e la Guido Alessi).
Potrebbe essere necessario rifare gli svincoli da/per Corso Francia/Maresciallo Pilsudski, ma niente di trascendentale (in un paese normale): abbiamo visto fare opere ingegneristiche ben più impegnative (e ci sono tram che da decenni scollinano via Aldrovandi, non è una questione di tram e pendenze, solo di volontà).

E che dire del tirare una riga sul Lungotevere dal Foro Italico (almeno, diciamo dove si allarga dopo Ponte Milvio) almeno fino a Ponte Sublicio? si eliminano metà dei parcheggi sul Lungotevere, ma chi sarebbe così matto da prendere la macchina se ci fosse un tram efficiente che tira dritto e passa ogni 3-5 minuti? Si potrebbe persino far passare da Porta Portese e tirare dritto fino all’Eur: eliminando le soste in doppia fila su Viale Marconi altro che spazio per un tram!

E si potrebbe continuare ancora a lungo perchè alla fine della fiera di irrealizzabile tecnicamente non c’è nulla. Ma nel frattempo, in attesa che gli strateghi della mobilità prendano in esame queste possibili evoluzioni, c’è chi Roma la racconta stando seduto sul tram.

Roma dal tram

Ci sono molti modi per raccontare Roma con il cinema, l’arte o la letteratura; Franco Bevilacqua e Claudio Colaiacomo hanno scelto un modo semplice e simpatico: attraverso i finestrini del tram (anzi del “tramvai” come un tempo si diceva a Roma).

Bevilacqua è un giornalista, vignettista e illustratore mentre Colaiacomo è un dirigente d’azienda che scrive di Roma; questo bel sodalizio (bello soprattutto per i lettori) ha prodotto una straordinaria opera sulla città eterna vista da una insolita posizione: a bordo del tram.

Il tram (o più correttamente tramway) è un mezzo di trasporto che viaggia su binari; pesante e rumoroso è  però un mezzo ecologico in quanto sfrutta l’energia elettrica (in passato il vapore o la trazione animale). Sebbene il primo tram abbia circolato a Roma nel 1938 è negli anni post conflitto che comincia a diffondersi nelle principali città italiane e ovviamente anche a Roma. Le vetture elettriche arrivano soprattutto dagli USA che le impiegano già da anni.

Il tram è il mezzo di trasporto più utilizzato e le “circolari” fanno il giro della città trasportando lavoratori e scolari; ma negli anni ’50 e ’60 quando le auto sono ancora un miraggio per la maggior parte dei romani, il tram diventa anche un mezzo di svago.

Oggi può sembrare impossibile ma allora salire sul tram e girovagare per la città osservando da un finestrine le straordinarie bellezze di Roma era il passatempo dei meno benestanti.

Il tram viaggiava lento in una città con poco traffico passando tra monumenti, chiese e scavi archeologici; un po’ quello che fanno oggi i bus a 2 piani per i turisti. Attraverso le ampie vetrate, seduti su scomodissimi sedili di legno, la città ti appariva tutta la sua bellezza e il suo fascino, il tutto al costo di poche lire.

Bevilacqua e Colaiacomo ci raccontano questa avventura tramviaria in un volume di grande formato (rettangolare); Bevilacqua con i suoi straordinari acquerelli e Colaiacomo con un testo snello, piacevole e istruttivo che svela misteri e curiosità della Capitale.

Un bel soldalizio dicevamo: bello davvero perché quello che ne viene fuori (Bevilacqua-Colaiacomo: “Roma dal Tram”, Ed. Ponte Sisto, 121 pag. , 32 euro) è una vera e propria guida artistico-turistica-storica dove le foto sono state sostituite da lineari ma bellissimi acquerelli.

Anche Roma Nord è citata con una decina di pagine e altrettanti disegni compreso un bell’acquerello di Ponte Mollo (essendo basso era il primo a essere sommerso dalle acque in caso di piena) su cui decenni or sono transitava sul suo dorso proprio un tram.

Aspettando che tutte le ipotesi elencate ad inizio articolo prendano corpo, con “Roma dal Tram” nel frattempo si può fare un lungo tour attraverso la città a bordo di un “tram virtuale” stando per giunta in poltrona e con un ulteriore vantaggio: una volta acquistato il libro non c’è neanche più bisogno di fare il biglietto…

Francesco Gargaglia

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