
E’ stata la giornata della memoria, del dolore, del ricordo, quella di sabato 27 aprile, per Vallerano, dove è stato intitolato il campo sportivo a Emiliano Morelli, figlio del nostro direttore responsabile e deceduto a soli 23 anni, un anno fa, per un arresto cardiaco.
Ed è stata una giornata importante, che ha visto protagonisti i ragazzi della squadra che allenava proprio Emiliano sgambettare sul manto erboso del campo sportivo insieme agli omologhi di Corchiano, Fabrica di Roma e Civita Castellana per dar vita a un quadrangolare fra esordienti che ha fatto da corollario al momento istituzionale, il cui apice è stato, a sua volta, la posa di una pietra in peperino col nome di Emiliano e il claim che ormai lo ricorda, quel “You’ll never walk alone” che è ormai insegnamento per chi fa calcio dalle parti dei Cimini.
Perché Emiliano tifava Liverpool e quell’inno dei Reds era riuscito a farlo amare anche a chi non è tanto propenso a simpatizzare per gli inglesi. Animate le partite, coi genitori a fare il tifo sulla gradinata, poi i tanti momenti da pelle d’oca, vissuti in sequenza ritmata, fra emozioni indimenticabili e lacrime, inevitabili.
Presente l’intero Consiglio comunale di Vallerano e con esso la dirigenza della Polisportiva Monti Cimini, il presidente del Coni Lazio Riccardo Viola, il massimo esponente del calcio viterbese Renzo Lucarini e la campionessa del mondo di marcia Giuliana Salce, tutti pronti a ricordare “quel ragazzo romano che si era trasferito con la famiglia nella Tuscia e che ormai era quasi un valleranese doc, tanto s’era integrato nella comunità locale”.
Al termine della manifestazione, dopo la consegna di coppe e medaglie alle squadre partecipanti e ai ragazzi, il sindaco di Vallerano Adelio Gregori e il presidente della Polisportiva Monti Cimini Francesco Pecci hanno svelato la pietra, simbolo d’una rinascita per il campo sportivo e ricordo indelebile di Emiliano.
Finale dedicato ai suoi ragazzi: gli esordienti della PMC si sono commossi, hanno pianto nel ricordo del loro allenatore cui hanno dedicato uno striscione, si sono presentati in campo con una maglia dedicata e hanno donato alla famiglia un quadro con l’immagine di Emiliano.
Edoardo Cafasso
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