E’ notizia di oggi che il Campidoglio avrebbe individuato nell’area dell’ex Gran Teatro, a Saxa Rubra, il sito in cui ospitare il trasbordo dei rifiuti per fare in modo che i mezzi dell’AMA non debbano più recarsi nel sito di Ponte Malnome.
Contro questa decisione si sta schierando la comunità locale e l’opposizione, visto che l’area in questione era destinata a parcheggio per aumentare i posti auto a favore della stazione Saxa Rubra e dei capolinea Cotral.
Sulla vicenda, Luigina Chirizzi, consigliera PD del Municipio XV, dichiara: “Da parte mia vi è piena consapevolezza della situazione che si è venuta a creare in città rispetto al tema rifiuti, soprattutto dopo il rogo al Tmb di via Salaria. Roma è sporca anche perché non è dotata di un sistema logistico diffuso per potenziare le capacità di AMA, comprensivo di centri raccolta e di trasbordo, stabilimenti aziendali e impianti di trattamento. C’è però tanta approssimazione e una evidentissima inadeguatezza di chi governa il Comune e i Municipi. Non c’è un assessore ai rifiuti. Non c’è una politica sui rifiuti, ma solo propaganda e rincorsa alla emergenze. È per questa ragione che non possiamo tollerare alcuna scelta verticistica finalizzata a scaricare sul territorio scelte avventate”.
“L’idea – continua Chirizzi – di realizzare un impianto di trasbordo, ovvero uno spazio di accumulo dei rifiuti differenziati a Saxa Rubra, nelle aree pubbliche che hanno ospitato il Gran Teatro è una provocazione. L’ennesima contro il nostro quartiere. In quelle aree il piano regolatore prevede una centralità metropolitana pubblica, servizi di scala intercomunale, nuovi valori che inseriti nel territorio possono cambiare radicalmente il volto di una periferia”.
“Per questi motivi sono contraria all’impianto AMA a Saxa Rubra e mi batterò – conclude – per un ripensamento da parte dell’amministrazione. Si scelgano, d’intesa con i municipi di Roma e i territori, altre aree”.
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Ma da qualche parte va fatto….
Ennesimo atteggiamento degenere di una popolazione e dei suoi rappresentanti che evitano in ogni modo qualsiasi assunzione di responsabilità, impegno e partecipazione.
Fa parte dei proprio dei cambiamenti epocali e globali preannunciati già dagli anni duemila lo sforzo di riproporsi in altra forma rispetto all’atteggiamento diffuso di orfani inconsolabili degli anni ottanta.
L’individuazione dell’area suddetta è occasione irripetibile per rispondere con fatti concreti al già evidenziato fenomeno dilagante di estraneazione e disinteresse della popolazione ai temi propri, alla propria storia, alla propria memoria ed al proprio territorio.
E’ il turno spettante senza troppe “storie” di mettersi a disposizione per il tema che è cruciale, ognuno per la sua parte, operai, addetti, funzionari, management ecc., ecc., così da porre fine (possibilmente) agli infiniti sproloqui sulla gestione dei rifiuti solidi urbani, attività imbarazzante anche di personaggi politici emergenti.