
Organizzata dalla Casa Editrice Edilazio, lunedì 22 luglio alle 21.30, nei giardini di Castel Sant’Angelo, una serata evento dedicata al Folkstudio di Harold Bradley con ricordi, racconti, musica dei favolosi anni ’60 raccontati dagli stessi protagonisti.
Un’occasione per chi non ha conosciuto quegli anni e potrà immergersi nell’atmosfera e per chi li ha vissuti e desidera ripercorrerli.
Insieme al fondatore del Folkstudio, Harold Bradley, saranno presenti artisti “storici” del mitico locale, i cui interventi saranno coordinati da Mariarita Pocino, giornalista e direttore editoriale di Edilazio, e da Sandro Bari, autore del volume Folkstudio 1961-67. La fondazione e artista del Folkstudio.
Tra gli ospiti eccezionali ci saranno Vincenzo Sartini (canzone d’autore francese e italiana), Francis Kuipers (guitar man, bluesman, folksinger), il già citato Sandro Bari (chitarra); non mancheranno due grandi nomi del jazz, Marcello Rosa (trombone) e Alberico Di Meo (ragtime piano). Come super-ospite della serata ci sarà Toni Santagata, interprete della canzone popolare e uno dei principali protagonisti del successo del Folkstudio.
Il Folkstudio in pillole
Più di mezzo secolo fa, per l’esattezza nell’ottobre 1961, Harold Bradley, poliedrico artista venuto a Roma da Chicago, fonda il Folkstudio nel suo laboratorio di pittura, in via Garibaldi 58.
In breve tempo il locale diventa una “officina di canti popolari e studio del folklore internazionale”, dove artisti di tutto il mondo si esibiscono per far conoscere i canti e le musiche del loro paese.
Accade così che il FolkStudio, dove di giorno Harold dipinge e di notte canta insieme al pubblico, diventa punto di riferimento e luogo di performance per numerosi giovani artisti dell’epoca e assurge a notorietà.
E’ lì che si possono cantare e ascoltare tutti i generi di musica diversi: canzoni folk, jazz, musica spirituale, celtica, brasiliana, blues. Ed è sempre lì che si esibiscono artisti come Pete Seeger, Bob Dylan, Ravi Shankar, i FolkStudio Singers.
E non solo, anche il fior fiore del jazz italiano fa tappa al FolkStudio: da Carletto Loffredo a Pepito Pignatelli, da Mario Schiano a Francesco Forti.
Nel 1972 cambia sede, da via Garibaldi a via Sacchi dove, nei nuovi locali, si formano artisti del calibro di De Gregori, Venditti, Rino Gaetano e dove Francesco Guccini registra parte dell’album “Opera Buffa”.
Nel 1991 ancora una nuova sede, la terza e l’ultima, in via Frangipane, dalla quale esce il bravissimo cantautore Pino Marino, compagno di musica di Daniele Silvestri.
Nel 1998 ha fine l’esperienza del FolkStudio ma non quella di Harold Bradley che ancora oggi continua a riscuotere grandi successi. Lo stesso che sicuramente riscuoterà lunedì 22 luglio, nei giardini di Castel Sant’Angelo, in compagnia dei tanti artisti presenti.
Claudio Cafasso
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